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SFODERATE IL BRACCIO: SI RICOMINCIA DALLA QUARTA DOSE - IL GOVERNO E' AL LAVORO PER METTERE A PUNTO UN PIANO D’AZIONE PER IL RICHIAMO PER TUTTI GLI OVER 60 E I FRAGILI A PRESCINDERE DALL’ETÀ: BISOGNA EVITARE CHE LA NUOVA CAMPAGNA SI TRASFORMI NEL FLOP DEL BOOSTER PER GLI OVER 80 E SI PUNTA FORTE SU MEDICI DI FAMIGLIA, FARMACIE, RIAPERTURA DEGLI HUB VACCINALI DISMESSI E CHIAMATA DIRETTA PER I TITUBANTI – IL VIRUS CONTINUA A GALOPPARE CON OLTRE 100MILA CONTAGI AL GIORNO, MA…

1. COVID, NOVE REGIONI TORNANO A RISCHIO ALTO L'ISS: LA CONTAGIOSITÀ RALLENTA, PICCO PIÙ VICINO

Grazia Longo per "La Stampa"

 

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Sono 100.690 i nuovi contagi da Covid registrati ieri, contro i 107.240 casi di giovedì. Ma la buona notizia, nonostante i numeri siano ancora alti, è che dal bollettino settimanale dell'Iss che sarà reso noto stamani emerge che l'Rt scende da 1.55 a 1.46. Si tratta dell'Rt (indice di trasmissibilità del virus) previsto per la settimana successiva e diminuisce per la prima volta dopo settimane.

 

Segno che il picco è più vicino anche se i contagi aumenteranno ancora. Ma la crescita sarà più lenta. Intanto però l'ondata estiva di contagi non si placa, con un'incidenza che questa settimana a livello nazionale sfonda quota mille per ogni 100 mila abitanti.

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Una soglia che è già stata superata in 11 regioni, con la Campania che ha il valore più alto: 1482,5. E sale ancora l'Rt arrivando a 1,40 (nel periodo 15 giugno - 28 giugno 2022), in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era 1,30.

 

L'ultimo monitoraggio settimanale sull'andamento dell'epidemia di Istituto superiore di Sanità e ministero della Salute fotografa dunque un Paese in pieno boom di malati.

L'incidenza è arrivata a 1.071 ogni 100 mila abitanti tra il primo e il 7 luglio, rispetto a 763 della settimana precedente.

 

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Dopo la Campania, le altre regioni con i valori più alti sono Puglia a 1320,5, Abruzzo a 1291,6, Umbria a 1275,8 e Lazio a 1250,9. Sono inoltre nove le Regioni classificate a rischio alto: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Umbria e Veneto.

La Toscana compare con una dicitura «non valutabile (equiparato a rischio alto)». Nessuna regione è a rischio basso.

 

In una settimana cresce anche la pressione sugli ospedali: aumentano i ricoveri sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari. Nel primo caso, il tasso di occupazione sale al 3,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 7 luglio) rispetto al 2,6% (30 giugno) mentre in area medica tocca il 13,3% (30 giugno) rispetto al 10,3% di una settimana prima. Entrambi i valori sono sotto la soglia di allerta. Ieri ci sono state 105 vittime contro le 94 di giovedì. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 371.874 tamponi, con il tasso di positività che si attesta al 27%, stabile rispetto all'altro ieri.

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Non si placano, infine, le polemiche sul concerto dei Maneskin, che stasera al Circo Massimo attirerà 70 mila persone. L'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, osserva: «I concerti non vanno bloccati, ma deve esserci sempre un senso di responsabilità. Suggeriamo anche di portare sempre con sé la mascherina». E sulla prudenza insiste anche il ministro della Sanità Roberto Speranza: «In queste giornate in cui il numero dei casi è piuttosto elevato bisogna avere più precauzione e più prudenza, in modo particolare nei luoghi al chiuso resta raccomandata la mascherina». Inoltre, «i più fragili possono fare la quarta dose - ribadisce -, non aspettate settembre». E spiega che è in corso un confronto per adeguare l'uso dei vaccini.

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2. LA RINCORSA ALLA QUARTA DOSE

Paolo Russo per "La Stampa"

La decisione sulla quarta dose da subito agli over 60 verrà formalizzata la prossima settimana, probabilmente dopo che anche l'Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie avrà ribadito quanto già indicato dall'Ema, ossia che si, il secondo booster è bene darlo anche agli ultrasessanantenni e ai fragili.

