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STRAGE IN CALIFORNIA: UCCISI I PRESUNTI KILLER, UN CITTADINO AMERICANO DI RELIGIONE MUSULMANA E SUA MOGLIE - SI E’ TRATTATO DI UN ASSALTO MILITARE PIANIFICATO. NESSUNA PISTA ESCLUSA. NEMMENO QUELLA DEL TERRORISMO...

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1. SPARATORIA CALIFORNIA - INSEGUIMENTO SUV KILLER- VIDEO

 

2. STRAGE IN UN CENTRO DI SERVIZI SOCIALI A SAN BERNARDINO: 14 MORTI, 17 FERITI

Da “repubblica.it”

SYED FAROOK CALIFORNIASYED FAROOK CALIFORNIA

 

Strage in un centro per disabili di San Bernardino, Usa. Alle 11 ora locale (le 20 italiane) due persone armate con fucili AK-47, giubotti anti-proiettile, con i volti coperti da passamontagna e in tuta mimetica militare, sono entrate aprendo il fuoco al blocco1300 di Waterman Avenue, vicino Orange Show Road, in un centro di servizi sociali di San Bernardino, cittadina di 200 mila abitanti a circa 100 chilometri a est di Los Angeles.

 

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Nell'Inland Regional Center lavorano 670 persone. Si occupano di persone con disabilità. I killer hanno aperto il fuoco nella sala in cui si stava svolgendo la festa di Natale dei dipendenti. Quattordici persone hanno perso la vita e 17 sono rimaste ferite. Dopo un inseguimento in diretta tv, i due presunti killer sono stati uccisi e un presunto complice è stato arrestato. Gli inquirenti non si pronunciano sul movente della strage e non escludono neppure l'ipotesi di un attacco terroristico.

Uccisi due presunti killer, catturato un terzo sospetto.  Il commando secondo le ricostruzioni dei media locali era composto da un uomo e una donna: Syed Farook, cittadino americano di 28 anni, musulmano, e la ventisettenne Tashfeen Malik, secondo i familiari sua moglie. Fuggiti a bordo di un suv, sono stati uccisi dopo un inseguimento in uno scontro a fuoco con la polizia.

 

 

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Dal suv, hanno lanciato "pipe bomb", ordigni rudimentali, verso gli agenti di polizia."I due killer indossavano tenute d'assalto, erano armati di fucili e pistole" e probabilmente anche di esplosivo, ha detto in conferenza stampa il capo della polizia di San Bernardino, lo sceriffo Jarrod Burguan. Il fratello di Farook è stato arrestato.

Syed Farook. Farook era cittadino americano di religione musulmana. Lo riferisce il fratello maggiore, citato dal tabloid New York Daily News, sottolineando come Syed "fosse molto religioso", e confermando quanto anticipato dalla rete Nbc.

Farook dalle prime ricostruzioni sarebbe in qualche modo connesso al centro di servizi sociali e all'origine della strage ci sarebbe un diverbio professionale. Il padre sconvolto dal possibile coinvolgimento del figlio ha spiegato che Syed lavorava come ispettore dell'assessorato alla Salute della contea di San Bernardino.

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Farook si era diplomato nel 2003 al liceo La Sierra ed aveva studiato finanza alla California State University Fullerton fino al 2013. L'uomo ha acquistato una casa a marzo del 2014 a Corona, sempre in California, e dal suo profilo sui social network emerge che è sposato ed ha un figlio.

 

 

3. NON È IL GESTO ISOLATO DI UN FOLLE GLI USA DAVANTI A UNA NUOVA PAURA

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

Stavolta è diverso. Si capisce appena filtrano le prime notizie sulla sparatoria a San Bernardino, California. Non un pazzo, deciso a sfogare la sua rabbia nata da chissà quale follia sui dipendenti di un centro per l' assistenza dei disabili, ma un gruppo organizzato.

 

Tre persone, dicono alcuni testimoni, armate con fucili, protette da giubbotti antiproiettile, e scappate a bordo di un Suv nero. Terrorismo? E con quale movente?

KILLER UCCISI CALIFORNIAKILLER UCCISI CALIFORNIA

 

Ieri pomeriggio l' America è tornata a vivere un incubo ormai abituale.
Nei primi 334 giorni trascorsi dell' anno 2015, sono avvenute 355 sparatorie di massa, definite come assalti dove sono morte almeno 4 persone, inclusi i killer. Più di una al giorno.

 

Finora la colpa era caduta in genere sull' instabilità mentale, e la facilità con cui chiunque riesce a mettere le mani sulle armi negli Stati Uniti. Entrambi questi problemi restano, ma stavolta c' è il sospetto di qualcosa in più.

 

Erano organizzati

Le notizie sono ancora frammentarie e provvisorie, quando andiamo in stampa, e quindi potrebbero essere sbagliate. Diversi testimoni però dicono di aver visto almeno tre persone, che hanno lanciato l' attacco. Sono arrivate con un grosso Suv nero, erano armate con fucili a canna lunga, forse mitra da guerra, come gli AK-47.
Erano protette da attrezzature militari, tipo giubbotti anti proiettile.

 

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Sono entrate nell' Inland Regional Center, una struttura con 670 dipendenti, che aiuta le persone disabili in una comunità di oltre 30.000 persone. Hanno sparato, ucciso, e sono scappate, lasciando indietro un pacco che la polizia poi ha fatto brillare, temendo che fosse una bomba. Quindi sono usciti, sono risaliti sull' auto con cui erano arrivati, e sono scappati. Potrebbero essere pronti a colpire ancora.
 

Quale obiettivo?

 

Esiste la possibilità che i testimoni abbiano confuso un mezzo della polizia in arrivo per portare soccorsi, con quello degli aggressori. Gli stessi agenti, però, hanno almeno inizialmente confermato la versione di più persone coinvolte nell' attacco.

 

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Nell' edificio assalito era in corso un evento a cui partecipavano dei dipendenti pubblici, forse del Department of Health o della contea locale, che avevano preso in affitto la struttura dall' Inland Regional Center. Questo ha alimentato il sospetto che l' obiettivo non fosse la struttura dedicata all' assistenza dei disabili, ma gli invitati all' evento.

 

Le ipotesi

 

Le ipotesi fatte mentre l' assalto era ancora in corso sono le più diverse, e probabilmente non sostenute da fatti concreti. Di questi tempi la mente corre subito agli attentati di Parigi, e quindi alla possibilità che qualche affiliato o imitatore dell' Isis decida di colpire, come era accaduto a Chattanooga nel luglio scorso. Poi si pensa alle milizie, i terroristi interni che odiano il governo federale, senza poter escludere persone motivate da qualche risentimento personale.

 

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Il presidente Obama è stato subito informato, e poco dopo in un' intervista alla «Cbs» ha detto che «nel nostro Paese le sparatorie di massa stanno diventando un' abitudine. Non sappiamo ancora cosa è successo stavolta, ma sappiamo che potremmo prendere misure per limitare queste tragedie». Limitare la vendita delle armi, ma stavolta forse l' incubo è più grande.

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