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Gian Pietro Fiore per “Giallo”
Nostro zio è stato ucciso, sui capelli e sulla barba sono state riscontrate tracce di arsenico”. È questa in sintesi l’inquietante denuncia che i parenti di padre Fidenzio Volpi hanno presentato alla Procura della repubblica di Roma. Come molti di voi ricorderanno, il Commissario Apostolico fu nominato da papa Benedetto XVI nel giugno del 2013 per scoprire cosa accadeva all’interno del convento dei Frati Francescani dell’Immacolata di Frigento, ormai tristemente noto come “il convento degli orrori”.
Padre Fidenzio Volpi, 75 anni, morì il 7 giugno 2015, ufficialmente a causa di un ictus causato dallo stress eccessivo. Padre Fidenzio, però, godeva di ottima salute: il suo improvviso decesso non convinse mai nessuno, a partire dai suoi parenti e dai suoi collaboratori. Ecco, come Giallo vi ha già svelato qualche mese fa, cosa aveva detto un collaboratore di padre Fidenzio Volpi: «Pochi giorni prima di morire misteriosamente, padre Fidenzio Volpi era molto nervoso. Mi aveva detto: “Se mi succede qualcosa, sai cosa fare del dossier scritto sull’Ordine dei Frati Francescani dell’Immacolata”».
CHI AVEVA INTERESSE A UCCIDERLO?
Dunque, come avete appena letto, era lo stesso padre Volpi a temere che qualcuno potesse fargli del male. I suoi parenti e alcuni frati che lo conoscevano molto bene l’hanno sempre ripetuto: Padre Fidenzio potrebbe essere stato ucciso. Noi di Giallo siamo in grado di svelarvi un’esclusiva indiscrezione investigativa che potrebbe ora confermare questi sconvolgenti sospetti. Il timore, fondato su alcune confidenze raccolte da persone vicine al prete defunto, è che padre Volpi sia stato avvelenato lentamente con dosi giornaliere di una sostanza tossica. Tra i capelli e la barba di padre Fidenzio sono state infatti trovate alcune particelle di arsenico.
Se dovesse essere vero che padre Volpi è stato ucciso, chi potrebbe aver avuto questo terribile interesse? Questo, ancora, non è dato saperlo. Ma presto la Procura romana potrebbe far chiarezza. L’inchiesta potrebbe partire proprio dal suo ultimo incarico, quello che con tanto di bolla papale gli era stato conferito da Papa Benedetto XVI: «In data 11 luglio 2013 con decreto 52741/2012 nomino Padre Fidenzio Volpi Commissario Apostolico dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata».
convento dei francescani dell immacolata a frigento
Questo Istituto è retto dal suo fondatore: padre Stefano Manelli, eletto Superiore generale dell’Istituto la prima volta il 18 maggio del 2002 e poi il 9 maggio del 2008. Come più volte abbiamo scritto su Giallo, padre Manelli è indagato dalla Procura di Avellino per violenza sessuale e maltrattamenti.
In un dossier finito nelle mani del magistrato Adriano Del Bene, vengono descritti episodi di violenze, maltrattamenti e abusi subiti da alcuni religiosi dell’Ordine dei Francescani dell’Immacolata che sono tuttora al centro di approfondite indagini. In quelle carte, alcuni testimoni sentiti dai carabinieri parlano anche di morti sospette: almeno sei decessi “strani” sono avvenuti nei vari conventi diretti da padre Manelli.
LA CRIPTA FU FATTA COSTRUIRE NEL 2002
le suore francescane dell immacolata
Sarà presto la magistratura a chiarire ogni aspetto di queste morti anomale, compresa quella del frate filippino Matthew Lim, 30 anni, morto il 22 luglio del 2002 nel convento di Frigento. Tutti lo chiamavano Fra Matteo. La testimonianza ora nella mani della Procura è di una suora che ha detto: «Fra Matteo era una persona sorridente, solare. Prima che morisse mi rivelò con sgomento: “Ci sono e si fanno cose che non vanno in questo Istituto”».
Dopo qualche tempo il frate cadde in un pozzo. Il sospetto, dopo 14 anni, è che qualcuno lo abbia spinto lì dentro e che, nonostante le sue disperate richieste di aiuto, nessuno dei presenti lo abbia strappato alla morte. Il frate da allora è seppellito nella cripta del convento di Frigento, fatta realizzare proprio nel 2002, nella quale sono sepolte almeno 12 persone: la Procura vuole chiarire le reali cause dei loro decessi. Per questo, la cripta recentemente è stata ispezionata durante un blitz dei carabinieri.
Ma torniamo a padre Volpi e al suo incarico di Commissario Apostolico per conto della Santa Sede. In diverse note giunte proprio in Vaticano si segnala che nel corso del commissariamento affidato a padre Fidenzio è stata fatta contro di lui “una sistematica azione di intimidazione, di diffamazione e di vilipendio, realizzata su una infinità di pubblicazioni, specie elettroniche, mentre i religiosi rimasti fedeli a padre Manelli impugnavano sistematicamente tutti i provvedimenti amministrativi da cui essi erano interessati”.
Inoltre, ecco cosa si legge in alcuni documenti arrivati in Vaticano: “Padre Manelli ha sempre incitato i frati a lui vicino alla disobbedienza e alla dimissione dall’istituto. Lo stesso padre Manelli si è negato per mesi a un colloquio con il Commissario Volpi, del quale mai ne ha riconosciuto l’autorità, fino a febbraio del 2014 quando si limitò ad insultare e tentare di sabotare e far rimuovere i collaboratori di padre Fidenzio con ogni sorta di sprezzanti calunnie”.
UN PATRIMONIO DA 30 MILIONI DI EURO
convento dei francescani dell immacolata a frigento
Il 26 marzo del 2015 il giudice del Tribunale di Avellino “accogliendo la tesi investigativa e ritenendo suffragata la condotta fraudolenta accertata” emetteva un provvedimento di sequestro preventivo di 54 immobili, 17 terreni, un impianto radiofonico e cinque impianti fotovoltaici, nominando nell’occasione come custode proprio padre Volpi.
Il commissario straordinario a cui il giudice affidò i beni sequestrati all’Istituto diretto da padre Manelli solo due mesi più tardi morì in circostanze misteriose. E tutti questi beni, con tanto di sentenza della Cassazione, finirono di nuovo nelle mani di Manelli e delle società costituite per la gestione dell’immenso patrimonio che supera i 30 milioni di euro.
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