papa bergoglio vaticano

TRISTE, SOLITARIO Y BERGOGLIO – A MARZO SARANNO PASSATI CINQUE ANNI DALL’ELEZIONE DEL PAPA ARGENTINO – E IL BILANCIO E’ SEMPLICE: AMATO DALLE FOLLE, COMBATTUTO IN CURIA – MOLTI DEGLI UOMINI SCELTI DA LUI SONO STATI SILURATI MA E’ L’UNICO PONTEFICE CHE HA ALZATO IL DITO CONTRO L’”ALZHEIMER SPIRITUALE” DELLE ALTE SFERE VATICANE

Andrea Gualtieri per “Il Venerdì – la Repubblica”

 

Il Vaticano è come la salita di Pinerolo resa celebre da Fausto Coppi: l' uomo al comando è sempre solo. E Jorge Mario Bergoglio lo ha sperimentato. A marzo saranno passati cinque anni dalla fumata bianca di un conclave scosso dai Vatileaks, dai corvi e dallo sbigottimento per la rinuncia di Benedetto XVI.

 

Papa Bergoglio e Ostilio Del Balzo

A Francesco, il vescovo venuto «quasi dalla fine del mondo», i cardinali hanno chiesto di riformare la Chiesa. Sotto il suo mandato la curia vaticana, principale bersaglio delle critiche e laboratorio dei veleni del 2013, ha visto accorpare alcuni dicasteri, intervenire sulla gestione economica e la lotta alla pedofilia, sperimentare nuovi organismi di consultazione. Ma per il Papa, che pochi giorni fa ha compiuto 81 anni, il traguardo sembra ancora lontano. E se la gente lo osanna e i non credenti sbandierano con entusiasmo gli slogan più laici del magistero bergogliano, tra i suoi gregari affiorano segnali di logoramento. In particolare tra quelli che, in tonaca o abiti civili, lo circondano in Vaticano.

papa bergoglio in bangladesh 5

 

In cima ai 551 scalini che portano sul cupolone michelangiolesco di San Pietro è più facile avere un' idea d' insieme della complessa organizzazione che guida il cattolicesimo mondiale. Da una parte ci si affaccia su Casa Santa Marta: una foresteria fino al 2013 e oggi diventata la residenza del Papa. Da quell' edificio, tracciando in linea d' aria una sorta di triangolo rettangolo, si raggiungono due vertici che cadono sul palazzo del Sant' Uffizio e sulla Segreteria di Stato. È il cuore del potere vaticano.

 

papa francesco barzellettiere 3

Ma al suo interno, in realtà, i postulati della geometria euclidea non bastano a misurare le distanze né l' intensità pungente degli angoli. Gerhard Ludwig Müller fino al luglio scorso sedeva sul secondo vertice del triangolo, era il potente prefetto che guidava la Congregazione per la dottrina della fede, giudice e censore di tutto ciò che si discosta dai dogmi. Benedetto XVI lo aveva nominato sette mesi prima di lasciare il pontificato, Francesco gli ha concesso la porpora cardinalizia nel 2014.

 

Ma nel luglio scorso, allo scadere del primo mandato quinquennale, lo ha rimosso facendo cadere l' opzione sulla riconferma. Ed è stato come togliere il tappo da un radiatore in ebollizione. Il cardinale ha denunciato un clima di esasperata contrapposizione tra un fronte tradizionalista e uno progressista "papista". E lui, ha affermato, è stato vittima dei pettegolezzi di quest' ultimo schieramento. Una difesa che, di fatto, scarica su Francesco la responsabilità di essere troppo sensibile agli spifferi vaticani.

 

PAPA BERGOGLIO E PIETRO ORLANDI

È la teorizzazione pubblica di quello che, nei sacri palazzi, chiamano "effetto Santa Marta": se prima di Bergoglio il pontefice abitava in fondo ad un corridoio che conduceva alla Segreteria di Stato, oggi la residenza papale si trova appunto sul vertice opposto dell' ipotenusa, nel triangolo che domina il Vaticano. E la distanza non è solo simbolica: Francesco, in sostanza, ha rimpiazzato i punti di riferimento canonici, prediligendo il confronto con persone di fiducia che, a volte, sono persino esterne al perimetro delle mura leonine.

