gigliola guerinoni

VI RICORDATE DI GIGLIOLA GUERINONI? – INTRIGHI E AMANTI DELLA “MANTIDE” DI CAIRO MONTENOTTE, CONDANNATA A 26 ANNI PER L’OMICIDIO DEL COMPAGNO CESARE BRIN E LIBERA DAL 2014 – BIONDA, SENO ABBONDANTE, OCCHI AZZURRI, INSIEME A LEI FURONO CONDANNATI IL SUO EX E ALTRI TRE UOMINI TRA CUI UN VICEQUESTORE, RICOMPENSATO PER LA COMPLICITÀ CON “UN’INDIMENTICABILE NOTTE D’AMORE” – I TRE MATRIMONI E LA SEMILIBERTÀ NEL CONVENTO DELLE SERVE DI MARIA. UNA VOLTA, DAVANTI AL SUO DECOLLETE, UNA SUORA È SBOTTATA E LE HA DETTO…

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Paolo Beltramin per il “Corriere della Sera”

gigliola guerinoni 4

 

Cesare il re viene trovato nel fondo di una discarica. La scatola cranica fracassata da colpi di martello, il corpo bruciato, è irriconoscibile. Solo il portachiavi dell'Ordine dei farmacisti permette di risalire alla sua identità.

 

È il 17 agosto del 1987 a Cairo Montenotte, 14 mila anime nell'entroterra della provincia di Savona, famoso perché qui il generale Bonaparte vinse la prima battaglia della Campagna d'Italia e soprattutto perché è il paese della Mantide.

cesare brin

 

Si chiama Gigliola Guerinoni, è l'amante della vittima e viene arrestata dieci giorni dopo la scoperta del cadavere. Ha 42 anni e fa la mercante d'arte, anche se ha studiato da infermiera. Alle spalle ha una vita sentimentale movimentata.

 

Figlia di un maresciallo dei carabinieri, appena maggiorenne si era sposata con un bravo ragazzo del posto, il metronotte Andrea Barillari, e aveva avuto due figli, Fabio e Alex. «Mio marito mi adorava - racconterà in una delle tante esclusive per i rotocalchi - la nostra vita era tranquilla e normale. Troppo, perché non cominciasse a stancarmi».

 

Gigliola ha una relazione con il primario dell'ospedale in cui lavora, lascia il marito e cambia impiego. Assunta in una fabbrica, si lega al capo del personale, Ettore Geri, 27 anni più grande, che per lei abbandona la famiglia. «Conosceva la Divina Commedia quasi a memoria, mi spiegava l'arte e la musica».

 

gigliola guerinoni 1

Insieme hanno una figlia, Soraya. E quando Geri va in pensione, con i soldi della liquidazione la aiuta ad aprire una galleria nel centro del paese. Nemmeno questa relazione è destinata a durare. Nella vita di Gigliola entra un altro uomo, Giuseppe Gustini, pittore di provincia e padre di due figli. «Era bello come Michele Placido. È stato il mio unico vero amore».

 

ettore geri con la figlia soraya

Si sposano ma nel 1986 lui muore all'improvviso per coma diabetico. Anni dopo, verrà processata con l'accusa di avergli provocato la morte con dei pasti pieni di zuccheri, ma sarà assolta «perché il fatto non sussiste». All'indomani del funerale, si presenta in galleria l'uomo più ricco del paese, Cesare Brin.

 

Gran giocatore d'azzardo, consigliere comunale Dc, titolare di una storica farmacia, lo chiamano tutti il re anche per la sua avventura da presidente della squadra di calcio locale, la Cairese, che aveva portato dai tornei per dilettanti alla serie C al costo, si dice, di 800 milioni di lire.

 

Capelli biondi, occhi azzurri, gambe perfette e seno abbondante, anche Gigliola a Cairo Montenotte è una celebrità. Come altri prima di lui, Brin in poche settimane lascia moglie e figlio per andare a vivere da lei. Durante le indagini, a casa della Guerinoni vengono trovate tracce di sangue. Nell'interrogatorio lei racconta di aver visto Brin venire picchiato e sequestrato da due trafficanti di droga in affari con lui, scappati a bordo di una Fiat Croma.

gigliola guerinoni con l'avvocato alfredo biondi

 

Terrorizzata, non avrebbe fatto denuncia per paura di ritorsioni. Gli inquirenti però non le credono. «Si è trattato di un delitto d'impeto, voluto e realizzato sul momento», spiegano le motivazioni della sentenza che l'ha condannata a 26 anni di carcere. Contro Gigliola non c'è una prova definitiva ma «una trama di indizi serrata», a partire dalla decisione di tinteggiare la camera da letto proprio la mattina dopo la scomparsa dell'amante.

gigliola guerinoni.

 

L'assassina non ha agito da sola. Il suo ex, Ettore Geri, che in un primo momento si era autodenunciato e poi aveva ritrattato, si becca 15 anni per complicità. Cosa ancora più incredibile, altri tre uomini, tutti in qualche modo legati a Gigliola, vengono condannati per averla aiutata a far sparire il cadavere. Sono l'imbianchino che ha assoldato in quei giorni, Pino Cardea, un amico della vittima, Mario Ciccarelli, e perfino un funzionario di polizia, il vicequestore Raffaello Sacco, «ricompensato con un'indimenticabile notte d'amore».

 

Seduta in aula sul banco dei testimoni, la vedova di Brin esplode: «La maga Circe, così la chiamavo io. Forse non trasformava gli uomini in porci?». Ma è l'imputata a riservare il vero colpo di scena, quando prova a ricusare il giudice istruttore: anche lui era stato suo amante, sostiene, e adesso la perseguita per gelosia.

 

luigi sacripanti dopo le nozze nel carcere della giudecca con gigliola guerinoni

L'accusa le varrà un'altra condanna, a sette mesi per diffamazione. A ogni giornalista che incontra, Gigliola regala una frase ad effetto: «Non sono una santa, ma questo non fa di me un'assassina». «Sono libertina e credente, come Petrarca». «Se avessi ucciso tutti gli uomini che ho amato avrei fatto una strage».

 

In tutti questi anni ha continuato a proclamare la sua innocenza, così come il suo avvocato, Alfredo Biondi, futuro ministro della Giustizia: «È un processo in cui le prove non esistono». Anche il primogenito di Gigliola, Fabio Barillari, classe 1964, ha avuto un breve momento di celebrità sulla stampa locale alla fine degli anni 80, come finalista del concorso «Il più bello d'Italia».

 

gigliola guerinoni 12

Dopo aver fatto l'attore per alcuni spot in tv ha aperto un negozio di gioielli, ma è finito in carcere per ricettazione. Ettore Geri è morto nel 2015 a 97 anni. Gigliola Guerinoni nel 1994 si è sposata per la terza volta nel penitenziario femminile della Giudecca con Luigi Sacripanti, un amico di lunga data che per anni, ogni mercoledì, era andato a trovarla in carcere. Anche stavolta qualcosa non ha funzionato: quattro anni dopo si sono separati.

 

La Mantide di Cairo Montenotte ha finito di scontare la pena nel 2014. Scrivono i giudici che «ha compiuto un significativo processo di riabilitazione». Negli anni di semilibertà ha lavorato come stiratrice nel convento romano delle Serve di Maria, a due passi da piazza Navona. Raccontano i giornali dell'epoca che un giorno, davanti al suo decolleté, una suora sia sbottata: «Gigliola si metta almeno una pettina».

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luigi sacripanti