DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Alla Rai non dovrà più succedere che un agente che abbia una società di produzione riceva l’appalto di un programma in cui è in scena un artista che appartiene alla sua scuderia. E non c’è solo questo divieto, c ’è anche una regola che sembra cucita su Fabio Fazio. Sarà vietato a una società controllata o collegata ad artisti di realizzare dei programmi in cui siano presenti gli stessi artisti e per cui percepiscano un corrispettivo dalla televisione pubblica.
Sono il primo e il secondo articolo dell’Atto di indirizzo contro il potenziale conflitto di interessi di agenti-artisti-produttori che è stato scritto da Michele Anzaldi (Risoluzione sull’adozione da parte della Rai di procedure aziendali volte ad evitare possibili conflitti di interesse da parte degli agenti di spettacolo). Se venisse approvato integralmente la Rai sarà chiamata ad adottare entro 90 giorni precise policy aziendali in merito ai nove punti argomentati.
A fare da detonatore le roventi polemiche sul contratto da 11,7 milioni di Fabio Fazio che il direttore generale Mario Orfeo ha fatto approvare dal Cda. L’ufficio di Presidenza della Vigilanza non sta con le mani in mano e decide di emanare un Atto che stoppi l’invadenza degli agenti (un vecchio pallino della Commissione) facendo Anzaldi relatore di maggioranza e di minoranza, a testimoniare la compattezza del commissari.
Il 5 luglio la Commissione prende visione del documento e decide di portarlo all’approvazione. Il segretario Pd della Vigilanza sperava nel via libera per la fine del mese invece il procedimento non è stato neanche avviato, I tempi sono slittati per gli impegni parlamentari che hanno fatto saltare anche la audizione di Orfeo fissata giovedì e rinviata alla prossima settimana.
Nel frattempo però l’alta tensione sulla Rai non si è placata. Accanto al contratto di Fazio artista ne è spuntato un secondo da produttore. ‘Che tempo che fa’ non sarà più appaltato ad Endemol ma lo produce Fazio con una nuova società, Officina, condivisa con Magnolia-Banijya. Quello che Fazio non potrebbe fare se fossero state già approvate le nuove regole della disposizione sul
Proprio per questo ha fretta Anzaldi che ieri ha lanciato un appello al presidente il 5Stelle Fico perché faccia marciare il più velocemente possibile la Commissione di San Macuto prevedendo anche sedute notturne.
Secondo Anzaldi “l’atto di indirizzo è sempre più urgente anche nell’ipotesi di poter ritoccare i contratti di Fazio che non sarebbero stati ancora perfezionati”.
Una idea del genere si sta facendo strada anche tra i membri del Cda che, stante l’intensificarsi delle polemiche, sarebbero pronti a richiedere un parere legale sul dossier Fazio per sentirsi più tutelati.
2 - LINK ALL’ATTO DI INDIRIZZO DELLA VIGILANZA
3 - “NESSUNA STAR DELLA RAI VALE DUE MILIONI”:; INTERVISTA AD ANZALDI, IL CATTIVO DELLA VIGILANZA
Francesco Gironi per “Gente”
Pagare 2,240 milioni di euro l`anno un presentatore come Fabio Fazio è troppo? Aggiungere 10,8 milioni per produrre le 64 puntate che andranno in onda nei prossimi 4 anni è esagerato? E staccare, ancora ogni anno, un altro assegno da 600 mila l`euro per usare il format Che tempo che fa, di proprietà dello stesso Fazio, è il colmo?
«La questione è semplice: anche se si era stabilito che la regola del limite a 240 mila euro nelle retribuzioni nella pubblica amministrazione non dovesse valere per gli artisti, la Rai aveva assicurato di voler applicare una riduzione del 10 per cento ai cachet. Questo tre settimane fa. Ora scopriamo che il contratto di Fazio viene rinnovato non solo senza la riduzione promessa, ma con un cospicuo aumento», taglia corto Michele Anzaldi, segretario della Commissione di Vigilanza Rai. Uomo delle comunicazioni, ex portavoce di Matteo Renzi, deputato Pd è in prima fila nel criticare le ultime mosse della Tv di Stato.
Lei pensa che Fabio Fazio non valga questi soldi? O è una questione morale?
«Non riesco a capire quale sia il metro che ha portato a queste cifre. Perché, se Fazio guadagna 2,8 milioni l`anno [2,2 + 600 mila. ndr], un recordman di ascolti come Carlo Conti quanto dovrebbe ricevere?».
Non si è dato una spiegazione?
«No. E ho chiesto un parere alla Corte dei Conti e all`Autorità anticorruzione».
Anticorruzione?
«La Rai ha deciso che l`appalto per produrre i programmi di Fazio, valore oltre 10 milioni, fosse assegnato a una società di Fazio, costituitasi solo ora con il nome Officina, senza gara. È regolare? Ora scopriamo che tra i soci di questa società c`è Magnolia, che tra i suoi soci ha Vivendi, che al suo interno ha Mediaset. Sembra la spartizione di una torta».
Vedremo allora cosa stabiliranno la Corte dei Conti e l`Anticorruzione. Ma torniamo ai costi. Secondo gli ultimi dati, i 20 minuti di pubblicità di Che tempo che fa su Raitre renderebbero quanto un anno di stipendio di Fazio...
«Il problema è un altro: se non ci fosse lui. quella pubblicità ci sarebbe lo stesso? Forse potrebbe essercene di più. E poi, siamo certi che su Raiuno, dove il prossimo anno sarà trasmesso il programma, le battute della Littizzetto siano gradite? E se calasse l`ascolto? E se la serata fosse vinta da una Tv concorrente e quindi la pubblicità andasse dall`altra parte?».
Nel contratto non si parla di ciò?
«Guardi che quello di Fazio è un contratto da manovale statale. Anzi, quest`ultimo con la legge Madia rischia di più».
Fabio Fazio non è la sola superstar. Flavio Insinna ha un contratto da 1,4 milioni. Lo rinnoverebbe?
«Certo non a queste cifre».
E il milione e mezzo l`anno per Antonella Clerici?
«Ma secondo lei una trasmissione della fascia di mezzogiorno che parla di cucina può valere questi soldi?».
Bruno Vespa ha un minimo garantito di 1,3 milioni...
«Nessuno vale queste cifre. Ma, al di là dei singoli casi, tutti in questo momento partecipano al sacrificio con un tetto di 240 mila euro: politici, magistrati; alti funzionari... Perché i personaggio Tv no?».
E che dice di Massimo Giletti che non condurrà più L`Arena e Cristina Parodi che guiderà Domenica In: si è parlato di censura e le malelingue sottolineano come la Parodi sia la moglie di Giorgio Gori, probabile candidato alle prossime elezioni per la Regione Lombardia?
«Non trovo la vicenda Giletti scandalosa, non è stato licenziato, si è detto: la domenica facciamo un`altra cosa. Quanto alla Parodi, il suo curriculum parla da solo. Il nostro compito è vigilare su sbavature».
Lei stesso ha sottolineato come tutto dipenda dagli agenti delle star: sono loro a tenere in ostaggio la Rai?
«La Rai è più che ostaggio e la Commissione di vigilanza ha preparato un atto di indirizzo per mettere fine al conflitto di interessi tra agenti e produttori».
Cioè?
«La gente chiede anche di produrre: non ti do l`attore se non mi dai un contratto di produzione o se non fai lavorare un altro mio assistito, per non dire di altri conflitti d`interesse».
Molti fanno riferimento al potente agente Presta e Paola Perego, sua moglie?
«C`è di peggio. Si chiede che i personaggi della mia scuderia siano ospiti dello show condotto dal mio artista. Nella trasmissione di Fazio ci siamo trovati di fronte a casi emblematici. Non può succedere che Giovanni Floris lasci la Rai, faccia diventare campione di ascolti una Tv concorrente e poi torni in Rai, a presentare il suo libro. Detto questo, fa bene Floris e fa bene il suo agente Beppe Caschetto, che guarda caso è lo stesso di Fazio.
LUCIO PRESTA FOTOGRAFA PAOLA PEREGO
E ancora, questo inverno c`era molta attesa per due fiction, una era The Young Pope trasmessa da Sky, l`altra I Medici, della Rai. Ebbene, la settimana prima della messa in onda di The Young Pope, Fazio ospitò nella sua trasmissione Jude Law, Silvio Orlando e Paolo Sorrentino, attori e regista. Un grande spot: Sky ha fatto lo stesso per il programma Rai? Ma forse la ragione è stata un`altra: Sky ha "offerto" l`attore e la produzione, una società esterna, ha risparmiato il cachet di Jude Law».
Ne ha anche per le produzioni esterne? Anche loro ricevono compensi faraonici per certi format: Affari tuoi 5,3 milioni, L`Eredità 5,6 milioni, Pechino Express 4,8.
«Sono format internazionali e torniamo, purtroppo al caso Fazio. Perché in quel contratto Fazio vende anche il format. Un format che ha 14 anni. E comunque l`esempio di un format è, per esempio, quello di Pechino Express, mentre un`intervista faccia a faccia non è un format e se fosse un format, il proprietario si chiama Minoli, non certo Fazio. La Commissione raccomanda che il format debba essere verificato e la prova deve essere che possa essere vendibile all`estero. Che tempo che fa non ha queste caratteristiche».
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI…
VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…