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    GOLDEN AGE – DAL PRIMO GENNAIO ENTRA IN VIGORE LA NUOVA NORMATIVA SUL GOLDEN POWER: GIÀ CONTE E DRAGHI LO AVEVANO RAFFORZATO, E ORA LA MELONI HA AGGIUNTO LA POSSIBILITÀ DI INDENNIZZARE LE IMPRESE A CUI VIENE NEGATO IL DIRITTO DI APRIRE AL CAPITALE STRANIERO – LA DISCIPLINA CHE PROTEGGE LE AZIENDE STRATEGICHE SI È ALLARGATA MOLTISSIMO: DA DIFESA, ENERGIA, TLC E TRASPORTI, È ARRIVATA A “COPRIRE” ANCHE AGROALIMENTARE, FARMACEUTICO E…


     
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    Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”

     

    DRAGHI MELONI DRAGHI MELONI

    Dal primo gennaio diverrà operativa la nuova normativa sul Golden Power, istituto nato nel 2012, rafforzato dal governo Conte 2 in piena pandemia, poi riformato ad agosto dal governo Draghi per dare all'esecutivo un nuovo strumento di politica industriale.

     

    L'attuale governo Meloni, lo scorso 5 dicembre, ha poi aggiunto un sostegno in più a quelle aziende che si dovessero vedere negato - in quanto strategiche - il diritto a vendere o aprire il capitale agli stranieri.

     

    Quindi chi fosse bloccato dal Golden Power avrà diritto a misure di sostegno come l'accesso al fondo patrimonio e rilancio, al fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e, per i due anni successivi all'esercizio dei poteri speciali, potrà chiedere con priorità l'accesso agli strumenti dei contratti di sviluppo e degli accordi per l'innovazione.

     

    GIORGIA MELONI ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO GIORGIA MELONI ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO

    Come a dire lo Stato tutela le aziende strategiche e i posti di lavoro, e laddove queste non trovino risorse private tricolori, il governo "sovranista" non si tirerà indietro. Fatto sta che oggi la disciplina Golden Power ha un raggio di azione molto ampio, oltre ai quattro settori strategici classici (difesa, energia, telecomunicazioni e trasporti) si allarga infatti all'agroalimentare, al farmaceutico, alla finanza e a tante delle industrie e delle eccellenze tricolori.

     

    Solo in caso di difesa e sicurezza nazionale, ci vuole l'autorizzazione per l'acquisto da parte di un investitore italiano, europeo o extraeuropeo che venga a detenere una quota del 3%. In tutti gli altri settori strategici la soglia sale al 10% per uno straniero non europeo.

    giorgia meloni alla conferenza stampa di fine anno 20 giorgia meloni alla conferenza stampa di fine anno 20

     

    Infine a partire dal primo gennaio dovranno chiedere l'autorizzazione anche gli investitori europei (non solo stranieri) che intendano rilevare il controllo (di fatto o di diritto) di aziende dell'energia, dei trasporti, delle tlc, della salute, dell'agroalimentare e della finanza (tra cui bancario e assicurazioni). […]

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