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LA RETE ITALIANA DELLA JIHAD - COSA TRAMAVA IL 33ENNE MAROCCHINO KALIL, MESSO SOTTO INCHIESTA DALLA PROCURA DI CATANZARO? L’UOMO, CHE HA GIRATO L’ITALIA PRIMA DI SPARIRE IN BELGIO, ERA IN CONTATTO CON AYOUB EL KHAZZANI, AUTORE DELL’ATTENTATO SUL TRENO PARIGI-AMSTERDAM

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Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”

 

Relazioni pericolose tra il Belgio, l'Eldorado europeo del terrorismo di matrice jihadista, e l'Italia emergono in diverse inchieste giudiziarie, alcune ancora in corso. La più attuale è quella della procura distrettuale di Catanzaro che sta indagando su un misterioso trentatreenne marocchino di nome Kalil e sul connazionale Mehdi Hamil, ventiquattrenne aspirante foreign fighter arrestato a gennaio con l' accusa di terrorismo.

 

Mehdi HamilMehdi Hamil

Kalil, venditore ambulante di paccottaglia, trapiantato a Cosenza per una quindicina d'anni, aveva contatti diretti con Ayoub El Khazzani, estremista islamico segnalato da almeno tre servizi di intelligence (spagnolo, francese, belga) e autore dell'attentato del 21 agosto scorso su un treno ad alta velocità sulla linea Parigi-Amsterdam. Il ventiseienne nordafricano è salito sul treno a Bruxelles armato di kalashnikov, munizioni e materiale esplosivo ad alto potenziale intenzionato a compiere una carneficina.

 

A fermarlo sono stati quattro viaggiatori anglosassoni, tra cui tre marines, insospettiti dal rumore del caricatore del fucile che proveniva dal bagno. Prima di essere neutralizzato El Khazzani è riuscito con un coltello a ferire gravemente al collo e alla mano uno dei militari.

Mehdi Hamil Mehdi Hamil

Visti i suoi rapporti con El Khazzani, gli investigatori della Digos di Cosenza hanno radiografato gli spostamenti di Kalil, scoprendo che negli ultimi mesi è certamente stato in Puglia, Campania e Spagna, prima di trasferirsi in Belgio. Paese dal quale i poliziotti ricevono notizie con il contagocce, a causa di uno scambio di informazioni piuttosto lacunoso.

 

La notizia certa è che negli ultimi mesi Mehdi contattava Kalil su un'utenza belga e che Kalil non è più tornato in Italia dopo l'arresto di Mehdi. Anche quest' ultimo, venditore ambulante di tappeti e prodotti da ferramenta, aveva annunciato l' intenzione di trasferirsi a Charleroi, dove viveva un cugino, per trovare lavoro e una nuova sistemazione. Aveva già prenotato un volo valido per il 23 settembre 2015.

Mehdi Hamil   Mehdi Hamil

 

«Viaggio al quale l'indagato, alcuni giorni prima della prevista partenza, decideva di rinunciare» scrivono gli inquirenti. Prima di puntare su Charleroi, Mehdi, dopo un lungo indottrinamento su siti jihadisti, aveva provato a combattere la Guerra santa e a luglio era atterrato a Istanbul con un biglietto di sola andata e uno zaino con dentro un tappetino da preghiera, pantaloni militari, un manuale di preghiera e comportamento dei Fratelli musulmani, due cellulari e 800 euro. Alla frontiera turca, visto l'armamentario tipico del foreign fighter, il giovanotto era stato però rispedito in Italia. Qui lo hanno preso in carico gli specialisti dell' Antiterrorismo.

 

Che hanno scoperto, per esempio, che Mehdi, durante i controlli delle autorità aeroportuali turche, era stato contattato per ben 18 volte da un numero di cellulare collegato a un basista dell'Isis. Allo stesso telefonino, infatti, si era rivolto il rapper bresciano Annas Abboubi, in vista del suo arruolamento nell' esercito del Califfo.

 

Mehdi Hamil    Mehdi Hamil

Nel 2013 Abboubi era stato arrestato in Lombardia e subito rilasciato. Per lui l' accusa era quella di essere il fondatore della filiale italiana di "Sharia4", che gli inquirenti calabresi descrivono così: «Movimento ultraradicale islamico messo al bando in diversi Paesi europei, sorto in Belgio nel 2010 e ispirato dal predicatore jihaidista Omar Bakri, che ha gradualmente assunto la struttura di un network internazionale».

