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SENZA VERGOGNA: A UDINE, UN PREGIUDICATO HA DICHIARATO UN REDDITO DI 11MILA EURO PER OTTENERE IL PATROCINIO GRATUITO (LE SPESE LEGALI A CARICO DELLO STATO), MA IN REALTÀ AVEVA GUADAGNATO 300MILA EURO– IL FURBETTO NON AVEVA DICHIARATO I PROFITTI ILLECITI DERIVATI DA VARIE TRUFFE ONLINE: AVREBBE PUBBLICATO ANNUNCI ON LINE RELATIVI ALLA VENDITA DI AUTOMOBILI USATE, INCASSANDO ANTICIPI SENZA MAI CONSEGNARE I VEICOLI...
(Adnkronos) - Nell'ambito delle indagini finalizzate a contrastare le condotte di quanti accedono indebitamente a prestazioni sociali agevolate, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno accertato che un pregiudicato, domiciliato nel trevigiano, ha presentato al locale Tribunale un'istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato autocertificando, per il 2022, il possesso di un reddito pari a 11mila euro, omettendo però la dichiarazione di proventi per complessivi 300mila euro circa.
Per tale falsa dichiarazione, il predetto non solo è stato denunciato alla Procura di Treviso, ma è stato ovviamente escluso dall'ammissione al gratuito patrocinio, istituto che, come noto, consente alla persona non abbiente di richiedere la nomina di un avvocato e la sua assistenza a spese dello Stato.
Le indagini sono iniziate da una richiesta inoltrata al Gruppo di Treviso dal locale Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari e diretta a verificare la conformità della dichiarazione resa dal pluripregiudicato ai presupposti di legge.
I finanzieri hanno quindi incrociato i dati scoprendo che l'uomo, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e attualmente indagato per episodi di truffa, estorsione e lesioni personali commessi nella provincia trevigiana, non aveva dichiarato i profitti illeciti derivanti dalle truffe compiute nelle province di Arezzo, Caserta, Salerno, Venezia, Verona, Vicenza ai danni di molti acquirenti che, dopo aver risposto ad annunci on line relativi alla vendita di automobili usate, avevano effettuato i pagamenti richiesti, senza però ottenere la disponibilità dei veicoli.
ll'indagato, che dovrà ora rispondere di un reato grave, punito da 1 a 5 anni di reclusione e la multa da 300 a 1500 euro, è stato recentemente notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari.
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