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    “PER CONTE NON C’E’ SCAMPO, IL PD E L'M5S SONO SPAPPOLATI, SALVINI E MELONI NON ANDRANNO AL GOVERNO FINCHE’ RESTERANNO SU POSIZIONI SOVRANISTE” - DAGO SPIEGA LA CRISI DI GOVERNO E LA POLITICA ITALIANA: “DA ARBITRO TRA LEGA E M5S, CONTE HA COMINCIATO A GESTIRE IL POTERE DA SOLO. IL RECOVERY DOVEVA ESSERE PRONTO NEL 2020, ABBIAMO AVUTO IL PIANO DI VITTORIO COLAO PER L'ECONOMIA, GLI STATI GENERALI, TUTTA FUFFA, TUTTA BLA BLA BLA. INTANTO IL PAESE SI REGGE IN PIEDI GRAZIE ALLA BCE CHE ACQUISTA I NOSTRI TITOLI DI STATO, ALTRIMENTI AVREMMO GIÀ DICHIARATO DEFAULT”


     
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    Alessandra Ricciardi per “Italia Oggi”

     

    dago papa dago papa

    Per Conte è finita. Non avrà neppure un mandato esplorativo, che andrà a Roberto Fico. A quel punto Sergio Mattarella farà scattare il piano B».

     

    Quale?

    «Schema Ciampi: un governo di salvezza nazionale, appoggiato dai partiti europeisti, e dunque anche da Forza Italia, con a capo un tecnico di spessore, Marta Cartabia o Elisabetta Belloni. Ministro dell'economia, direttamente Draghi o Panetta. Gli altri ministri saranno politici».

     

    Roberto D'Agostino, giornalista, attento osservatore dei fatti della politica italiana, fondatore del sito Dagospia, dice: «La situazione è ingarbugliata, Pd e M5s sono spappolati». Ma al termine della seconda giornata di consultazioni al Quirinale le sue previsioni sono chiare: «Ormai la valanga è partita, per Conte non c'è scampo. È solo questione di giorni».

    GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI

     

    E Matteo Salvini e Giorgia Meloni nel futuro governo?

     «Finquando saranno su posizioni sovraniste sono nel libro nero di Emmanuel Macron e Angela Merkel. Loro al governo non ci andranno».

     

    Domanda. Giuseppe Conte sembrava essere il punto di equilibro indispensabile tra Pd e M5s. Ora la sua posizione scricchiola. Cosa è successo?

    Risposta. È successo che il potere gli ha dato alla testa e Conte ha pensato di poter governare in maniera non collegiale. Non dimentichiamoci che ha licenziato la prima bozza del Recovery Plan, con una cabina di regia affidata ai ministri Stefano Patuanelli e Roberto Gualtieri e con 300 esperti, senza neppure aprire la discussione al governo. Sul più importante documento a cui il Paese si aggrappa per non affogare, Conte è andato in solitaria.

    conte renzi conte renzi

     

    D. Gestione non collegiale, ma a staccare la spina è stato solo Matteo Renzi.

    R. Renzi è caratterialmente inaffidabile, però sui temi dell'economia, della sanità, della scuola, del lavoro ha ragione, nel merito la bozza di Recovery era inguardabile. È stata presentata in modo informale a Bruxelles ed è stata accolta da risate.

     

    D. Eppure è stato sempre Renzi a consentire la nascita del Conte bis. E Giuseppe Conte aveva già governato con l'esecutivo giallo-verde.

    dago dago

    R. Il Conte 1 si reggeva sulla maggioranza Lega-M5s. Conte era un mediatore, in rappresentanza dei 5stelle, il boccino lo aveva in mano Salvini, da ministro dell'interno e vicepremier. Il ruolo politico di Conte era inesistente, non toccava palla, mentre il leader della Lega continuava a salire nei sondaggi. Poi è arrivata l'indicazione di mollarlo.

     

    D. In che senso l'indicazione?

    R. Mica qualcuno penserà che Salvini è stato messo fuori da Palazzo Chigi perché ha gestito male l'operazione al Senato? Salvini è dovuto andare a casa. Europa e Usa lo volevano fuori e così è avvenuto.

     

    D. Sembra il retroscena delle dimissioni di Berlusconi.

    R. Berlusconi si è dimesso nel 2011 per via delle Olgettine? No, era un altro il motivo, i suoi rapporti con Vladimir Putin che, sia Barack Obama o Donald Trump il presidente degli Usa, non sono ammessi. Rapporti che aveva anche Salvini.

