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Alessandro Gonzato per Libero Quotidiano
Alzi la mano chi non si è emozionato almeno un po' quando a distanza di anni ha riguardato le proprie foto di classe. A tutti prima o poi è capitato anche solo una volta di riprenderle in mano e di ripensare a quei giorni.
C' è chi le colleziona gelosamente in un album, chi ha incorniciato quella della maturità, chi quella dell' inizio delle elementari: grembiulino blu per i maschietti, bianco per le femminucce. In questi scatti spesso c' è il primo amore, o comunque la prima cotta. Ci ritroviamo sottobraccio col nostro migliore amico.
C' è il belloccio, la ragazzina inarrivabile, l' immancabile secchione bersagliato per nove mesi da quelli dell' ultimo banco.
REGOLE NUOVE
Ecco, questo ricordo, almeno per quest' anno, gli alunni dell' istituto comprensivo di Cervignano del Friuli - elementari e medie in provincia di Udine - non potranno averlo. Tutta colpa delle norme sulla privacy, ci dicono increduli i genitori dei ragazzini, che accusano la preside di aver oltrepassato il limite.
«Ma come si fa», sbotta Vincenzo, papà di un bambino di 10 anni che frequenta la quarta, «a negare la foto di classe, peraltro invocando una norma che il garante della privacy neanche prevede visto che la foto di fine anno, se proprio vogliamo essere precisi, rientra nelle cosiddette attività familiari! Almeno la preside ne avesse vietato la diffusione sul web: in quel caso avrebbe avuto un senso.
Ma poi», continua il genitore «anche se questa regola esistesse davvero, non sarebbe stato sufficiente farci firmare una semplice liberatoria per ovviare al problema, dato che durante l' anno ne abbiamo firmate almeno altre tre-quattro per altri motivi?».
Siamo di fronte a una vicenda paradossale: nell' epoca di Facebook e di Instagram in cui ognuno si sente libero di spiattellare su internet ciò che vuole, non solo scatti dei propri figli ma anche quelli di altri bambini, viene negata la possibilità a decine di alunni di farsi fotografare abbracciati nel giardino della scuola, o in classe, con a fianco la scritta liberatoria «Buone vacanze!».
«Che poi», aggiunge il papà del bimbo di quarta elementare, «la foto possiamo farcela comunque per i fatti nostri fuori dall' istituto, ma evidentemente non è la stessa cosa.
I bambini giovedì scorso aspettavano il fotografo in classe: con lui ormai eravamo d' accordo da un mese sulla data. Non è stato semplice spiegare ai nostri figli perché alla fine non è arrivato nessuno».
OFFERTA FORMATIVA
Sennonché, ci fanno sapere anche altri genitori dei ragazzini, alla base del «no» alla foto ricordo vi sarebbe anche un' altra motivazione, forse ancora più stravagante: «Dagli insegnanti, che di tutta questa faccenda non hanno colpa, lo vogliamo sottolineare, abbiamo saputo che secondo la preside la foto di classe non rientra nell' offerta formativa e che comunque la scuola non può favorire attività private.
foto di classe 1984 melania trump
A quel punto abbiamo chiesto che nelle scorse settimane venisse indetto un bando pubblico per individuare un unico professionista per tutte le classi, cosa che è avvenuta, ma dopo l' assegnazione dell' incarico è saltata fuori questa storia della privacy. È tutto scritto sul sito della scuola, non ci stiamo inventando niente».
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