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È stato condannato a 6 anni di carcere Giacomo Oldrati, il 40enne noto come «guru del corallo» perché in passato drogava le vittime con una sostanza ricavata dai funghi del corallo e arrestato lo scorso giugno per aver picchiato, seviziato e sequestrato per 4 giorni la sua fidanzata.
Lo ha deciso il gup di Milano Sara Cipolla riconoscendo il vizio parziale di mente per l’uomo che, invece, 2 anni fa venne assolto a Bologna in un caso simile per totale incapacità di intendere e volere dovuta a un disturbo bipolare.
Il giudice Cipolla, davanti a cui si è celebrato il processo con rito abbreviato, ha accolto totalmente le richieste del pm Paolo Filippini e ha deciso anche un anno di misura di sicurezza dopo che l’uomo avrà scontato la sua pena. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Marco Calanca, aveva chiesto l’assoluzione per vizio totale di mente.
Stando alla ricostruzione del pubblico ministero, la giovane, assistita dall’avvocato Patrizio Nicolò, era stata seviziata e tenuta segregata per quattro giorni nell’appartamento di Oldrati. L’uomo l’aveva anche costretta a immergersi in una vasca di acqua gelata, per provare a curare i lividi e le ferite che le aveva procurato. Fortunatamente la vittima era riuscita a scappare, buttandosi nuda giù dalla finestra del primo piano del palazzo in via Biella, procurandosi lesioni e una prognosi di quaranta giorni.
Oldrati, secondo l’indagine, ha anche tentato di prendere la pistola a due agenti di polizia che erano intervenuti e che si sono costituiti parte civile nel processo. Le accuse sono lesioni personali gravissime, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. Le motivazioni saranno depositate entro 30 giorni.
Nel 2012, Giacomo Oldrati era stato arrestato per violenze e sequestro di persona a danno di quattro donne: la fidanzata dell’epoca, una coinquilina e due amiche. I fatti erano avvenuti a Bologna, dove l’oggi 40enne si era momentaneamente trasferito. Oldrati aveva anche minacciato di morte le vittime assicurando che «le avrebbe comunque fatte risorgere».
Nel 2018, il Tribunale di Bologna l’aveva riconosciuto incapace di intendere e volere: Oldrati aveva lasciato il carcere, pur se in libertà vigilata e con l’obbligo d’essere seguito dai medici per i suoi disturbi mentali, ed era tornato a Milano, la città d’origine. Ora invece per lui si aprono le porte del carcere.
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