    RENZI CONTE RENZI CONTE

     

    D. Torniamo a Conte, spinto da Renzi al seconda giro a rifare il presidente del consiglio nel 2019.

    R. Tutti avevano in mente il Conte del primo giro, che mediava come arbitro. E invece il professore si è trasformato, complice la pandemia, in un capocannoniere, ha cominciato a gestire lui il potere da solo, avendo da un lato un alleato come il Pd di Nicola Zingaretti, che è un ologramma, e dall'altra parte una mucillagine come i 5stelle. Ma l'uomo che ha forsennatamente giocato da solo al comando è un uomo allo sbando. Renzi ha calato sul tavolo le carte per metterlo alla porta. Il Recovery doveva essere pronto nel 2020, abbiamo avuto il piano di Vittorio Colao per l'economia, gli Stati generali, tutta fuffa, tutta bla bla bla. Intanto il Paese si regge in piedi grazie alla Bce che acquista i nostri titoli di stato, altrimenti avremmo già dichiarato default.

    giuseppe conte e luigi di maio giuseppe conte e luigi di maio

     

    D. Draghi aveva chiesto di fare debito, ma debito buono.

    R. Quello dell'ex presidente della Bce era il programma che Conte doveva attuare: investimenti, lavoro, aprire i cantieri, ma serviva la capacità di progettare le politiche del domani e lui non ne ha. Ha inanellato un disastro dopo l'altro, le mascherine che non si trovavano, i banchi con le rotelle, zero azione per intensificare i trasporti, per diversificare gli orari delle scuole, che era l'abc per ritornare in classe, per esempio. Su rete unica, autostrade, Ilva non è stato fatto niente. Tutto ancora aperto, irrisolto. Tra poco scadono il divieto di licenziamento e la cig, ci saranno milioni di nuovi disoccupati. E questi sono stati capaci solo di fare lockdown e ristori. Ci credo che a Bruxelles sono preoccupati, devono darci 80 miliardi a fondo perduto.

    conte zingaretti conte zingaretti

     

    D. Trasporti, industria, scuola, sanità, non le pare ingeneroso dire che solo Conte ha sbagliato? Al governo c'erano fior fior di ministri di tutti i partiti di maggioranza.

    R. La classe dirigente italiana è incompetente, vuole che dica questo? Sì, è incompetente, era meglio quella «digerente», almeno capiva qualcosa.

     

    D. Conte avrà il mandato per tentare un nuovo governo?

    R. No, la situazione è ingarbugliata, i due partiti di maggioranza sono spappolati, non c'è convergenza sul suo nome e non ha i numeri in parlamento. Il capo dello stato Mattarella sarà costretto a dare un mandato esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico, il che vuol dire la fine dei giochi per Conte. Quando Fico tornerà sul Colle a mani vuote, Mattarella farà scattare il piano B.

     

    D. Quale?

    roberto fico m5s roberto fico m5s

    R. Schema Ciampi: farà un governo di salvezza nazionale, con una maggioranza Ursula, appoggiato anche da Forza Italia. Silvio Berlusconi porrà una sola condizione: discontinuità nella leadership dell'esecutivo. A Conte l'ha giurata dopo che è andato a pescare appoggi in Forza Italia.

     

    D. E quindi un governo con un premier tecnico?

    R. Esatto, un tecnico di valore, un personaggio autorevole, in pista ci sono l'ex presidente della Corte costituzionale, Marta Cartabia, e la Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina. Tecnico sarà anche il ministro dell'economia, altra figura decisiva per il prossimo esecutivo, per portare il Paese fuori dalla palude, un ministro che abbia rapporti con i consessi internazionali e le istituzioni economiche e finanziarie.

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    D. Mario Draghi?

    R. Draghi sarebbe il top, ma c'è anche Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce. Gli altri ministri saranno politici. Obiettivo arrivare al 2022 riuscendo ad agganciare i fondi del Recovery plan, avviare un po' di politiche di sviluppo oltre che di sostegno all'economia, fare una legge elettorale di stampo proporzionale ed eleggere il nuovo capo dello stato. Poi tutti al voto.

     

    D. Non sarebbe nell'interesse anche della Lega e di Fratelli d'Italia stare in un governo che dovrà eleggere il capo dello stato e gestire i 209 miliardi del Recovey?

    elisabetta belloni elisabetta belloni

    R. Loro al governo non ci vanno. L'Europa non vuole partiti sovranisti, finché Salvini e Meloni non cambiano indirizzo e alleanze sono sul libro nero di Macron e Merkel.

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