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Lorenzo d’Albergo per “la Repubblica”
«La stavano sbranando. Quando ho iniziato a urlare, l’hanno presa per la coda e tirata nel mio giardino. Ha continuato a respirare per pochi secondi, poi è morta». Sono passate meno di 24 ore da quando Natasha Spiotta ha assistito alla raccapricciante esecuzione di Emma, una gattina di 8 anni, nel cortile della sua villetta di via Acquacanina, a Corcolle. Una fine truce quanto assurda.
Come raccontato dalla donna agli agenti intervenuti la sera di Pasqua, a dilaniarla morso dopo morso e ucciderla sarebbero stati i quattro pitbull dei suoi vicini, due coppie di romeni. Peggio: la gatta sarebbe stata data letteralmente in pasto ai cani dagli stessi proprietari.
Un’ipotesi che, se confermata dagli agenti del commissariato Casilino, supererebbe ogni più macabra fantasia. «Domani (oggi, ndr) andrò a formalizzare la denuncia per maltrattamento e uccisione di animali – spiega Natasha, cercando di trattenere le lacrime – prima, però, passerò dal veterinario. Serve un pezzo di carta che certifichi che quei buchi sono stati causati dai morsi dei cani.
L’ultima volta che ho visto la mia Emma? Pochi minuti prima di quell’orrore ». Sono le 18 di domenica e la gattina non si trova più. Poi, l’attenzione della padrona viene catturata da una serie di lamenti e miagolii disperati.
«Ho capito che era in casa dei miei vicini – racconta ancora la padrona - che l’avevano preso. Sentivo tirare di tutto, sentivo le loro risate mentre se la prendevano con una gatta zoppa, cieca e incinta. Ho chiamato la polizia, mi sono affacciata e ho urlato di smetterla subito. A quel punto un uomo è uscito tenendo Emma per la coda. “Questo è il tuo?”, mi ha chiesto. Prima ha lanciato Emma ai cani e poi me l’ha gettata in giardino».
Una volta sul posto, gli agenti delle volanti hanno identificato Natasha e i vicini che prima dell’arrivo delle forze dell’ordine avrebbero anche insultato e ricoperto di sputi la proprietaria di Emma e insultato a ripetizione anche la madre intervenuta per cercare di sedare la lite. «Quello che lanciato il gatto abita con gli altri soltanto da una settimana – continua la proprietaria di Emma - e non aveva neanche un documento d’identità.
Hanno raccontato ai poliziotti che la gatta era entrata dentro e che aveva distrutto il loro appartamento. Ma quando mai, quel gatto non si muoveva mai dal mio giardino. Con questa scusa l’hanno presa e data in pasto ai loro cani. Stiamo parlando di gente che ha minacciato di ucciderci. Ci hanno urlato di tutto, di volerci sgozzare».
Le lacrime questa volta prendono il sopravvento: «Io qui ho un mutuo fino a quando avrò 70 anni e una figlia di 15 anni che va a scuola da sola. Come faccio a vivere tranquilla? Dopo la Pasqua che ho passato, ho anche iniziato a pensare che tutti i gatti che ho perso da quando sono qui, dal 2006, non siano un caso».
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