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LA TAZZULELLA ’E CAFÈ ARRIVA DA LONTANO – MARINO NIOLA RACCONTA LA STORIA DEL CAFFÈ, DI CUI OGGI SI CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE: “L’ESPRESSO È UN RITO NAZIONALE, UN CONSUMO IDENTITARIO. MA LA MITICA TAZZINA VIENE DALLA LONTANA ARABIA. LA LEGGENDA NE ATTRIBUISCE LA SCOPERTA ADDIRITTURA AD ALLAH, IL QUALE L'AVREBBE INVIATO A MAOMETTO CHE ERA IN UN MOMENTO DI DEBOLEZZA” – “FINO AL SEICENTO, IL CHICCO NERO VENIVA CONSIDERATA UN VELENO. È SOLO PIÙ TARDI CHE IN EUROPA APRONO LE PRIMA CAFFETTERIE. DI FATTO IL CAFFÈ SI AFFERMA COME PRODOTTO DELLA MODERNITÀ. FAVORISCE IL CONTROLLO, TIENE SVEGLI, RENDE PRODUTTIVI...”
Estratto dell’articolo di Marino Niola per www.repubblica.it
È straniera la bevanda più amata dagli italiani. Oggi l’espresso è un rito nazionale, un consumo identitario. Ma la mitica tazzina, di cui oggi si celebra la giornata mondiale, con iniziative in tutta Italia, da Trieste a Napoli, viene dalla lontana Arabia.
La leggenda ne attribuisce la scoperta addirittura ad Allah, il quale l'avrebbe inviato a Maometto che era in un momento di debolezza. Ma la kava, nome arabo del caffè, fece il miracolo e il Profeta tornò quello di sempre. Si dice che una sola tazza lo rendesse capace di sbalzare di sella quaranta uomini e di godere con quaranta donne.
In realtà, prima di diventare una tipicità tricolore la tazzulella ‘e cafè, come si chiama a Napoli, ha dovuto sudare sette camice. Fino al Seicento, infatti, il chicco nero veniva considerata un veleno. È solo più tardi che in Europa aprono le prima caffetterie. [...]
Poi è il turno dei nostri caffè storici, dal padovano Pedrocchi, amatissimo dalla grande attrice Eleonora Duse, al fiorentino Giubbe rosse caro a Italo Calvino e al Nobel Salvatore Quasimodo, al veneziano Florian frequentato da scrittori come Stendhal e Goldoni, al Caffè Greco di Roma ritrovo di Richard Wagner e del grande Wolfgang Goethe, al Tommaseo di Trieste preferito da Italo Svevo e Claudio Magris. Fino al Gambrinus di Napoli , rifugio abituale di Oscar Wilde e di Gabriele D’Annunzio, dove il ristretto diventa arte.
Di fatto il caffè si afferma come prodotto della modernità. Favorisce il controllo, tiene svegli, rende produttivi. Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America, diceva che il caffè è un moltiplicatore economico perché rendendo tutti più veloci ed efficienti fa risparmiare tempo e accelera il lavoro, accrescendo così il guadagno. Insomma, la tazzina diventa il simbolo del dinamismo richiesto dall'economia borghese nascente. E, soprattutto, si trasforma in un luogo di democrazia, di mobilità sociale.
TAZZINA DI CAFFE - AUMENTO DEI PREZZI
E proprio nel clima delle novità legato ai movimenti risorgimentali le gloriose caffetterie italiane diventano fucine di innovazione. Al punto che molti intellettuali e riformatori nei loro programmi politici includevano l'apertura di numerosi caffè per favorire gli scambi d’idee e di opinioni fra i cittadini.
Nel 1764 a Milano nasce addirittura una rivista riformatrice che si chiama Il Caffè, animata da patrioti come Pietro Verri e Cesare Beccaria che hanno fatto la storia del nostro paese. E se i gloriosi caffè storici sono il simbolo della modernità nascente, la nascita del bar rende tutto ancor più veloce e democratico. Nelle grandi caffetterie, infatti, si consuma comodamente seduti, mentre al bar si beve in piedi, alla "barra" in inglese bar, il banco che dà il nome al locale.
[...] Insomma, il bar, è oggi uno spazio ad alta densità, dove consumiamo di tutto. Dal cornetto e cappuccino con cui cominciamo la giornata, al brunch alla revisione di un file, dall'appuntamento per l'aperitivo all'invio di una mail, dall'avventura del gusto all'ebbrezza di un incontro.
Forse non è un caso che una città come Napoli, caratterizzata da una vita frenetica estesa a tutti i ceti, abbia fatto del caffè la sua bevanda totemica. Un simbolo di socialità e di solidarietà, del piacere che non si nega a nessuno.
Fino al punto da dar vita a rituali come quello del sospeso, che consiste nel pagare due caffè ma di berne uno, lasciando l’altro ad una persona decisa dal barista. Civilissimo emblema di generosità che trasforma lo sconosciuto in ospite. È questo il vero spirito del caffè.
STORIA DEL CAFFE
caffe lungo e caffe corto 2
caffe lungo
caffe lungo e caffe corto 1
caffe lungo e caffe corto 3
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