Ma i tecnici del ministro Speranza sono già al lavoro per mettere a punto il piano, che dovrà impedire di trasformare questa fase due della campagna vaccinale in un flop come la precedente, limitata agli over 80. E per farlo si punta forte su medici di famiglia, farmacie, riapertura degli hub vaccinali dismessi con troppo anticipo. Ma anche campagna di comunicazione e chiamata diretta delle persone titubanti a mostrare il braccio.

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Tanto per cominciare però la platea sarà più ampia dei 18 milioni di ultrasessantenni (dei quali circa 900mila già coperti) perché il ministero ha intenzione di offrire la quarta dose a tutti i fragili a prescindere dall'età, mentre le disposizioni fino ad oggi in vigore anche per loro fissano il limite a sessanta anni, sotto i quali con qualsiasi malattia il richiamo bis non si fa.

 

vaccino 1

Le categorie di malati però resteranno le stesse, nonostante da alcuni settori medici fosse partito l'invito ad ampliare la lista. Quindi per le malattie respiratorie figureranno scompenso cardiaco in fase avanzata e pazienti con post-shock cardiogeno, per quelle neurologiche la sclerosi laterale amiotrofica, la sclerosi multipola e la distrofia muscolare, tanto per citare le più diffuse.

Poi secondo booster anche per diabete di tipo uno e due, cirrosi epatica, ictus con compromissione motoria e neurologica-cognitiva, infarto, fibrosi cistica, anemie gravi, sindrome di Down e grave obesità, più altre patologie meno note.

 

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Il problema però è che la maggior parte di questi pazienti non sa nemmeno di rientrare tra quelli che hanno diritto alla somministrazione. Magari perché neanche conoscono il nome scientifico della loro patologia. E per questi pazienti, ma non soltanto per loro, ecco l'altra arma che il piano vuole mettere in campo, che è quella della "chiamata attiva". Ossia, se non sei tu ad andare dal vaccino è il medico o la struttura sanitaria che ti ha in carico a chiamarti o magari a mandarti un promemoria sotto forma di Sms, come hanno fatto ad esempio Lazio e Piemonte.

 

hub vaccinale 6

Dove non a caso le percentuali di adesioni alla quarta dose sono già oggi rispettivamente del 31 e del 52,8%, ben al di sopra della media nazionale del 25,1% e a distanza abissale da regioni come la Calabria (8%) la Basilicata (9,3) e la Sicilia (11,6%). Differenze che dimostrano come sia necessario mettere in riga anche le amministrazioni che l'operazione quarta dose l'hanno di fatto snobbata, facendo così lievitare i tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri. Non è infatti un caso se proprio Calabria (26,8%), Basilicata (19,6) e Sicilia (26,5%) siano tra le regioni con la quota più alta di ricoverati Covid.

Vaccino Covid

La chiamata diretta reclama a sua volta la scesa in campo più convinta dei medici di famiglia. Fino ad ora solo uno su quattro ha aderito alla campagna vaccinale, anche perché l'incentivo di sei euro a puntura diverse Asl hanno deciso di dirottarlo verso altre priorità.

 

Ma ai dottori di fiducia le regioni dovranno anche semplificare la vita, facendo fornire dalle loro anagrafi vaccinali la lista di fragili e over 80 non ancora vaccinati da contattare e convincere a fare la puntura.

Poi si tratterà di riaprire gli hub dismessi anzitempo, circa un migliaio, visto che sei mesi fa erano più di tremila e ora si sono ridotti a 2.353.

Il Piano dovrà puntare forte anche sulla farmacie, che da sempre hanno aderito alla campagna vaccinale, salvo negli ultimi tempi dover fare i conti con problemi di approvvigionamento delle dosi, mentre alcune regioni, come Emilia Romagna, Molise, Basilicata e Sardegna le hanno proprio escluse dalla campagna. Infine convincere gli scettici.

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Lo spot per spingerli verso la quarta dose c'è già. Peccato che nipote, nonna e dottoressa in ambulatorio per fare il vaccino all'anziana signora siano tutti senza mascherina. Segno di un atteggiamento distratto che sarà bene modificare prima di ritrovarsi davanti a un nuovo fallimento.

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