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“TRUMP NON SI RICONOSCE IN UN G7 DI LEADER CHE NON RITIENE ALLA SUA ALTEZZA” – L’AMBASCIATORE STEFANINI SPIEGA PERCHE’ “THE DONALD” HA LASCIATO IN ANTICIPO IL SUMMIT IN CANADA: “AVEVA TRE OTTIMI MOTIVI PER TORNARE A CASA. PRIMO, MAGARI RECUPERA MEZZA GIORNATA DI GOLF. SECONDO, LA COMPAGNIA ERA INSOPPORTABILE. FATTA ECCEZIONE DELLA ‘DONNA FANTASTICA’ CHE PERÒ CERCA ANCHE LEI DI CONVINCERLO A NON METTERE DAZI. PROVACI ANCORA GIORGIA, SEI SIMPATICA MA TE L’AVEVO GIÀ DETTO. TERZO MOTIVO: È ATTESO DALLA ‘SITUATION ROOM’ SULLA GUERRA ISRAELE-IRAN. CONTRO TEHERAN TRUMP PUO’ SCEGLIERE LA VIA DELLA DIPLOMAZIA MUSCOLARE, CON UN NUOVO ULTIMATUM, O LA SOLUZIONE MILITARE…”
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per www.lastampa.it
DONALD TRUMP - G7 A KANANASKIS IN CANADA
Ne aveva abbastanza. Donald Trump aveva tre ottimi motivi per lasciare Kananaskis e tornarsene a casa. Primo, magari recupera mezza giornata di golf, tra parata militare e G7 nelle Montagne Rocciose – canadesi per di più! - un intero weekend senza tee.
Secondo, la compagnia era insopportabile. Fatta eccezione della donna fantastica che però cerca anche lei di convincerlo a non mettere dazi. Provaci ancora Giorgia, sei simpatica ma te l’avevo già detto.
Vedi di uscire dall’Ue, associazione a delinquere a danno degli Usa, e poi forse se ne parla. Intanto spendi un po’ di più per la difesa.
FOTO DI GRUPPO AL G7 DI KAnanaskis IN CANADA
Quanto all’altra donna in sala, Ursula, scantonata per mesi, mi attacca un bottone sulla stessa solfa (dazi), non vuol capire che quel piccolo obolo del 10% non si toglie a nessuno. [...]
Che dire degli altri? Friedrich mi viene a trovare col certificato di nascita incorniciato di mio bisnonno? Cosa voleva insinuare? Che sono tedesco e….immigrato? Io? Sono americano (first) e basta. Deve stare attento altrimenti aggiungo la Germania al bando d’ingresso in America. Niente (più) tedeschi da noi. Sir Keir? Socialista, lo so, gli ho dato lo stesso l’accordo commerciale, Jaguar Land Rover ha adesso un bello sconto sui dazi. Che si accontenti e non mi venga a parlare di Medio Oriente.
donald trump e giorgia meloni vertice bilaterale improvvisato al g7 di kananaskis 1
Mark? Continua a non capire che è solo il governatore del futuro 51mo Stato dell’Unione a stelle e strisce. E che, se non sta attento all’immigrazione, gli mando la Guardia Nazionale e magari anche in marines. Come ho fatto con Gavin (Newsom). Shigeru? Ha appena comprato US Steel e deve ringraziarmi perché il mio predecessore gli aveva detto di no. Tanto tengo il golden share. Cos’altro vuole? Emmanuel? Continuo a non riuscire a stritolargli la mano, ma gli dico quello che penso: non ne azzecca mai una giusta.
Due giorni e mezzo di ritiro con questa combriccola, senza neanche un jet in regalo da alcuno, sette riunioni in programma in cui ognuno parla a turno e deve ascoltare gli altri, era troppo. Donald Trump non si riconosce in un G7 di leader che non ritiene alla sua altezza ma che si permettono di esprimere opinioni non necessariamente ossequiose della sua.
donald trump g7 di kananaskis in canada
E magari cercano di convincerlo che il clima atmosferico si sta riscaldando e bisogna far qualcosa per rallentare il cambiamento. Il livello va elevato invitando Vladimir Putin e Xi Jinping dei quali Trump sì si sente alla pari. Visto che gli dicono di no, un giorno passato con loro 6 è abbastanza. Pur di andarsene in pace e farli contenti Donald sottoscrive la dichiarazione per la de-escalation in Medio Oriente cui era contrario. [...]
Terzo motivo, infatti, sbandierato dalla Casa Bianca. Il Presidente deve tornare perché lo attende la “situation room”. Sul tavolo, la guerra Israele-Iran. Al quinto giorno. Israele ha vinto la guerra dei cieli. Può fare il bello e il cattivo tempo sull’intero territorio iraniano mentre le capacità missilistiche offensive di Teheran sembrano scemare di giorno in giorno.
donald trump benjamin netanyahu foto lapresse3
Ma Gerusalemme ha solo ferito, e non mortalmente, il programma nucleare. Solo gli americani con l’anti-bunker GBU-57A/B MOP, che solo loro hanno e che solo loro possono trasportare, gli può fare, forse, la botta finale.
Donald Trump ha lasciato Kananaskis dicendo (ripetendo) “l’Iran non deve avere l’arma atomica”. Ha due vie. L’una, di diplomazia muscolare, è un nuovo ultimatum all’Iran, eventualmente spedendo il fedele Steve Witkoff a Teheran: abbandono dell’arricchimento dell’uranio senza se e senza ma in cambio di arresto dell’offensiva israeliana. A patti chiari, Netanyahu è convincibile. Così, malgrado l’umiliazione subita, Khamenei può salvare la faccia e il regime.
L’altra è la soluzione militare: entrare in guerra a sostegno di Israele. Tentare la prima, preferita da un Presidente Usa che non vuole nuove guerre anche se non riesce a mettere fine a quelle in corso, non esclude la seconda se l’ultimatum rimane inascoltato a Teheran.
[...] Il G7 continua orfano di Donald. Gli stava stretto. Avremmo dovuto saperlo. Il vertice Nato fra nove giorni sarebbe ben più preoccupante. Il G7-1 può tirare avanti. L’Alleanza meno Usa no.
donald trump g7 di kananaskis in canada
donald trump al g7 di kananaskis in canada
benjamin netanyahu e donald trump nello studio ovale
donald trump e giorgia meloni vertice bilaterale improvvisato al g7 di kananaskis 3
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