DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Marco Fagandini Tommaso Fregatti per "La Stampa"
Una quarantina di coltellate tra collo e addome. È morta così, ieri sera, Clara Ceccarelli, 69 anni, titolare del negozio "Jolly Calzature Pantofoleria" di via Colombo, in pieno centro di Genova. Uccisa nella sua bottega da un assassino che conosceva e davanti al quale non ha opposto resistenza, con tutta probabilità. E ieri sera, dopo una fuga in preda al panico, la polizia ha bloccato Renato Scapusi, 60 anni, l'ex compagno della donna. L'uomo, sotto choc, ha cercato di togliersi la vita lanciandosi da un muraglione ma è stato bloccato.
Stando a quanto ricostruito dagli investigatori della squadra mobile, Clara Ceccarelli ha appena finito di servire una cliente. E si accinge - ordinata e precisa com' è - a mettere a posto le pantofole. Sono le 19 e l'assassino sbuca all'improvviso. Ha atteso, molto probabilmente, che l'unico commesso in servizio nel negozio di calzature si allontanasse. Il killer indossa una camicia hawaiana e un paio di pantaloni scuri. In mano tiene un coltello da cucina.
Clara Ceccarelli conosce il suo assassino e, anche se ne è terrorizzata, non reagisce. L'azione del killer è fulminea. Velocissima. Si avventa contro di lei. La colpisce più volte - almeno trenta, forse addirittura quaranta, certifica il medico legale Lucrezia Mazzarella nel sopralluogo - poi fugge. La scena non passa inosservata. Come le urla di Clara che ferita, a terra, grida con tutta la sua forza poco prima che il suo cuore cessi di battere. Alcuni passanti si lanciano all'inseguimento dell'uomo, che scappa insanguinato in mezzo a decine di passanti.
Non lo fermano per un soffio. Pochi i dubbi dei commercianti: «Quello è il suo ex fidanzato, Renato», dicono alla polizia e aggiungono pure come Renato ieri bazzicasse per via Colombo. «Mi ha detto che si sarebbe buttato dal ponte Monumentale. Invece ha ucciso lei», spiega un testimone chiave alla polizia. Quando arrivano sul posto, gli agenti della sezione omicidi della squadra mobile capiscono subito la natura dell'aggressione. «Difficile che si possa trattare di una rapina dal momento che non manca nulla dal negozio», conferma l'esperto detective che segue il caso.
Renato Scapusi, artigiano edile specializzato nel montaggio dei pavimenti in parquet e un'esistenza difficile. Tanto che, ultimamente, viveva in un box. Era stato appena dimesso dal reparto di psichiatria per aver tentato di togliersi la vita almeno una decina di volte. La relazione con la commerciante era finita a marzo scorso. Colpa, forse, della ludopatia di Renato che lo aveva portato a sperperare anche i soldi della donna. Dopo l'addio, Scapusi aveva iniziato a perseguitare Clara. Fino al tragico epilogo
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