 

ABBAOUD JIHADISTIABBAOUD JIHADISTI

Di Abboubi non si hanno più notizie e si sospetta che sia morto in combattimento; Mehdi è invece rinchiuso nel carcere di Rossano, specializzato in estremisti islamici; Kalil è in giro per l' Europa. Gli uomini dell' Antiterrorismo hanno annotato anche altri incroci pericolosi sulla direttrice Italia-Belgio. È per esempio noto che tre membri del commando che ha insanguinato Parigi siano passati dal Belpaese per imbarcarsi sul traghetto Bari-Patrasso e tra loro c' era anche Salah Abdeslam, il cui arresto ha scatenato la ritorsione degli uomini del Califfo nero e gli attentati di Bruxelles.

 

Nel gennaio del 2015 la polizia belga ha avuto uno scontro a fuoco con alcuni esponenti della cosiddetta cellula jihadista di Verviers (quella dietro al massacro di Charlie Hebdo). Nella sparatoria persero la vita un paio di terroristi, mentre altri due, i fratelli Ismael e Souhaib El Abdi, 32 e 25 anni, sono fuggiti verso l' Italia e sono stati arrestati a Modane, a pochi chilometri dal Frejus.

 

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Secondo gli investigatori transalpini i due erano stati frequentatori della moschea di Pioltello, alle porte di Milano. A capo della cellula di Verviers si sospetta ci fosse Abdelhamid Abaaoud, il 28enne belga di origini marocchine ucciso in un blitz dopo gli attentati di Parigi. Aveva collegamenti in Belgio anche Khadiga Shabbi, la quarantacinquenne libica arrestata in Sicilia a dicembre.

 

La donna, ricercatrice presso la facoltà di Economia e commercio di Palermo, è una musulmana radicale, imparentata con Wissam bin Amid, leader del gruppo estremista Ansar al Sharia Libya, dal 2014 nella lista nera dell' Onu. Su un sito Internet vicino all' organizzazione Khadiga ha scritto: «Se avete bisogno di qualsiasi cosa da me io la faccio».

 

ANSAR AL SHARIAANSAR AL SHARIA

Il nipote Abdulrazek Fathi al Shabbi ha invece militato nel Battaglione dei martiri della Libia libera. Lei aveva provato a salvarlo dalla guerra facendolo entrare in Sicilia per motivi di studio con l' aiuto di una scuola palermitana di cultura italiana. Il visto avrebbe dovuto essere rilasciato dalla nostra ambasciata di Tunisi. Ma il piano è fallito. Infatti «la persona più vicina al cuore» di Khadiga è morto da "martire" nella primavera del 2015.

 

Subito dopo la donna chiede vendetta alla Brigata Al Battar, un manipolo di veterani che la Digos definisce «il nocciolo duro della succursale libica del califfato». Shabbi ha rapporti anche con ex combattenti libici in Europa. Tra questi c' è un certo Ali Alkafrey. L' uomo racconta di aver viaggiato con il nipote di Khadiga in Africa e in Turchia e che se si fosse trovato in Libia sarebbe morto anche lui. Quindi, scrive il gip, «nel rimarcare il forte legame d' amicizia con il martire, ricordava alla donna di trovarsi in Belgio e si metteva a completa disposizione per qualsiasi necessità».

MOLENBEEKMOLENBEEK

 

I nostri investigatori non sono riusciti a scoprire molto di più sul conto di Alkafrey e su quello di altri personaggi d' interesse a causa della «mancanza di cooperazione a parte delle forze di polizia di altri paesi europei». Dopo la scarcerazione di Shabbi da parte del gip, la procura ha fatto ricorso: il tribunale del Riesame le ha dato ragione, si attende il pronunciamento della Cassazione. Nel 2012 i giudici d' Appello assolsero altri due famosi estremisti belgi, lo storico imam di Molembeek Bassam Ayachi e il giovane discepolo Raphael Gendron.

 

I due vennero arrestati a Bari in possesso di chiavette piene di documenti compromettenti. Dopo la liberazione i due "innocenti" sono andati a combattere in Siria. Gendron è morto in battaglia, l' imam ha perso un braccio in un attentato.