Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
Massimo D' Alema torna, lancia stilettate contro il premier, «questo ragazzo che qualche volta sembra che ci prenda per i fondelli». E poi estrae quello che chiama «l' uovo di Colombo»: «Una riforma di mezza paginetta, a cui stanno lavorando tre costituzionalisti. La presenterò presto».
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Ritorno in grande stile, in una festa della sinistra a Vicenza, che preannuncia un tour tra le città per il No al referendum. Con la tappa fondamentale del 5 settembre, quando ha organizzato una riunione a Roma per lanciare i comitati del no a livello territoriale: «Troppi cincischiavano, è ora di fermarli».
Il prologo è sul terremoto. D' Alema ringrazia Renzi per aver citato la ricostruzione in Umbria e Emilia, quando era premier. E apprezza la scelta di Vasco Errani come commissario: «Non c' entra con le dinamiche interne, prenderà la tessera del Pd e la metterà nel cassetto. E poi - scherza - lui era l' unico esponente della Fgci che conosceva Baudelaire». Ma la sintonia con il premier finisce qui.
VASCO ERRANI
Anzi, comincia un lungo attacco: «La crescita del Paese, che era stata annunciata come strabiliante, è zero. Siamo ultimi. Diceva il premier: adesso non ce n' è per nessuno. Beh, ce n' è invece. Mi pare evidente che la politica economica del governo non è efficace».
Poi si concentra sul referendum. Il no è senza condizioni: «Orfini ha detto che c' è libertà di coscienza. Bene, vi ricordo che Concetto Marchesi votò no alla Costituzione. Nessuno battè ciglio allora. E c'era lo stalinismo, eh». Sempre al presidente del partito, che aveva spiegato come D' Alema sia ora appoggiato «dai girotondini», replica ridendo: «Certo, girotondini come Casavola, Onida, De Siervo. Sarà un girotondo un po' difficoltoso, vista l' età».
E ancora: «Già bocciammo la riforma fatta da Berlusconi, pressoché identica a questa. Loro hanno cambiato idea. Io no. Una vecchia barzelletta sovietica, diceva, cos' è il deviazionismo? È andare dritti quando la linea va a zig zag. Ecco, io sono un deviazionista».
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Il confronto con l' ex Cavaliere è ripetuto: «Perché Renzi non ha riproposto la legge uninominale? Perché anche a lui fa comodo nominarsi i deputati. La stessa filosofia di Berlusconi. Il paradosso è che mentre lui esce di scena, il berlusconismo vince. Il centrosinistra si è fatto erede della cultura politica di Berlusconi». «Abbiamo - prosegue - anche forme di persecuzione: gente viene cacciata dalla direzione dei tg se non è d' accordo con il governo».
Il suo no al referendum non ha le subordinate della minoranza: «Non polemizzo con Bersani. Ma, certo, nessuno cambierà la legge elettorale prima del referendum». Nessuno scontro, però, come testimonia la presenza qui di Davide Zoggia, che spiega: «Ci sarà sicuramente una convergenza».
D' Alema anticipa il suo uovo di Colombo: deputati ridotti di 250, Senato dimezzato, voto di fiducia solo alla Camera e «un comitato di conciliazione per evitare la navetta, come accade negli Usa, dove c' è il bicameralismo perfetto».
Matteo Orfini e Massimo D'Alema
Ma se vincesse il no, sarà la fine di Renzi? «Non lo so. Certo è che sta accumulando sconfitte su sconfitte. Io però non ho chiesto le sue dimissioni. Ha fatto tutto lui, dice e disdice. Renzi contro Renzi. Noto però con piacere che ora ha sconvocato le urne anticipate». D' Alema accusa il premier per il clima che si è creato: «Era necessario spaccare il Paese e drammatizzare i toni?».
Comunque sia, il Pd di Renzi certo non gli piace: «Perdiamo i palmiri e guadagniamo i verdini e i cicchitto». Dal pubblico c' è chi lo contesta: «Se vince il no arriva la destra». No, risponde: «Perché non ci saranno le elezioni anticipate. Invece se andremo avanti così, finiremo come Wile Coyote e i 5 Stelle andranno al governo».
BERSANI E D'ALEMA CHE FA' L'ORIGAMI
Per sventare questo scenario, tutto è pronto, o quasi, per il lancio della campagna per il no, il 5 settembre. Sono attese 150 persone: «Anche troppe, sto cercando di dissuadere la gente», spiega ironico. Pochi i nomi noti. Sicuramente ci sarà Paolo Corsini, battagliero ex sindaco di Brescia: «È una riforma persino illeggibile. Credo che i bersaniani alla fine stiano con noi». La sinistra pd diserterà l' appuntamento dalemiano: assenti Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo e Roberto Speranza.
GOTOR
Potrebbe invece palesarsi Miguel Gotor: «Dipende dai miei impegni. Però auguro il successo a questa bella iniziativa». Tra gli altri a Roma ci saranno due eurodeputati, il napoletano e bassoliniano Massimo Paolucci e Antonio Panzeri. Tra i pugliesi, i consiglieri Ernesto Abaterusso, Enzo Lavarra, Mario Loizzo e Pino Romano. Tra i calabresi, il capogruppo della Sinistra in Calabria Giovanni Nucera.
Subito dopo, D' Alema partirà per una vera e propria tournée del no: dopo la festa dell' Unità di Catania di stasera (si confronterà con il ministro Gentiloni), è atteso a Lecce, Ravenna, Ferrara, Pavia, Napoli, Caserta e Bari.