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GLI ALTRI MAZZOLATI DAL LOCKDOWN: LA GIACCA E CRAVATTA – LE VENDITE DEI COMPLETI SONO IN NETTO CALO, DAGLI OLTRE 1,5 MILIONI DEL 2015 A CIRCA 700 MILA L'ANNO – A SOFFRIRE DI PIÙ LE CHIUSURE È STATA LA CRAVATTA, CON UN CROLLO DEL 50% DELLE VENDITE – TE CREDO: CON I MESI PASSATI A CASA IN SMART WORKING, IN PIGIAMA O IN MUTANDE, CHI DOVEVA COMPRARE L'ACCESSORIO DA "RAPPRESENTANZA" PER ECCELLENZA?
Andrea Gaiardoni per “il Venerdì di Repubblica”
La colpa non è soltanto di un lockdown affrontato senza troppe cerimonie. L'abito "formale" da uomo è in crisi da anni: le vendite dei completi sono in netto calo (dagli oltre 1,5 milioni del 2015 a circa 700 mila l'anno, come rileva il Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca). Del resto lo stile, come la moda, è una continua evoluzione.
Poi certo, la pandemia ha dato il colpo di grazia al settore, con la chiusura dei negozi, degli uffici, dei ristoranti, dei teatri, delle funzioni religiose, tutti luoghi che richiedevano un adeguato dress code. Lo smart working ha trasformato i top manager in mezzi busti da scrivania: alzi la mano chi ha indossato la giacca durante una riunione su Zoom. E in crisi, ovviamente, sono finite anche camicie, cinture, scarpe, ma soprattutto cravatte, che tra tutti è l'accessorio che più ha sofferto questi ultimi mesi di chiusura. Secondo i dati diffusi da Sistema Moda Italia, che fa parte di Confindustria Moda, nel 2020 la vendita di cravatte è crollata del 50 per cento.
Meno 38 per cento per gli accessori in pelle, meno 32 per cento per la camiceria. «Sta cambiando il modo di vestire, ma la moda è umorale: vedrete che con le riaperture, con la ripresa dei matrimoni e delle cerimonie, anche il capo più classico tornerà a essere richiesto» sostiene Andrea Lardini, ad dell'omonima azienda e presidente del Gruppo abbigliamento uomo di Sistema Moda Italia. Di certo, con l'allentarsi delle restrizioni, il settore ripartirà (i primi dati del 2021 mostrano una netta ripresa, anche negli ordini dall'estero: Stati Uniti, Cina e Russia i mercati più dinamici).
Anche se, come è scritto nel XXV Rapporto sull'economia globale e l'Italia, presentato dal Centro Einaudi, «commercio online e smart working sono qui per restare: a certificare la fine di un'epoca, nel 2020 le vendite di vestiti grigi - simbolo del lavoro impiegatizio e manageriale nel secolo scorso - sono più che dimezzate rispetto al 2011».
Compito degli stilisti sarà dunque interpretare, intercettare queste nuove esigenze, improntate all'eleganza ma anche alla comodità. Come se la pandemia avesse provocato, e in qualche modo autorizzato, una ribellione: l'uomo si disfa del laccio al collo della cravatta, la donna dalla dittatura del tacco alto (vendite calate del 45 per cento nel 2020). Tendenza non soltanto italiana: il Wall Street Journal ha definito "barcollante" il futuro del tacco a spillo.
tacchi a spillo
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le mitiche cravatte di marinella (2)
cravatta diventa mascherina 7
CRAVATTA
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