DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
Un'operazione congiunta di navi russe e cinesi al largo delle coste dell'Alaska ha innescato la reazione del Pentagono che ha inviato nella zona quattro incrociatori e un velivolo di ricognizione P-8 Poseidon. Lo ha rivelato il Wall Street Journal. La flottiglia russo-cinese era composta da undici navi, hanno navigato verso le Aleutian Islands, la catena di isole vulcaniche che divide l'Oceano Pacifico dal Mare di Bering e il Mar Artico.
Non è un'operazione insolita, ma quel che ha colpito analisti e militari statunitensi sono due cose: la prima è il numero di navi impiegate; la seconda è che l'operazione arriva nel pieno della guerra in Ucraina e con la tensione nello Stretto di Taiwan a livello di guardia.
Il Pentagono, tuttavia, in una nota di poche righe ha detto che «le navi sono rimaste in acque internazionali e non sono considerate una minaccia».
Toni distensivi che però non calmano le preoccupazioni di Washington per un nuovo fronte di tensione con Russia e Cina. […] Lo scorso ottobre gli Stati Uniti hanno aggiornato la dottrina strategia per l'Artico. Il Pentagono ha aperto una nuova posizione – a livello di assistenti del segretario della Difesa – proprio per monitorare quello che per tutti è acclarato essere un nuovo fronte del confronto fra potenze. Ma gli Usa sono costretti a inseguire.
[…] laddove Mosca dispone di 30 rompighiaccio a protezione e sfruttamento delle rotte nuove, l'America ha solo il The Healy, e nemmeno per tutto l'anno. Colmare il gap richiederà tempo. Anche se definire nel documento strategico l'Artico una questione di "sicurezza nazionale", relegando tematiche legate al clima e all'economia in secondo piano, garantisce una priorità sul fronte degli investimenti e della difesa.
All'interno di questa cornice negli ultimi mesi sono aumentati gli investimenti e anche le iniziative militari. In Alaska ci sono 4 basi militari e sono dislocati 100 caccia F-35 e F-22, sottomarini nucleari e postazioni antimissile guidate dai radar. Sono state fatte – in febbraio – imponenti esercitazioni insieme agli alleati scandinavi, "azionisti" preoccupati anche loro dell'interesse russo sulla regione e del rinnovato appeal che l'Artico ha presso Pechino. Washington […] ritiene che grazie ai satelliti e all'intelligence elettronica la Cina condivida informazioni preziose con la Russia.
Mentre gli Usa progettano nuovi mezzi antighiaccio, Mosca ne incrementerà la flotta dotando gli icebreaker di missili cruise. La rete di basi militari e di porti strategici che Mosca sta costruendo o ammodernando lungo tutta la fascia di confine settentrionale è fittissima e i sorvoli dei bombardieri strategici sono cresciuti.
Sono azioni strumentali a controllare le rotte commerciali che, ritirandosi ghiacci, aumentano e fanno sempre più gola a spedizionieri e stati. Il transito di navi commerciali russe è aumentato lo scorso anno di 709 unità, più 22% rispetto al 2018 e uno studio di Nature Communications ritiene che entro il prossimo decennio tutto l'Artico sarà privo di ghiacci in settembre rendendo le nuove rotte vantaggiose. Dal Giappone all'Olanda, ad esempio, anziché 12mila miglia, a un cargo ne basterà percorrerne 6mila miglia attorno al Polo Nord. Chi controllerà quei passaggi, avrà un pezzo di mondo nelle sue mani.
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