 

PAPA BERGOGLIO CON I GIORNALISTI

«C' è disorientamento, il Papa sembra ascoltare e accogliere tutti tranne noi che gli siamo vicini», dice un chierico impiegato da anni negli uffici della Santa Sede.

Confida che tra un anno al massimo, appena avrà la possibilità di andare in pensione, chiederà di congedarsi. «Lo stanno facendo in tanti» ammette «ma non è una diserzione: si tratta di persone fedeli al Papa e alla Chiesa, ma sfibrate da un ambiente nel quale non si sentono più a loro agio».

 

Un malessere diffuso tra gli oltre 2.800 dipendenti. E rafforzato dalle frequenti scudisciate rivolte dal pontefice al clericalismo e al carrierismo ecclesiastico, applaudite dal mondo laico ma percepite come ingiuste generalizzazioni da sacerdoti e monsignori, anche quelli impegnati nelle parrocchie e costretti a rintuzzare ogni giorno i pregiudizi più diffusi.

papa bergoglio al centro profughi di bologna 4

 

«Che emerga disagio dalle frasi del pontefice è plausibile, ma va considerato che lui sta sottoponendo la Chiesa a un grande corso di esercizi spirituali e chi conosce queste dinamiche sa che è naturale partire da un esame di coscienza» commenta padre Antonio Spadaro, gesuita come Bergoglio, direttore della Civiltà Cattolica e autore di numerosi libri sul suo pontificato. L' ultimo, in uscita a gennaio, si intitolerà Il nuovo mondo di Francesco.

papa bergoglio al centro profughi di bologna

 

Nella visione di Spadaro, l'opera di Bergoglio è «energica», proprio come aveva auspicato Benedetto XVI, che lasciò il ministero perché serviva qualcuno in grado di affrontare le nuove sfide della fede. Ma, assicura, Francesco non vuole un intervento traumatico: «Lui è consapevole del suo ruolo: deve fare il Papa e lo fa. Prende le decisioni da solo perché sa che non è l' anello di una catena tutta uguale. Però prima di decidere consulta, forse ancora più di quanto qualcuno ritenga sia opportuno fare.

jorge mario bergoglio in argentina

 

È vero che non passa da mediazioni consolidate: contatta persone, fa incontri. E le sue fonti non sono solo clericali, spesso provengono da altrove. È cosciente del rischio di sbagliare e quando accade non esita ad ammetterlo e a tornare indietro. Ma è come se stesse facendo fare ginnastica alla gerarchia curiale: non vuole movimenti ripetitivi e sottopone la struttura a sforzi inusuali».

papa bergoglio quando era arcivescovo di buenos aires

 

La sollecitazione più difficile da assorbire, per la curia, è stata quella che Francesco ha rivolto nel discorso per gli auguri di Natale del 2014: un elenco di 15 malattie "di palazzo" che vanno dall'«Alzheimer spirituale» alla «schizofrenia esistenziale» e che, disse, «indeboliscono il nostro servizio al Signore». Un messaggio che molti hanno percepito come atto pubblico d' accusa.

 

«Tutte queste esternazioni dure di Francesco finiscono solo per rafforzare una certa immagine di Chiesa che va per la maggiore nel mondo laicista ma non è veritiera e accreditano una contrapposizione, a sua volta ingiusta, tra un Papa buono e una curia cattiva», afferma Aldo Maria Valli, vaticanista Rai e autore di testi critici sul pontificato di Bergoglio.

jorge mario bergoglio in argentina

 

Il suo ultimo libro, Come la Chiesa finì, racconta uno scenario di degrado progressivo, immaginando un epilogo del cattolicesimo ispirato da un «superdogma papale dell' accoglienza». Dal suo punto di vista, «nella Chiesa sta maturando un disorientamento che nasce principalmente da una certa "liquidità" del magistero papale, specie in campo morale e in particolare per l' introduzione del soggettivismo».

