DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
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Vietato l’ingresso agli addetti ai lavori. Manca solo l’affissione di un cartello del genere fuori dalla porta per spiegare meglio l’ultimo paradosso che vede protagonista l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra il 30 novembre e il 1° dicembre a Heidelberg sarà celebrata la prossima riunione annuale sul controllo del tabacco, un appuntamento importante nel quale saranno esaminate “nuove opportunità intersettoriali alla luce dell'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.
L’OMS per l’occasione ha pensato bene di invitare un singolo rappresentante per ogni paese, a condizione che si tratti di esponenti legati alla sanità, con particolari competenze “nelle malattie non trasmissibili”. Fuori, dunque, tutti gli esperti del mercato del tabacco e tutti i rappresentanti dei produttori di tabacco, e cioè i soggetti più competenti in materia e quelli che per primi saranno coinvolti nelle politiche internazionali dei prossimi anni legate allo sviluppo sostenibile del settore.
Non si tratta, ovviamente, di un caso di amnesia improvvisa. Il Programma Regionale sul Controllo del Tabacco, come informa la stessa agenzia Onu per la sanità, è finanziato dal governo del Turkmenistan. Sì, proprio da quel Turkmenistan guidato con il pugno di ferro da Gurbanguly Berdymukhamedov, che ha recentemente cambiato la costituzione del paese ottenendo la possibilità di rimanere presidente a vita.
“Il Turkmenistan – scrive nel suo rapporto l’Osservatorio per i Diritti Umani - è tra i paesi più repressivi e chiusi del mondo. Il presidente e i suoi associati hanno il controllo totale su tutti gli aspetti della vita pubblica. Il governo punisce spietatamente qualsiasi altra espressione politica o religiosa ed esercita un controllo totale sull'accesso alle informazioni. I critici indipendenti e le loro famiglie, anche in esilio, devono affrontare la costante minaccia di rappresaglie da parte del governo. Le autorità continuano a imporre divieti di viaggio informali e arbitrari agli attivisti e ai parenti dei dissidenti in esilio e ad altri”.
E tra i divieti, lo scorso anno Berdymukhamedov ha inserito anche quello al fumo, considerato un’abitudine insana alla quale preferire “il ciclismo e la pesca”, con l’immediata conseguenza di veder sorgere e proliferare un mercato nero al di fuori di qualsiasi controllo, anche e soprattutto di carattere sanitario, e con l’inevitabile impennata dei prezzi delle sigarette clandestine.
GURBANGULY BERDYMUKHAMEDOV E PUTIN
Un atteggiamento patriarcale e populista che rievoca gli spettri delle politiche autarchiche e proibizioniste e che non tiene in alcun conto né gli aspetti legati alla salute né quelli di carattere economico. A caval donato non si guarda in bocca, devono aver pensato però all’OMS. E, visto che a finanziare è il Turkmenistan, il vertice annuale, che da programma nella prima giornata sarà interamente dedicato ai “costi economici del tabacco e al valore della tassazione del tabacco”, vedrà confrontarsi autorevoli esperti nelle “malattie non trasmissibili”. Un po’ come affidare un delicato intervento chirurgico a un riconosciuto luminare di finanza.
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