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E’ DIFFICILE TROVARE UN LEADER PIU’ INCONCLUDENTE, SBIADITO E ONDIVAGO DI ANTONIO TAJANI – DOPO AVER INANELLATO UNA SERIE DI GAFFE SULLA POLITICA ESTERA, CON LE SUE PREVISIONI AD MINCHIAM (DICE UNA COSA E SI VERIFICA IL CONTRARIO), FA LA FIGURA DEL CAGHETTA PERSINO NELL’UNICO MOMENTO IN CUI AVEVA MOSTRATO UN PO’ DI CORAGGIO: PRIMA HA RILANCIATO LO IUS SCHOLAE, “MINACCIANDO” DI VOTARLO INSIEME ALLE OPPOSIZIONI, E POI, DOPO LE RIMOSTRANZE DI LEGA E FRATELLI D’ITALIA, SI E’ RIMESSO A CUCCIA, RIMANGIANDOSI TUTTO – LA MESTA RETROMARCIA DA LEADER DI CARTONGESSO: “ADESSO CI SONO SETTE DECRETI, È TUTTO INGOLFATO. LO IUS ITALIAE NON È UNA PRIORITÀ DEL MOMENTO” – POVERI ELETTORI DI FORZA ITALIA: AVEVANO SILVIO BERLUSCONI, SI RITROVANO TAJANI…
TAJANI,CHIEDEREMO INCARDINARE IUS SCHOLAE,ORA PRIORITÀ GIUSTIZIA
(ANSA) - ROMA, 03 LUG - Chiederete che sia incardinato lo Ius Scholae? "Certo che FI lo richiederà" ma "adesso ci sono sette decreti, è tutto ingolfato. Poi c'è la riforma della giustizia che è la nostra priorità assoluta. Poi tutto il resto. La cittadinanza è un altro tema su cui ci impegniamo, ma lo Ius Italiae non è una priorità del momento. Metà di quel progetto di legge l'abbiamo già portato a casa, poi porteremo a casa anche il secondo pezzo. Sono per vincere il Giro d'Italia e non la singola tappa". Lo ha detto il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani dialogando con i cronisti al Senato.
TAJANI RILANCIA LO IUS SCHOLAE POI CI RIPENSA COME UN’ESTATE FA
Estratto dell’articolo di Daniela Preziosi per “Domani”
Ad anticipare il mortaretto estivo di Forza Italia è il portavoce del partito Raffaele Nevi, dalle colonne di Repubblica: «Se il Pd decide di chiedere la calendarizzazione dello Ius Scholae», annuncia, «noi siamo pronti ad approvarlo con loro. D’altra parte è un nostro progetto». Poco dopo però, quando già la Lega chiarisce che non lo voterà mai e FdI senza scaldarsi ribadisce, con il numero due Giovanni Donzelli, la sua «posizione nota», cioè il suo no, il vicepremier Antonio Tajani ribalta la prospettiva.
«Noi abbiamo una proposta di legge che è lo Ius Italiae. Una parte è già diventata legge perché il governo ha preso la parte sullo Ius sanguinis. Adesso abbiamo lo Ius Scholae», spiega a margine dell’informativa al Senato, «la nostra proposta è diversa da quella del Pd. Noi diciamo: dieci anni di scuola con profitto, quindi è più restrittiva della situazione attuale, nessuna disponibilità al lassismo». Dunque, nel caso – che sembra quello ipotetico di irrealtà – «non è che noi siamo pronti a votare con loro, è il Pd che deve votare la nostra proposta. Chiunque vuole votare la nostra proposta la voti». Il testo potrebbe essere calendarizzato in autunno. Ma anche qui siamo alle ipotesi, e pure vaghe.
Come un anno fa Tutto già visto un anno fa, nello stesso periodo di caldo torrido: Tajani annunciava che FI lavorava a una proposta, il tormentone è andato avanti tutta l’estate.
