DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Karen Leonardi per “il Messaggero”
Per la sposa non è stata di certo romantica come l'aveva sognata: la serenata per le nozze è infatti finita in rissa. Con il fratello dello sposo- testimone di nozze - e un amico intimo della coppia, portati via in manette. E un'ambulanza che caricava due agenti di polizia rimasti feriti nel tentativo di calmare gli animi.
Poi ieri mattina il passaggio in tribunale prima di correre in chiesa, dei due fermati, per la convalida dell'arresto. È successo venerdì sera in via Lizzani, quartiere di Torre Spaccata. Un rimprovero della sposa nei confronti del padre che, piuttosto alticcio, stava litigando già da prima con il proprietario di un ristorante della zona. Poi il parapiglia scoppiato per strada tra amici, conoscenti e condomini del palazzo, scesi in strada per assistere al classico appuntamento prematrimoniale.
L'INTERVENTO Ma qualcosa è andato storto. La miccia è stata accesa dal padre della sposa che alterato dall'alcol ha iniziato una violenta lite con alcuni presenti. La futura sposa con in braccio il figlio di pochi mesi battezzato ieri durante il matrimonio dei genitori si è sentita in imbarazzo proprio per il comportamento del genitore. Lo ha ripreso e lui, per reazione l'ha spintonata fino a farle perdere l'equilibrio. A quel punto si è scatenato l'inferno. La musica si è fermata, sono volati insulti e schiaffi tra le lacrime della sposa.
«Mi hai rovinato la festa, hai rovinato tutto» ha detto più volte tra le lacrime la ragazza. A evitare il peggio l'intervento di una volante del commissariato, chiamata per sedare il violento alterco nato prima tra il padre della ragazza e un ristoratore. E poi ha coinvolto tutti i presenti. Tanto che in supporto della prima macchina della polizia, è stato necessario l'intervento di altre cinque pattuglie. Nel tentativo di riportare la calma, un agente viene aggredito e preso a pugni dal fratello dello sposo e dall'amico di famiglia. Che finiscono in manette per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. L'agente ha riportato 7 giorni di prognosi.
IL LIETO FINE
Ieri mattina, in fretta e furia, i due arrestati hanno presenziato all'udienza di convalida dell'arresto. Poi di corsa in chiesa: non hanno atteso nemmeno la pronuncia di condanna del giudice, Elena Scozzarella, ma si sono congedati dopo aver delegato per le formalità di rito l'avvocato Simona Tranquilli, nominato d'ufficio.
E accompagnati dagli auguri dei presenti. I due sono stati condannati a 8 mesi di reclusione con l'obbligo della firma. Quando il pubblico ministero ha opposto il reato di lesioni, si sono difesi sostenendo di non aver alzato nemmeno un dito e di essere intervenuti in difesa del padre dello sposo. Sono andati via poco dopo le 13, giusto in tempo per cambiarsi, indossare giacca e cravatta e arrivare puntuale alla cerimonia per le 14.
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