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Matteo Basile per “il Giornale”
Una tragedia, con una vittima e oltre 1500 feriti. Un danno di immagine clamoroso, con una città dimostratasi non in grado di gestire un evento solo in parte eccezionale. E ora un potenziale salasso economico senza precedenti per le casse del Comune di Torino. Più passa il tempo più il pasticciaccio brutto di Piazza San Carlo del 3 giugno scorso assume i contorni del disastro per Torino e per la sua sindaca Chiara Appendino. L' ultima novità ha del clamoroso: il Comune non era assicurato ed ora potrebbe dover risarcire di tasca propria i 1.527 feriti a seguito della calca.
Un disastro economico, tanto che qualcuno in Comune si lascia scappare un «se continua così, qua finiamo in bancarotta», ma anche una manifesta dimostrazione di incompetenza gestionale. Quel 3 giugno, in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, venne allestito un maxi schermo in piazza San Carlo e com' è finita lo ricordano tutti. Un falso allarme, scene di panico, una vittima e oltre 1.500 feriti. Ma per quella manifestazione che ha portato in piazza più di 30mila persone il Comune non aveva stipulato nessuna copertura assicurativa ad hoc. Dispone solo di una serie di assicurazioni ordinarie sulla responsabilità civile, le classiche polizze che i Comuni usano per risarcire, ad esempio, chi inciampa in una buca.
Assolutamente insufficienti. In procura, dove è aperto un fascicolo per lesioni e per omicidio colposo per la morte di Erika Pioletti, sono già arrivate le prime denunce. E il Comune che fa? Lo sport più diffuso tra gli amministratori in difficoltà: lo scaricabarile. Le responsabilità vengono attribuite a «Turismo Torino» con un laconico «l' organizzazione è loro».
Vero, è stato l' ente di promozione turistica a gestire la serata su incarico del Comune ma altro non è che una società partecipata del Comune stesso. Da quanto si apprende peraltro «Turismo Torino» ha sì una sua assicurazione di responsabilità civile, ma il massimale è di 6 milioni di euro. Spiccioli a fronte delle migliaia di richieste di risarcimento che potrebbero presto arrivare.
Ma c' è anche la possibilità che l' ente voglia (e riesca) a sua volta a dimostrare la responsabilità organizzativa del Comune sulla serata.
Un cane che si morde la coda e che abbaia forte verso lo scranno della sindaca che va verso una battaglia legal-giudiziaria che potrebbe mettere sul lastrico il Comune. Nell' immaginario collettivo tra le due amministratici grilline lei era quella brava e preparata a fronte di una Virginia Raggi pasticciona e non adeguata. Per rimanere sul calcistico tra le due sembrerebbe un pareggio per 0 a 0.
Intanto c' è tensione in vista delle celebrazioni di questa sera di San Giovanni, santo patrono di Torino. Festa in piazza Vittorio con fuochi d' artificio e musica ma chissà come mai, questa volta, è stato approntato un piano speciale con accessi limitati, divieti e preparazione di vie di fuga in caso di necessità. Come chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati da un pezzo.
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