DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”
dormire nudi fa bene alla coppia
Il segnale inequivocabile è al risveglio la mattina. Se le gambe faticano ad attivarsi, se il torpore non si dissolve e permane come una nebbiolina, se l' aspetto anche dopo una bella doccia resta quello di un pugile un po' suonato, significa che la notte appena trascorsa è stata un disastro. E che l' insonnia ancora una volta ha regnato sovrana.
«Il senso di ristoro dovrebbe essere immediato. Il problema è che la gente non ha imparato a correggere gli errori», bacchetta Pierluigi Innocenti, neurologo. «Ben vengano le raccomandazioni della National Sleep Foundation, la prestigiosa organizzazione statunitense impegnata nel campo dell' educazione sociale», aggiunge Innocenti come presidente di Assirem, associazione nata sull'esempio americano.
dormire nel portaoggetti in aeroporto
Nel suo libro, scritto due anni fa, anche il grande tennista Novak Djokovic raccontava di aver raggiunto la vetta della classifica, da numero due, solo dopo aver imparato a dormire correttamente. Ora, in un nuovo documento divulgativo, la Fondazione conferma l'efficacia di quattro mosse per auto-diagnosticare (se le nostre notti non rispettano questo vademecum) una sindrome che è condivisa da circa 9 milioni di italiani.
Primo: si dovrebbe dormire almeno l' 85% del tempo che trascorriamo a letto. Secondo: addormentarsi entro 30 minuti dal momento in cui si va sotto le lenzuola. Terzo: il risveglio non dovrebbe ripetersi più di una volta per notte (se succede, qualcosa non va). Quarto: se l'addormentamento iniziale risulta impossibile, mai rimanere stesi, bisogna invece alzarsi e restare svegli fino a un massimo di 20 minuti per favorire l' arrivo della stanchezza e dello stimolo a tornare a nanna.
Se le quattro condizioni non sono soddisfatte si va incontro alla nottataccia, ma non bisognerebbe lasciare che questi eventi dannosi raggiungano la cronicità perpetuandosi. Le semplici indicazioni degli americani hanno l' approvazione di importanti società scientifiche.
Secondo la Fondazione, il 27% della popolazione impiega almeno mezz' ora ad addormentarsi. Le ricerche - aggiungono gli esperti - dovrebbero essere indirizzate verso l'approfondimento dei fattori che inibiscono o favoriscono l' insonnia avvalendosi anche di dispositivi tecnologici che servono a monitorare cosa succede nelle ore del desiderato ronfare.
Assirem, associazione per l' educazione e la ricerca nella medicina del sonno, ha riassunto alcune regolette in una guida. I sonnellini diurni, tanto per cominciare, sono controproducenti in quanto riducono la necessità di sonno la sera. È concessa solo una breve siesta dopo pranzo, mai nel tardo pomeriggio. Non guardare l' orologio durante la notte, meglio nasconderlo. Non è solo questione di ore, chiarisce Innocenti: «In media il fabbisogno è di 7-8 ore, ma la differenza la fa la qualità e non la durata. Se la prima manca, uno scarso rendimento durante il giorno è da mettere in conto». Alimentazione corretta e stili di vita, ad esempio meglio non fare sport la sera, sono fondamentali. E i farmaci? Non vanno demonizzati, servono a facilitare il recupero dei bioritmi normali.
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