corteo pro palestina a milano

“SPARA A GIORGIA” – COME SONO PACIFISTI ‘STI PRO-PAL: A MILANO LANCIANO PIETRE CONTRO VETRINE DI SUPERMERCATI E BANCHE, SI SCONTRANO CON LA POLIZIA E FANNO SCRITTE MINATORIE CONTRO GIORGIA MELONI – IN CORTEO C’ERANO 15MILA PERSONE: IL GRUPPO DI VIOLENTI INCAPPUCCIATI A UN CERTO PUNTO SI È STACCATO E HA FORZATO IL CORDONE… - VIDEO

 

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Estratto dell’articolo di Matteo Castagnoli per il “Corriere della Sera”

 

corteo pro palestina a milano foto lapresse 9

Vetrine rotte e imbrattate con lo spray. Le scritte: «Free Gaza», «No riarmo», «Unicredit complice del genocidio». Poi ne spunta una dipinta con una bomboletta rossa sulla fiancata della Banca popolare, in piazzale Lagosta a Milano, a pochi isolati dal Bosco verticale: «Spara a Giorgia». Riferimento chiaro alla premier.

 

[…] La firma è sempre la stessa: un gruppetto di poche decine di manifestanti, arrivati forse da fuori, che ieri ha sfilato tra i 15 mila radunati alla Stazione Centrale per chiedere la fine «del genocidio in corso a Gaza». Destinazione: Arco della Pace. Sono quei ragazzi — vestiti di nero, incappucciati, con delle pietre in mano e la bandiera nera con la scritta bianca «Acab» — a mirare le vetrine delle catene di supermercati e delle banche.

 

spara a giorgia scritta contro meloni a milano durante il corteo pro palestina foto lapresse

La polizia decide di fermarli, identificandone alcuni prima che il corteo possa degenerare. Poi gli scontri. In piazzale Baiamonti, all’imbocco della Chinatown milanese, gli agenti e i carabinieri in tenuta antisommossa si avvicinano al gruppetto «in nero», più o meno a metà del corteo. Gli incappucciati accendono dei fumogeni. Forse per preparare un altro atto vandalico. La polizia prova a controllarne qualcuno in prima fila. Si oppongono. Gli altri ragazzi intorno si uniscono. La tensione si impenna.

 

Le urla coprono i cori del megafono e qualcun altro prova a sfondare il cordone. Iniziano così gli scontri tra manifestanti e polizia, con gli agenti che tentano di riacciuffare chi prova a raggiungere la testa del corteo. Tafferugli, botte, colpi sugli scudi.

 

 

corteo pro palestina a milano foto lapresse 8

«Fate schifo, basta», urlano verso gli agenti della Digos in borghese. Mancano pochi minuti alle 18 di ieri. Il corteo si blocca per oltre un’ora. Sette manifestanti vengono portati in questura. La polizia valuterà eventuali provvedimenti. «Se non ce li date indietro, noi non ce andiamo», ripetono alcuni giovani con il volto coperto verso gli agenti schierati. Quando si riparte è quasi buio. La «tregua» dura qualche centinaio di metri, poi di nuovo tensioni con lanci di bottiglie e la polizia costretta ancora a intervenire per evitare derive pericolose.

 

 […]  Se non si erano registrate tensione nel primo chilometro, è dopo la prima ora di cammino che nelle radio delle forze dell’ordine hanno iniziato a circolare le segnalazioni di «azioni» contro le sedi di Starbucks, Unicredit e Carrefour. Le vetrine sono state danneggiate e imbrattate. […]

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