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E SE QUELLO CHE SAPPIAMO DELL’UNIVERSO FOSSE SBAGLIATO? LA MISTERIOSA ENERGIA OSCURA, FINO AD ADESSO RITENUTA IL MOTORE DELL’ESPANSIONE DEL COSMO, POTREBBE NON ESISTERE AFFATTO: SECONDO UNO STUDIO NEOZELANDESE, A SPIEGARE L’ACCELERAZIONE OSSERVATA NELL’ESPANSIONE BASTEREBBE LA GRAVITÀ. QUESTA FORZA, INFATTI, RALLENTA IL TEMPO E…

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(ANSA) - La misteriosa energia oscura, finora ritenuta il motore dell'espansione accelerata del cosmo e responsabile di circa il 68% di tutta l'energia dell'universo, potrebbe non esistere affatto: lo afferma lo studio guidato dall'Università di Canterbury a Christchurch, in Nuova Zelanda, pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters.

 

Secondo gli autori, a spiegare l'accelerazione osservata nell'espansione cosmica basterebbe la gravità: questa forza rallenta il tempo, facendolo scorrere più velocemente negli spazi vuoti rispetto alle galassie. Sarebbe quindi questo a provocare quell'accelerazione che è stata confermata da un recentissimo studio, grazie ai dati raccolti dal telescopio Webb di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Canadese. Finora, gli astrofisici hanno generalmente ipotizzato che l'universo si stia espandendo in maniera uniforme in tutte le direzioni.

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Questa idea è ora messa in discussione dai ricercatori guidati da David Wiltshire, che si sono basati su nuove analisi più accurate della distanza delle supernovae: questi dati avvalorano l'ipotesi che il cosmo si espanda, invece, in maniera molto più variegata, con alcune zone che si allontanano più velocemente di altre. "I nostri risultati - dice Wiltshire - indicano che non abbiamo bisogno dell'energia oscura per spiegare perché l'universo si sta espandendo ad un tasso accelerato".

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Gli autori dello studio sostengono che il telescopio Euclid dell'Esa, lanciato nel 2023, avrebbe la capacità di fare luce sulla questione, ma l'impresa richiederà l'osservazione dettagliata e indipendente di almeno 1.000 supernovae. La ricerca si affianca ad un altro lavoro controcorrente pubblicato a marzo scorso su The Astrophysical Journal, che metteva invece in discussione la materia oscura: l'universo potrebbe dunque essere privo di entrambe.

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