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A.Tib. per www.ilgazzettino.it
Pagavano soggiorni in hotel e oggetti di lusso acquistati in rete con codici di carte di credito straniere carpiti in maniera fraudolenta. Stroncato dalla Polizia di Belluno un sodalizio di truffatori insolventi che aveva utilizzato numerose carte per soggiorni in alberghi e residence di lusso a Cortina d'Ampezzo.
La tecnica era collaudata: gli indagati utilizzavano in maniera massiccia le carte di credito per prenotare soggiorni nelle strutture più esclusive della conca acquistati sul sito di vendita on line Booking.com. Con le carte hanno comperato anche una serie di prodotti di lusso.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Belluno e dal Commissariato di Cortina d'Ampezzo hanno portato alla denuncia di cinque italiani. L'individuazione della banda è avvenuta in seguito ad un'articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Belluno con il sostituto procuratore Marco Faion. I cinque sono stati denunciati per truffa aggravata continuata e indebito utilizzo di carte di pagamento in concorso, oltre al delitto di falsità ideologica commessa da privati.
Sono state tante le denunce di titolari e rappresentanti di alberghi e residence di lusso a Cortina d'Ampezzo a partire da dicembre che hanno portato a complesse indagini condotte in sinergia dal Commissariato di Cortina e dalla Squadra Mobile della Questura di Belluno comandata da Vincenzo Zonno, a mezzo di accertamenti bancari e incroci di numeri di telefono, traffici telefonici e prenotazioni. Il danno patrimoniale provocato è ingente. Gli indagati, che per alcuni mesi hanno dimorato a Cortina, risultano dalle indagini dellapolizia provenienti da Sassari, Roma, Milano e sono coinvolti a vario titolo nelle attività fraudolente (che riguardano il periodo tra ottobre 2017 e gennaio di quest'anno.
La tecnica era collaudata: gli indagati utilizzavano in maniera massiccia i codici di carte di credito straniere (carpiti in modo fraudolento) per i soggiorni nelle strutture più esclusive di Cortina, con prenotazioni sul sito degli alberghi o su booking.com e per compiere acquisti vari siti internet (le vittime solo dopo mesi scoprivano la truffa, poiché le transazioni non giungevano in porto). Eseguite con la collaborazione delle Squadre Mobili di Roma e Sassari alcune perquisizione domiciliari, che hanno permesso di sequestrare pc, cellulari, schede sim anche straniere e fatture di acquisti effettuati su internet.
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