DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Roberto Pellegrino per il Giornale
Per il ministero della Difesa spagnola è una guerra col nemico in caserma. Ma questa volta non si tratta di proibire ai militari dell' esercito l' accesso ai siti pornografici, come fece nel 2008 il Comando generale che tagliò le connessioni e bandì gli ultimi giornaletti spinti rimasti in circolazione. Oggi il nemico è il grasso adiposo che sforma le gloriose divise della Legión e rende i marmittoni, pesanti e impacciati nelle manovre militari. E anche sgraziati nelle parate, zimbelli della stampa.
Se ne sono accorti, generali e medici, all' ultima festa delle Forze Militari di Spagna, celebrata il 12 ottobre scorso, quando la «Brileg», la Brigada de la Legión, aveva alcuni fanti piuttosto affannati e arrotondati nella marcia davanti al palchetto delle autorità presieduto da re Felipe VI, il longilineo capo di tutte le forze di terra, acqua e cielo di Spagna.
Poi, ci ha pensato anche un turista britannico a scattare foto di pance e petti che premevano sulla divisa e a diffonderle via Tweet, scatenando la vergogna e facendone un caso nazionale.
Così, a tempo di record, in collaborazione con una legione di medici, dal primo di gennaio è entrato in uso in tutte le caserme della Fanteria il Piano IMC (Indice di massa corporea) che, individuati i panciuti in divisa, oltre alla classica dieta bilanciata e agli esercizi cardio, utilizzerà metodi sanitari e psicologici per trasformare e ridurre in sei mesi, l' addome dei militari di sua Maestà.
Una manovra che non è semplice in un Paese al primo posto per la percentuale di obesi tra i 12 e i 22 anni, dove jamón e salchichón, prosciutto e salame, sono serviti a colazione, benché molti ingredienti dei piatti della cucina spagnola appartengano alla Dieta Mediterranea, indicata come la migliore da molti dietologi.
Secondo i preoccupanti dati della Difesa oltre 3mila unità delle due maggiori caserme nazionali di Almeria e Malaga hanno un indice di massa grassa tra il 27 e il 30 per cento che, secondo l' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), indica il sovrappeso al primo livello di obesità.
Un disonore che minaccia le truppe e richiede la dieta manu militari che fornisce agli uomini 1.800 calorie, alle soldatesse 1.200. È composta da due colazioni, una alla sveglia con yogurt, un frutto (banana) e l' altra, a metà mattinata, con infuso d' erbe o caffè, una fetta integrale e un' arancia. A pranzo petto di pollo grigliato con contorno di carote o piselli bolliti, insalata di lattuga (condita con limone), mela, yogurt e acqua naturale.
Per merenda infuso d' erbe o di tè o bicchiere di latte scremato o yogurt con doppi fermenti lattici, arancia o barretta energetica. Completa la dieta, la cena, almeno tre ore prima di andare in branda: pesce alla griglia (o fesa di tacchino) e abbondante verdura saltata in padella con un cucchiaio di olio extra vergine. Sono banditi i fritti, gli alimenti complessi ricchi di grassi animali (addio al prosciutto) e il pane bianco, consentita una birra a settimana, accompagnata da molta acqua durante i pranzi.
Un' avvertenza: mangiare seduti, non davanti alla tv e masticare a lungo. Segue un' intensa attività fisica composta da esercizi per il dimagrimento, l' aumento della forza fisica e il mantenimento del peso. Per chi trasgredisce non c' è la Corte marziale, ma la condanna ai lavori più umili.
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