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“STARÀ FACENDO UN POMPINO” - LA FRASE PRONUNCIATA DA DARIO PERA, CONSIGLIERE DL PD DELLA CIRCOSCRIZIONE OTTO DI TORINO, DURANTE UNA RIUNIONE ONLINE - PERA, CHE E' STATO ESPULSO DAL PARTITO, SE L'ERA PRESA CON LA COLLEGA DEM, NOEMI PETRACIN, CHE AVEVA ESITATO QUALCHE SECONDO PRIMA DI ACCENDERE IL MICROFONO DEL SUO COMPUTER PER INTERVENIRE - LA DONNA ACCUSA IL SUO EX COLLEGA DI PARTITO DI SESSISMO: "È DISGUSTOSO SENTIRE BATTUTE DI QUESTO TIPO NEL 2025..."
Estratto dell'articolo di Giulia Ricci per “la Stampa”
Dopo la frase sessista a microfono aperto (“Starà facendo un p….o”), il consigliere della Circoscrizione Otto di Torino, Dario Pera, è stato espulso dal Pd. Il partito lo aveva promesso, e così ha fatto: «Questo sia un monito per il futuro».
L’eletto torinese era finito nel ciclone due settimane fa, a denunciare l’accaduto la collega dem Noemi Petracin. Il contesto è il Consiglio di Circoscrizione, una seduta pubblica – seppur online – aperta a tutti i cittadini. I due, per motivi anagrafici, nell’appello sono l’una dietro l’altro. Lui risponde, poi la funzionaria chiama «Petracin».
C’è qualche secondo di esitazione, la dem accende il microfono e parla, ma un attimo dopo si sente chiaramente Pera lanciarsi in quell’osservazione poco edificante. La seduta finisce, passa quasi un giorno, in molti avvisano la collega (credendo che non avesse sentito), sulla chat interna si accende la discussione, si alza l’ira di tutti. [...]
«Ecco l’ennesimo esempio – afferma la consigliera – di come alcuni si sentano legittimati ad utilizzare la sessualità per fare ironia sulle donne. È disgustoso sentire ancora battute di questo tipo nel 2025 ed è inaccettabile che questo avvenga in un contesto pubblico e istituzionale, di fronte ad una collega nella sua veste di amministratrice».
Il giorno dopo, il putiferio, e la richiesta di dimissioni da parte del Partito democratico torinese. Dimissioni che, ad oggi, non sono arrivate. Ecco perché la Commissione di garanzia dem si è riunita e ha deciso: Pera è stato espulso dal Pd.
«Siamo stati veloci – commenta il segretario metropolitano Marcello Mazzù – perché siamo un partito che ha le sue regole, il suo statuto, le sue procedure ma che le sa usare e percorrere nella maniera più veloce possibile, soprattutto quando ci sono tematiche di questo genere che sono importanti e gravi. [...]». Soddisfazione anche da Petracin: «Sono stati tempestivi e non hanno mollato. Questo è un monito per il futuro, e fa comprendere l’importanza del messaggio».
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