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L’AGONIA INFINITA DI CHARLIE: QUESTA MATTINA INIZIERANNO LE PROCEDURE PER STACCARE LA SPINA, DRAMMATICO APPELLO DELLA MAMMA DEL BIMBO ALLE AUTORITÀ INGLESI: "FERMATEVI, I PROTOCOLLI SPERIMENTALI SONO PRONTI” (VIDEO) – UN OSPEDALE AMERICANO E’ PRONTO A INVIARE LA TERAPIA A LONDRA

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Maria Corbi per la Stampa

 

Charlie è diventato il figlio di tutti, con i suoi dieci mesi di vita strappati a una condanna senza appello e la battaglia dei genitori per tenere acceso il flebile lume della speranza, per avere ancora del tempo con lui. Contro il parere dei medici, contro il parere della Corte Suprema Uk, senza l' aiuto della Corte dei diritti umani di Strasburgo.

 

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Ma adesso il tempo è finito e questa mattina inizieranno le procedure per staccare la spina, come ha riferito la mamma Connie Yates che ancora una volta si è rivolta alle autorità inglesi con un appello drammatico: «Fermatevi, i protocolli sperimentali sono ormai pronti».

 

La mobilitazione internazionale ha fallito. Donald Trump avrebbe dovuto, oggi, a margine del G20, chiedere a Theresa May di autorizzare il trasferimento negli Stati Uniti di Charlie Gard insistendo perché il piccolo potesse essere sottoposto a una cura sperimentale negli Usa, come chiesto dai genitori. Anche se la premier britannica aveva già fatto sapere di non voler interferire con le decisioni dei medici e dei tribunali inglesi.

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Stessa spiegazione che il ministro degli Esteri, Boris Johnson, aveva dato al collega italiano Angelino Alfano, che aveva caldeggiato l' offerta dell' ospedale Bambino Gesù di Roma di accoglierlo. «Sulla tristissima vicenda del piccolo Charlie, - ha detto Alfano - sono grato e riconoscente al ministro Johnson per la sua schiettezza, la sua sensibilità e la sua correttezza.

 

Il ministro, nel corso del colloquio, ha espresso la massima fiducia nel sistema giudiziario inglese e nell' operato del Great Ormond Street Hospital, uno dei migliori ospedali al mondo». Insomma, poche o nulle ormai le possibilità che Charlie venga trasferito.

 

Intanto nell' ospedale Bambino Gesù il protocollo di cura è pronto, un tentativo compassionevole a cui i genitori di Charlie volevano accedere. E che il direttore scientifico dell' istituto di cura vaticano ritiene valga la pena tentare: nessun accanimento terapeutico ma un tentativo di dare sollievo e altro tempo al piccolo. « è un nostro diritto», dice mamma Connie che non ha mai smesso di cercare una strada possibile per non separarsi da Charlie.

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Ma nonostante la commozione e le pressioni internazionali, il dibattito in Gran Bretagna a sostegno della famiglia di Charlie è stato flebile. Dal leader laburista Jeremy Corbyn sono arrivate parole di solidarietà, ma con poca energia: «Mi sento assolutamente con loro - ha detto il capo dell' opposizione -. Non conosco dal punto di vista medico la situazione; in quanto genitore è del tutto comprensibile il tentativo di curare il neonato che stanno portando avanti i Gard».

 

Connie ha denunciato di «essere stata lasciata sola», come «solo è stato lasciato Charlie». «Questa staffetta internazionale di solidarietà ci ha dato grande speranza», ha detto la donna che ha ricordato le parole del Papa. Ma ora è il momento del silenzio e dell' addio. «Charlie ci lascerà sapendo di essere stato amato da migliaia di persone». Le parole di una mamma che non si rassegna, nemmeno adesso, nelle ore più dure, quando tutto sembra perduto.

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