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    “DEVO RIPOSARE” – PROSEGUE LA BATTAGLIA DI BERLUSCONI CONTRO IL VIRUS: OGGI E DOMANI LE GIORNATE DECISIVE – CHE LA SITUAZIONE SIA DELICATA LO DIMOSTRA IL FATTO CHE IL CAV NON ABBIA NEANCHE VISTO MILAN-MONZA IN TV - “HO CAPITO CHE DEVO AFFRONTARE QUESTA SITUAZIONE CON SERIETÀ. SOLO COSÌ USCIRÒ DA QUA AL PIÙ PRESTO” – I PROSSIMI SETTE GIORNI FONDAMENTALI PER DEBELLARE LA POLMONITE BILATERALE CAUSATAGLI DAL CORONAVIRUS ED ESSERE DICHIARATO FUORI PERICOLO…


     
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    Tommaso Labate per corriere.it

     

    Berlusconi covid Berlusconi covid

    «Allora, Silvio? Comunque non male questo Monza, no? Nonostante il risultato ha fatto una bella figura, non trovi?». A volte ci sono dettagli, piccolissimi dettagli, che raccontano una storia molto di più di quanto non facciano migliaia di parole messe in fila.

     

    E così, ieri mattina, un politico e amico di Silvio Berlusconi è rimasto letteralmente pietrificato dal sentire la risposta del Cavaliere a proposito della partita Milan-Monza, il suo personalissimo derby del cuore, che si era giocata la sera prima ed era stata trasmessa in diretta tv. «Devo dirti la verità, non ho visto la partita in televisione», ha risposto il Cavaliere.

     

    SILVIO BERLUSCONI AL SAN RAFFAELE CORONAVIRUS SILVIO BERLUSCONI AL SAN RAFFAELE CORONAVIRUS

    L’amico, a quel punto, ha trattenuto il fiato, come se dall’altro capo del telefono ci fosse un Berlusconi decisamente (e anche comprensibilmente) diverso dal solito. Ma è durato un secondo, poi l’ex premier ha ripreso la parola per mettere a verbale una posizione decisamente distante da quella dei giorni precedenti e comunque votata alla battaglia, non alla resa. «Ho capito che devo affrontare questa situazione con serietà e che devo riposare il più possibile. Senza perdere di vista il mio mondo e nemmeno la politica, è quello che ho intenzione di fare. Solo così uscirò da qua al più presto».

     

    silvio berlusconi silvio berlusconi

     

     

    Ospedale San Raffaele, domenica 6 settembre, giorno tre da quando è ricoverato, il quarto da quel tampone positivo che gli ha certificato il contagio da Covid-19. Il Berlusconi che affronta i colloqui mattutini con familiari, amici, collaboratori e politici di Forza Italia — il numero di chiamate prese si conta sulle dita di una mano, la lista delle telefonate senza risposta si allunga a dismisura, certificata da una pila di fogli che cresce ora dopo ora — ha cambiato approccio rispetto alla battaglia che sta combattendo.

     

    L’uomo affranto ma anche arrabbiato del «mi tocca affrontare anche questa» — che aveva fatto di tutto pur di evitare quel ricovero poi imposto dal professor Alberto Zangrillo — ha lasciato spazio al paziente responsabile. Della «fase delicata» di cui il primario ha parlato nel bollettino medico rilasciato a sorpresa poco prima dell’ora di pranzo, e non al consueto orario pomeridiano, adesso l’ex presidente del Consiglio ha preso piena consapevolezza. Non che prima avesse sottovalutato i rischi, anzi; ma la voglia di tornare a casa e quel mordere il freno per restituirsi alla campagna elettorale per le Regionali, che per lui stava entrando nel vivo, erano stati istintivamente più forti.

    suite berlusconi suite berlusconi berlusconi villa certosa berlusconi villa certosa

     

     

    Adesso no. Nonostante l’attenzione per le due settimane che mancano al voto che aggiornerà il peso di Forza Italia nel centrodestra per ora trainato da Lega e Fratelli d’Italia, Berlusconi rimane concentrato su un altro lasso di tempo. Sette giorni, i suoi prossimi sette giorni, quelli che mancano per il traguardo finale del «fuori pericolo». Quelli in cui la polmonite bilaterale causatagli dal coronavirus può arretrare dallo stato «precoce» in cui è stata fermata da Zangrillo col ricovero al San Raffaele e riconsegnarlo ai suoi affetti, alle sue cose, a casa sua.

     

    suite berlusconi suite berlusconi

    Chi ci ha parlato ieri, infatti, ha sentito più volte l’ex presidente del Consiglio ripetere «devo riposare», frase per lui insolita. Al contrario, il «quando esco?» rivolto ai medici nei giorni precedenti, almeno ieri, sembrava scomparso dal suo frasario. Oggi e domani saranno due giorni importanti perché sono i giorni che chiudono la «fase uno» dell’infezione polmonare.

     

    Superarli senza traumi sarebbe come scavallare un gran premio della montagna in una tappa alpina o dolomitica del Giro d’Italia; poi c’è la discesa, piena di insidie anche quella, certo. Ma comunque discesa. «No news» equivarrebbe a «good news», nel suo caso. «Stabile» è l’aggettivo che oggi Berlusconi rincorre, almeno per altri due giorni. Obiettivo minimo e massimo, in questa battaglia, coincidono. Per ora.

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