 

PAPA BERGOGLIO CON ARCIVESCOVO APURON

È la tesi che si è rafforzata in alcuni ambienti ecclesiali in particolare dopo la pubblicazione di Amoris laetitia, l' esortazione apostolica che ha tratto le conclusioni del sinodo sulla famiglia, segnando tra l' altro un' apertura all' ipotesi della comunione ai risposati.

 

«L' ambiguità dell' insegnamento» dice Valli, «l' aver sottoposto la dottrina al dominio della pastorale, l' aver messo in crisi la nozione di legge divina eterna e immutabile: sono soltanto alcuni dei motivi di crescente preoccupazione in una porzione della gerarchia». Si tratta, aggiunge, di «cardinali, vescovi e in generale pastori che inizialmente, in molti casi, avevano accolto con favore l' arrivo di Francesco e nutrivano fiducia in lui. Ora invece prevalgono delusione e apprensione.

bergoglio confessore

 

Non hanno ancora elaborato un vero e proprio piano per richiamare il Papa ai suoi doveri, in primis quello di confermare i fratelli nella fede, perché vogliono evitare a ogni costo iniziative che possano mettere a repentaglio l' unità della Chiesa. Ma il loro numero aumenta progressivamente».

 

Finora il segnale di dissenso più eclatante è stato quello portato avanti dai quattro anziani cardinali - ora rimasti in due, per la morte di Caffarra e Meisner - che hanno sottoscritto i dubia, un elenco di quesiti proprio sull' interpretazione della Amoris laetitia. A loro Bergoglio non ha mai risposto.

 

ENZO BIANCHI E PAPA BERGOGLIO

«Questa vicenda, come quella di Müller, dimostra che Francesco sa essere duro e che la sua immagine esterna, improntata a misericordia, accoglienza e dialogo, non corrisponde pienamente alla sua azione sul piano interno» rileva Valli. «Francesco è aperto alle obiezioni se sono formulate per il bene della Chiesa» contesta invece Spadaro «ma stavolta il merito delle questioni era stato già ampiamente chiarito in diverse occasioni, quindi l' operazione dei dubia serviva solo in chiave mediatica per dare risalto ad un' opposizione al Papa».

 

PAPA BERGOGLIO

L' ombra di operazioni studiate a tavolino, paventata da Spadaro, lascia in realtà intuire il rischio di una nuova stagione di veleni. E le tracce di intercettazioni telefoniche e di atti di dossieraggio interno che emergono nel caso Ior, dopo la rimozione del dirigente Giulio Mattietti, confermano le tensioni attorno al Vaticano e alle riforme.

 

Francesco, l' uomo al comando, intanto va avanti per la sua strada. In un' omelia pronunciata qualche mese fa, nella cappellina dove celebra la messa ogni mattina davanti ad un gruppo di ospiti che a rotazione arrivano dalle parrocchie romane, ha usato un' immagine meno profana rispetto alla scalata di Fausto Coppi. Ha parlato della «solitudine del pastore quando ci sono difficoltà». E ha ricordato gli ultimi giorni di san Paolo, forse immedesimandosi: «Lì, in quella stanzetta di una casa, a Roma, aspettando come finirà questa lotta nell' interno della Chiesa fra le parti, fra la rigidità dei giudaizzanti e quei discepoli fedeli a lui».

FAMIGLIA CRISTIANA PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

aldo maria valli: «il numero di quanti lo richiamano ai suoi doveri è in aumento» antonio spadaro: «il disagio è normale, sta facendo fare sforzi non abituali» «l' immagine della chiesa che va per la maggiore è falsa: papa buono e curia cattiva» il richiamo agli ultimi giorni di san paolo: «lì, in quella stanzetta a roma...»

PAPA BERGOGLIO ALL ILVA DI GENOVA