“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
GARLASCO: IN INCHIESTA BIS INDAGATO ANDREA SEMPIO
(ANSA) - Il giovane iscritto nel registro degli indagati nell'ambito della nuova inchiesta aperta a Pavia sull'omicidio di Chiara Poggi, è Andrea Sempio. Da quanto si è appreso la sua iscrizione è un atto dovuto in seguito alla trasmissione da parte della Procura Generale ai pm pavesi degli atti depositati dai legali di Alberto Stasi che, con indagini genetiche affidate a un esperto di fiducia hanno scoperto che il Dna estrapolato dalle unghie di Chiara sarebbe compatibile con quello del ragazzo, amico del fratello della vittima.
Andrea Galli per “il Corriere della Sera”
Il suo profilo genetico, come svelato lunedì dal Corriere, coincide con i frammenti di Dna trovati sotto le unghie di Chiara Poggi, uccisa la mattina del 13 agosto 2007 nella villetta di Garlasco. Era un amico di Marco, il fratello della 26enne, e frequentava l'abitazione di via Pascoli 8 spesso muovendosi in bicicletta.
La prima inchiesta sull'omicidio si era conclusa con la condanna definitiva a sedici anni per l'ex fidanzato di Chiara, l'oggi 33enne Alberto Stasi, detenuto dallo scorso dicembre nel carcere di Bollate. Ma adesso, al termine dell'indagine difensiva dei legali dello studio Giarda (che assistono la famiglia Stasi) insieme a una società di investigazioni, la Procura di Pavia ha aperto una seconda inchiesta. Accogliendo l'esposto della mamma di Alberto, Elisabetta Ligabò, e iscrivendo nel registro degli indagati quel giovane, all'epoca appena maggiorenne.
Non ci sarebbe soltanto la prova del dna a incastrarlo, un elemento che la polizia giudiziaria, incaricata di approfondire gli accertamenti della società di investigazioni, dovrà ripetere. Il giovane era già stato interrogato dai carabinieri. Due volte. Una prima pochi giorni dopo il delitto e l'altra l'anno successivo.
Secondo fonti investigative, a un riesame l'alibi allora fornito (pur considerato solido) presenterebbe anomalie e incongruenze. Il giovane avrebbe mentito sui propri movimenti convinto di non venire smascherato, come peraltro inizialmente era avvenuto. Chi ha potuto dare una lettura alle carte, ha parlato di verifiche che nell'immediatezza dell'assassinio andavano eseguite e che invece erano mancate.
Adesso, nonostante da subito sia gli avvocati dei Poggi sia altri professionisti - genetisti e criminologi sempre esterni all'inchiesta - abbiano pubblicamente e con energia contestato le clamorose novità dell'indagine difensiva, diventa difficile trascurare gli ultimi pesanti elementi che arriverebbero anche da un'intensa attività tecnica sui cellulari.
La prova del dna è una conseguenza del prelievo di campioni del giovane, attraverso un cucchiaino e una bottiglietta d'acqua poi analizzati da un noto genetista che ha definito i risultati inequivocabili. Stasi, prima della condanna definitiva, era stato assolto due volte. Il giovane amico del fratello di Chiara ha lo stesso numero di scarpa (misura tra il 42 e il 42,5) dell' impronta rinvenuta sul pavimento insanguinato di Garlasco. Come detto, girava a bordo di una bicicletta.
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Due testimoni, Franca Bermani e Manuela Travain, avevano notato all' esterno dell' abitazione proprio una bicicletta (da donna) nel periodo compreso tra le 9.23 e le 10.20 di quel 13 agosto. Chiara fu uccisa tra le 9.12 e le 9.35, un orario quest' ultimo che ancora vedeva Stasi a casa sua, intento a scrivere al computer. Fu lui a scoprire il cadavere dell'ex fidanzata alle 13.50 e a chiamare i soccorsi.
Chiara era in pigiama e venne uccisa vicino alle scale con un' arma rimasta misteriosa.
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Forse un martello, così almeno avevano sentenziato i giudici, che forse non c' era e che, se c' era, era sparito insieme a due teli da mare. All' interno di una scena del crimine cristallizzata, senza disordine. Alla porta della villetta si era presentato un conoscente. E forse non era solo.
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