Poi a settembre le opposizioni hanno portato in aula quella proposta, sotto forma di emendamento al decreto Sicurezza. FI ha votato No. Il capolavoro lo ha fatto votando No al testo di Azione che raccoglieva gli annunci di FI, parola per parola. Tajani prometteva un testo organico, di cui però si sono perse le tracce. Ora lo si riavvista. Ma l’impressione è che la storia si ripeta.
antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
Stavolta c’è persino un mezzo alibi per non fare niente, per la maggioranza: il fallimento del referendum sulla cittadinanza. Il quesito bocciato, come gli altri quattro, dimezzava i tempi per la richiesta di cittadinanza da dieci a cinque anni, ma è stato quello che ha raccolto più No: il 34 per cento, contro la media dell’11 degli altri.
Il testo forzista in teoria apre alla possibilità di chiedere la cittadinanza per un minore che abbia concluso le scuole dell’obbligo, e quindi può anticipare di due o tre anni il termine previsto dalla legge in vigore, cioè il compimento del 18esimo anno. Ma nei fatti potrebbe avere esiti anche più restrittivi, spiega lo stesso Tajani : […] La rassicurazione non basta alla Lega. Che non ne vuole sentire parlare. […]
SILVIO BERLUSCONI A FAVORE DELLO IUS SCHOLAE
Tajani replica al richiamo all’ordine: è vero che lo Ius Scholae «non è una priorità», risponde, ma «anche la Lega ha presentato la proposta sul Terzo mandato e mica è caduto il governo». E per la precisione nel «punto 6 del programma di governo del centrodestra si parla di “integrazione economica e sociale dei migranti regolari”. E secondo me questa proposta è parte anche dell’accordo di governo». FdI dice no, ma non si scalda. Il che lascia intendere che l’ennesima baruffa fra duellanti non avrà conseguenze.
Le opposizioni non ci credono ma hanno il dovere di provare ad aprire contraddizioni nello schieramento avversario. Nel Pd scatta solo la minoranza riformista che intravede la possibilità di portare a casa una riforma in parlamento anziché con il (contestato, da questa parte) quesito referendario poi fallito. L’apertura di FI «è una possibilità che va esperita, non lasciata cadere» per il senatore Filippo Sensi, per Pina Picierno «un’ottima notizia» da verificare. […] Alla fine […] la senatrice Licia Ronzulli che, ieri a metà pomeriggio, forse in modo malizioso, ha svelato il gioco del vicepremier: lo Ius Scholae «non è all’ordine del giorno».
SCONTRO SULLO IUS SCHOLAE FI SPACCA LA MAGGIORANZA LE OPPOSIZIONI APRONO
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
[…] La Lega si fa subito sentire, affidando prima alla segreteria e poi a Rossano Sasso la propria contrarietà. «È una proposta tecnicamente sbagliata e irricevibile — dice il deputato — Ci sono bambini che arrivano alla secondaria e conoscono 19-20 parole in italiano. Siamo contrari a regalare la cittadinanza a un ragazzino che non sa neanche l'italiano».
Passa qualche ora e Fratelli d'Italia si mette di traverso, anche se con toni diversi. «Tajani? La nostra posizione sulla cittadinanza è nota — dice Giovanni Donzelli — e diciamo che si è anche un po' rafforzata con il referendum. Dopodiché ovviamente non siamo tutti lo stesso partito, ciascuno ha le proprie sensibilità». in realtà, la posizione dei meloniani non è così chiara: nel luglio 2022 anche Giorgia Meloni si diceva favorevole alla riforma. «Siamo d'accordo con lo Ius scholae. Sono dieci anni di obbligo scolastico».
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni
Nel pomeriggio, Tajani è in Aula al Senato. E Matteo Renzi lo incalza: «Fa sul serio e presenterà la proposta?». Poi aggiunge: «Ha tanta paura di Meloni, serve un po' di coraggio». Il vicepremier giura che gli azzurri proporranno di incardinare il testo, ma che non accadrà prestissimo: «Ora ci sono sette decreti, è tutto ingolfato». E però, fonti di FI sussurrano che uno dei partiti di opposizione potrebbe chiedere presto di calendarizzare una proposta sulla cittadinanza, per provocare l'abbinamento automatico in commissione del testo di FI e farlo approdare in aula. A quel punto, il bivio: approvare la riforma con le opposizioni o rinnegare un anno di promesse.
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