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"TI SGOZZO, OGGI T’AMMAZZO DAVVERO", "TI APRO IL CRANIO" - SONO LE MINACCE DI MORTE RIVOLTE A UNA MODELLA BRASILIANA DI 49 ANNI, GIA' TOP MODEL DI UNA DELLE PIÙ CELEBRI MAISON D’ALTA MODA, DAL PROPRIO COMPAGNO, UN OPERAIO 31ENNE - LA VICENDA, COME QUELLA DI PAMELA GENINI, È AVVENUTA A MILANO: LA DONNA, DOPO UN'AGGRESSIONE CHE LE E' COSTATA 25 GIORNI DI PROGNOSI, HA DENUNCIATO IL COMPAGNO VIOLENTO (CON PRECEDENTI), CHE E' STATO PORTATO IN CARCERE - I DUE SI ERANO CONOSCIUTI A LUGLIO, QUANDO LUI EFFETTUO' DEI LAVORI NEL PALAZZO DELLA DONNA - LE SCENATE DI GELOSIA, LE LITI VIOLENTE: "TU MI STAI ROVINANDO LA VITA, IO ORA DISTRUGGO LA TUA"

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Estratto dell’articolo di Pierpaolo Lio per il “Corriere della Sera”

 

VIOLENZA DOMESTICA

«Finalmente sono riuscita a far uscire da casa Luigi». È la mossa che — probabilmente — le salva la vita. Perché quando lui s’affaccia sul pianerottolo per fumarsi una sigaretta, lei gli sbarra alle spalle la porta di casa. Scrive il messaggino a un amico.

 

Che la richiama subito. Si fa raccontare quella mattinata di minacce (anche con un coltello da cucina), e di terrore. Al telefono, l’amico sente suonare ossessivamente il campanello. E il tonfo di pugni e calci che Luigi scarica contro la porta. Per questo allerta il 112.

 

Lui, Luigi M., 31enne, è arrestato in flagranza per atti persecutori e lesioni, e portato in carcere. Ha diversi precedenti: per ricettazione, detenzione abusiva di armi, droga. Lei, brasiliana 49enne, è stata top model di una delle più celebri maison d’alta moda. Sono le 10.30 di giovedì scorso, a neanche due giorni dal femminicidio di Pamela Genini in via Iglesias, quando una Volante sfreccia verso un palazzo in zona Navigli, a Milano.

VIOLENZA DOMESTICA

 

I poliziotti entrano e fermano l’aggressore mentre cerca di nascondersi. Lei viene accompagnata in ospedale. Prognosi: 25 giorni. Distrazione dell’ottava costola sinistra, contusioni multiple, lividi, stato di choc.

 

Farà denuncia. Racconterà che lui ha dormito da lei la notte prima. E al mattino, è scoppiata la lite. «Sei indegna». «Smettila di prendermi in giro put...a». Poi quel coltello, afferrato in casa: «Ti sgozzo, oggi t’ammazzo davvero»; «Ti apro il cranio»; «Ti accoltello». […]

 

Non era la prima volta. Tanto che il giorno prima dell’arrivo dei poliziotti, aveva un appuntamento con un centro anti violenza. «Ma non ci sono potuta andare perché Luigi era in casa». Addosso aveva ancora i segni dell’aggressione della settimana precedente.

 

violenza domestica 4

«Mi ha spinto. Mi ha tirato i capelli. Mi ha colpito più volte con forti pugni sulle spalle e sulle braccia. Mi trovavo chiusa in un angolo. Non potevo scappare», spiegherà. «Ha continuato a picchiarmi fino a farmi cadere. Anche lì non si è fermato. Ha cercato di strangolarmi. Non potevo in alcun modo scappare. Ero terrorizzata. Impietrita. Ho seriamente pensato che in quel momento mi avrebbe uccisa».

violenza domestica 3

 

I due si erano conosciuti a fine luglio. Quando lui, operaio al lavoro nel palazzo, la ferma e le chiede il numero. L’amicizia si trasforma in relazione. Ma iniziano i problemi.

 

«Verso la fine di agosto Luigi ha cominciato a manifestare gelosia nei miei confronti, ponendo in essere un comportamento controllante. Voleva sapere tutto delle persone che frequentavo. Voleva che gli facessi vedere i messaggi che ricevevo e che gli facessi ascoltare le mie telefonate. Se mi opponevo alle sue richieste lui si arrabbiava».

 

violenza domestica 2

Litigi, insulti, botte. La sparizione di un mazzo di chiavi di casa, e di soldi dal conto (40 bonifici fatti da lui per 13mila euro, altri tremila prelevati). Le raffiche di messaggi. «Ora vedrai il mio diavolo». «Tu mi stai rovinando la mia vita, io ora distruggo la tua». Scoppi d’ira, seguiti dalle scuse. Di continuo. Un giorno minaccia di bruciarle l’auto. […]