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Maicol Mercuriali per “Italia Oggi”
Quando l'alcolismo miete vittime in serie e diventa una vera piaga per tutta la società, non resta che adottare misure estreme, a una prima analisi quasi senza senso, come quella di vietare le confezioni di profumi più grandi.
Cosa c'entrano i profumi con chi alza troppo il gomito? In Russia ci sono zone dove gli alcolisti si tracannano pure l' acqua di colonia, più economica di una bottiglia di vodka di bassa qualità. Infatti negli ultimi anni le accise sugli alcolici sono state aumentate e il risultato è stata una fuga dalla tradizionale bevanda russa verso altri prodotti contenenti alcol, come lozioni farmaceutiche, profumi (ovviamente non quelli di marca), oppure liquori fatti in casa utilizzando alcol per uso medico.
Pare quasi di tornare ai tempi dell' Urss, in cui le varie misure proibizioniste non avevano certo arginato il fenomeno dell' alcolismo, col risultato di alimentare il mercato nero degli alcolici, un mercato tornato fiorente. E così nella Repubblica di Komi (a nordest della regione di Mosca, vicino al mare di Barents) le autorità locali stanno valutando se inserire un divieto di commercializzare le bottiglie di profumo più capienti e, come racconta il sito Flash Nord, se autorizzare solamente quelle mignon, da 10 millilitri.
Il consumo di profumi, prodotti medicinali o per l' igiene e la pulizia, è tra le principali cause di avvelenamento nell' area. La Repubblica di Komi è tra quelle che fa registrare i più alti tassi di alcolismo in tutta la Russia. Secondo Rospotrebnadzor, il servizio federale che supervisiona i diritti dei consumatori, nei primi tre mesi dell' anno i casi di avvelenamento da liquidi contenenti alcol sono in aumento: se nel primo trimestre del 2015 questi episodi erano il 24,9% del totale, quest' anno sono il 37,5% e da gennaio a marzo sono state colpite 66 persone, la maggior parte uomini.
Dei 52 casi di avvelenamento con etanolo, 44 hanno avuto un esito letale.
E, dato allarmante, si sono registrati undici casi di intossicazione da alcol anche tra minori di 14 anni. Se la vendita di bevande alcoliche è in calo, nei canali regolari s' intende, e anche la produzione e l' export di vodka è in flessione, come aveva già raccontato ItaliaOggi, c' è una preoccupante rincorsa ai sostituti dei superalcolici in Russia.
Del fenomeno se n' è recentemente occupato anche il quotidiano Kommersant che, citando i dati di Tsiffra (il centro di ricerca russo sui consumi degli alcolici), spiega come nel 2015 trenta milioni di russi abbiano consumato liquori provenienti dal mercato nero, surrogati o prodotti farmaceutici, al posto degli alcolici.
«Nel 2015», ha illustrato il direttore di Tsiffra, Vadim Drobiz al quotidiano economico, «i russi hanno bevuto tra i 150 e i 180 milioni di litri di lozioni farmaceutiche, 200 milioni di samogon (un liquore ad alta gradazione fatto in casa), tra i 100 e i 150 milioni di litri di vodka artigianale e 200 milioni di litri di vodka contraffatta». Il motivo? Il prezzo: mezzo litro di vodka costa circa dieci volte di più rispetto a un flacone di lozione alcolica da 100 ml. Del gusto e degli effetti collaterali ovviamente non se ne tiene conto.
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