
DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA…
TRUMP IN BAMBOLA – NEI PROSSIMI MESI NEGLI STATI UNITI CI SARANNO MENO BARBIE IN VENDITA E COSTERANNO DI PIÙ: EFFETTO DEI DAZI CONTRO LA CINA IMPOSTI DAL COATTO DELLA CASA BIANCA – IL COLOSSO AMERICANO MATTEL IMPORTA DAL DRAGONE IL 20% DEI SUOI PRODOTTI. E PREVEDE 270 MILIONI DI DOLLARI DI COSTI INCREMENTALI A PARTIRE DAL TRIMESTRE DI LUGLIO E AUMENTERÀ IL COSTO DEI SUOI GIOCATTOLI – TRUMP PROVA A MINIMIZZARE: “UNA BAMBINA NON HA BISOGNO DI 37 BAMBOLE, PUÒ ESSERE MOLTO FELICE ANCHE CON DUE, TRE…”
(Adnkronos) – Meno Barbie (e più costose) per le bambine americane: è uno degli effetti collaterali dei dazi contro la Cina che hanno costretto Mattel, il colosso statunitense di giocattoli, a sospendere le sue previsioni finanziarie per l'intero anno a causa dei drastici aumenti in dogana e ad annunciare aumenti dei prezzi di alcuni prodotti.
Gli Usa al momento rappresentano circa la metà delle vendite globali del gruppo: di questi il 20% è rappresentato da prodotti in arrivo dalla Cina, fra cui appunto le celebri bambole.
donald trump e la guerra dei dazi
"Il volatile contesto macroeconomico e l'evoluzione del panorama tariffario statunitense" rendono "difficile prevedere la spesa dei consumatori e le vendite di Mattel negli Stati Uniti per il resto dell'anno e durante le festività natalizie", ha dichiarato il presidente e Ceo di Mattel, Ynon Kreiz, durante la conference call sui risultati del primo trimestre dell'azienda.
Per compensare i maggiori costi legati agli elevati dazi doganali, l'azienda con sede in California ha definito "necessari" gli aumenti dei prezzi sui giocattoli. Mattel sottolinea di sostenere l'industria del giocattolo nelle pressioni per l'azzeramento dei dazi sul settore ma ammette la necessità di prepararsi a quello che probabilmente sarà un lungo periodo di dazi elevati sui beni prodotti in Cina e in altre economie.
La Cina rappresenta attualmente il 40% della produzione globale di Mattel che sta apportando modifiche alla propria catena di approvvigionamento per ridurre i prodotti di origine cinese venduti negli Stati Uniti. Ad esempio, sta aumentando la produzione in India del gioco di carte Uno e dirottando il flusso dei prodotti cinesi verso altri clienti internazionali, ha affermato Kreiz.
Oltre alla Cina, Mattel importa prodotti come le bambole Barbie e i giocattoli Hot Wheels da Indonesia, Malesia e Thailandia, anche questi paesi colpiti dai dazi reciproci imposti dall'amministrazione Trump all'inizio di aprile, ma al momento sospesi per 90 giorni.
DONALD TRUMP CON IL CARTELLONE DEI DAZI
L'industria statunitense dei giocattoli è sempre più preoccupata per l'impatto degli elevati dazi imposti da Washington. Il Paese importa circa l'80% di tutti i suoi giocattoli dalla Cina, secondo i dati della Toy Association.
DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA…
PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL…
DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE…
RISIKO FLASH! - CHE SI RACCONTAVANO DI BELLO, ALL'ORA DI PRANZO, IL BOSS DI UNICREDIT, ANDREA…
DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI…
DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI…