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Maria Corbi per âLa Stampa'
A processo ma con sconto della pena. Otto indagati nell'inchiesta sulla prostituzione minorile ai Parioli diventano imputati e verranno giudicati con rito abbreviato, guadagnandosi prima dell'inizio un terzo della pena in meno.
Le due vittime, che all'epoca avevano 15 e 16 anni, si sono costituite parte civile. Un'indagine che impegna la procura (il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Cristiana Macchiusi) dal luglio 2013 e che a partire dal 16 maggio avrà le prime risposte importanti: sarà il gup Costantino De Robbio a valutare il ruolo avuto in questa vicenda dai gestori del giro illecito, tra cui c'è anche la madre di una delle minori.
Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile, cessione di sostanze stupefacenti, diffusione e detenzione di materiale pedo-pornografico sono i reati contestati.
Le due madri delle ragazzine saranno in aula ma con ruoli opposti. Una, quella della più piccola delle vittime, imputata con l'accusa di aver sfruttato la prostituzione della figlia dalla quale si faceva dare 100-150 euro al giorno. L'altra sarà parte civile. à stata quest'ultima a denunciare i suoi sospetti ai carabinieri. Vedrà sfilare in aula i responsabili della rovina della sua bambina.
Primo fra tutti Mirko Ieni ritenuto responsabile d'aver avvicinato le due minorenni per poi avviarle alla prostituzione. Fissava gli appuntamenti e si occupava di far quadrare «il bilancio» dell'attività delle due ragazze per trarne il maggior utile possibile.
A Ieni si contesta anche di aver fornito alle ragazzine una scheda telefonica per poter contattare i clienti e la gestione della prostituzione di altre quattro ragazze, stavolta maggiorenni, oltre alla detenzione e la cessione di cocaina e a un episodio di interferenza illecita nella vita privata: attraverso il proprio telefono si sarebbe procurato le immagini di una ragazza impegnata in un rapporto orale con uno dei clienti.
Un altro gestore del giro, secondo i pm, è il militare Nunzio Pizzacalla: avrebbe reclutato e indotto alla prostituzione una delle due minorenni. Ci sono poi i clienti: il commercialista Riccardo Sbarra oltre ad avere avuto rapporti a pagamento con le due minori deve rispondere della detenzione e cessione di materiale pedo pornografico.
Lo stesso per Mario Michael De Quattro che è accusato anche di un tentativo di estorsione per aver cercato di farsi consegnare 1500 euro da una delle due ragazzine dietro la minaccia di diffondere un video che la riprendeva, a sua insaputa, mentre aveva un rapporto sessuale con lui.
L'imprenditore Marco Galluzzo, protagonista di alcuni incontri a pagamento avrebbe anche ceduto cocaina. Ci sono poi due clienti che, a differenza degli altri, non sono mai stati raggiunti da alcuna misura cautelare: si tratta di Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone, l'unico che oggi si è fatto interrogare dal giudice per negare ogni addebito.
I magistrati proseguono gli accertamenti sul giro di clienti delle minori. Finora sono una cinquantina quelli identificati e alcuni di loro avrebbero già fatto agli inquirenti proposte di giudizio con riti alternativi (abbreviato, patteggiamento) a quello ordinario. Tutti alla ricerca di uno sconto. Ileana Argentin, parlamentare Pd, sottolinea il suo «sconcerto». «Lo sfruttamento della prostituzione è un reato grave. Ancor più grave in questo caso perché le vittime sono delle minorenni. Se il rito può essere breve certamente non lo saranno i danni psicologici che hanno segnato queste ragazze».
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