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ECCO COSA SUCCEDE SE UN IMPRENDITORE VUOLE ASSUMERE UNA CAMERIERA ITALIANA - NON SOLO HANNO RISPOSTO POCHISSIME CANDIDATE MA UNA SI E’ DETTA DISPONIBILE SOLO AD AGOSTO PERCHÉ PRIMA VOLEVA ANDARE IN VACANZA - UN’ALTRA NON ERA DISPONIBILE A LAVORARE NEI WEEKEND - E LUI ALLA FINE…

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Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

Il signor Claudio Ortichi, albergatore di Castel San Pietro in provincia di Bologna, si era messo in testa di assumere una cameriera italiana. L'unico requisito era che sapesse parlicchiare un po' di inglese. Suggestionato dalle statistiche sulla disoccupazione giovanile, si preparava a fronteggiare frotte di aspiranti, come nei concorsi per uno strapuntino da infermiera.

 

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Invece ha rimediato deserti sconfinati di silenzio, interrotti da qualche timidissima avance. Una ragazza gli ha detto che sarebbe stata libera soltanto ad agosto, perché prima in vacanza voleva andarci lei. Un' altra si è dichiarata disponibile da subito, a patto che non le si chiedesse di lavorare durante i fine settimana, quando evidentemente immagina che negli alberghi si instauri un regime autarchico imperniato sul self-service. L' albergatore le ha provate tutte, persino a buttarla sul ridere, assicurando in un altro annuncio che lo stipendio sarebbe stato pagato in euro e non in sesterzi o ghinee.

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Ma alla fine della risata si è immalinconito pure lui. Può darsi che, a dispetto delle statistiche, la situazione non sia ancora così disperata da rendere appetibili i lavori stagionali. Resta il fatto che l'entrata dell'hotel fronteggia quella di un istituto alberghiero a cui risultano iscritti novecento studenti. Bisognosi, si presume, di esperienze pratiche. E soltanto un Paese squinternato come il nostro poteva allestire un sistema scolastico che non riesce a fare attraversare la strada neanche a uno di loro.