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Franco Zantonelli per “la Repubblica”
Chi ha inventato il cioccolato al latte? Di sicuro non il marchio Cailler, appartenente alla Galassia Nestlé, come si può desumere da una pubblicità che ha mandato su tutte le furie Marc-Olivier Peter, un rappresentante di commercio di vini del Canton Zugo, nella Svizzera di lingua tedesca.
«Vendo vini ma sono un appassionato di cioccolato», ha confidato al giornale La Gruyère di Friburgo, al quale ha pure annunciato di aver fatto causa a Nestlé, per aver usurpato un merito che non le appartiene.
Il cioccolato al latte, infatti, non è un’invenzione del colosso agro-alimentare elvetico, bensì è stato creato da un piccolo artigiano, Daniel Peter, nel 1875. Ovvero da un antenato del rappresentante di commercio che, oggi, è ben deciso a «tutelare il suo nome», come ha proclamato, investendo della questione, non solo la giustizia ma, anche, il ministero svizzero dell’Economia.
Intendiamoci, come spesso avviene nella Confederazione, tutto si gioca in un fazzoletto di terra. Nel caso del cioccolato al latte teatro della controversia è la cittadina di Vevey, non distante da Losanna, dove ha la sua sede Nestlé e dove, nel diciannovesimo secolo, in una bottega di rue des Bosquets 14, Daniel Peter mise a punto la sua invenzione.
Fatto sta che il discendente di quest’ultimo non ha gradito uno spot dal sapore agreste in cui, in un panorama dal quale non mancano le mucche al pascolo e dei figuranti in tenuta da mungitori, è ben visibile l’affermazione secondo cui “è la famiglia Cailler che ha inventato il cioccolato al latte”.
Nestlé, che ha parecchio a cuore la propria immagine, peraltro ancora di recente scalfita dallo scandalo dei noodles indiani, l’ultima cosa che vuole è l’ombra di un sospetto di plagio, nell’ambito di uno dei prodotti che hanno contribuito alla sua fortuna. Così ammette che «sì, é vero, l’inventore del cioccolato al latte é Daniel Peter». Quindi, per giustificare il perché di quello spot malandrino, aggiunge che «non bisogna dimenticare che Daniel Peter ha sposato una Cailler, Fanny».
Insomma, nella terra del cioccolato tutto sembra tornare e, se i Peter e i Cailler si sono imparentati, si può anche ritenere che i primi abbiano portato in dote ai secondi la ricetta del cioccolato al latte.
Questo, in sostanza, è il messaggio che cerca di far passare Nestlé, rigettando l’accusa di plagio e sostenendo di fatto che quel matrimonio legittimava l’utilizzo di “una scorciatoia”, che attribuisca ai Cailler quello che, in realtà, è dovuto ai Peter.
D’altronde, non solo le due famiglie del ramo cioccolatiero stabilirono un legame sentimentale ma, nel 1911, si fusero anche dal punto di vista imprenditoriale, dando vita alla Peter-Cailler- Kohler. L’azienda prosperò per una quindicina d’anni poi, nel 1929, capitolò a causa della crisi borsistica e venne inglobata da Nestlé.
Cosa pretende, allora, a distanza di 87 anni, Marc-Olivier Peter, nella sua causa contro il gigante agro-alimentare di Vevey? «Devono togliere quella pubblicità», tuona. «Cailler mira unicamente al profitto, facendo credere che il suo cioccolato sia autentico, artigianale». «Io — aggiunge — voglio che in Svizzera nasca un marchio Daniel Peter, a disposizione dei veri artigiani del cioccolato».
CIOCCOLATA AL LATTE CAILLER PETER
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