
FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE…
Pierluigi Mennitti per ANSA
Non solo paradisi fiscali per evasori, ma anche oasi al riparo da occhi indiscreti per le azioni coperte dei servizi segreti. A partire da quelle della Cia. La Sueddeutsche Zeitung apre un nuovo fronte dei Panama Papers, popolato da società di comodo, create per movimentare denaro necessario a finanziare operazioni sul filo della legalità, e spesso anche oltre.
Come nel caso dell'Irangate, lo scandalo che nel 1985-1986 coinvolse vari alti funzionari e militari dell'allora amministrazione di Ronald Reagan, accusati di traffico illegale di armi con l'Iran e finanziamenti occulti all'opposizione dei Contras al governo sandinista del Nicaragua. "I Panama Papers danno una nuova visione negli affari di una dozzina di personaggi ambigui che da decenni sono sospettati di agire nel circuito del servizio di sicurezza - scrive la Sueddeutsche Zeitung - e molti avrebbero aiutato la Cia, anche se gli interessati smentiscono".
E infatti smentisce Farhad Azima, l'esule iraniano che vive negli Usa nello Stato di Missouri affittando aerei, proprietario del Boeing 707 che sarebbe stato utilizzato nel 1986 per il trasporto in Iran delle armi illegali. "Con l'Irangate non ho niente a che fare", dice interpellato dal quotidiano tedesco.
Però il suo nome compare in un documento dello studio Fonseca del 2000: alcuni collaboratori dello studio, allertati da un articolo su un possibile legame di Azima con un traffico illegale di armi della Cia in Libia, chiedono a un suo rappresentante conferma sulla sua identità. Senza ottenere risposta. Lo studio Fonseca continua però a offrirgli i suoi servizi.
"Nei documenti dello studio Fonseca si trovano numerosi nomi legati al mondo dello spionaggio", denuncia il quotidiano di Monaco. Tra gli altri quelli dello sceicco saudita Kamal Adham, deceduto nel 1999, ritenuto il referente Cia della regione, dell'imprenditore greco Sokratis Kokkalis, il famoso "agente Rocco" della Stasi, dell'agente privato tedesco Werner Mauss, del miliardario saudita Adnan Kashoggi, dell'85enne islandese Loftur Johannesson, sospettato anche lui di aver lavorato con la Cia e di avere inviato armi ai ribelli anticomunisti afghani.
"Non tutte le aziende di comodo dei servizi hanno sede in paradisi fiscali esotici - conclude la SZ - ma i documenti confermano il sospetto che il mondo di spie, trafficanti d'armi e liberatori di ostaggi necessita proprie strutture finanziarie e lontani studi fiscali come il Mossack Fonseca che non fanno troppe domande".
FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE…
DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI…
DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE…
DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO…
DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL…
FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO…