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     “SONO STATA CONTAGIATA MA SONO GUARITA: NON VEDO L'ORA DI TORNARE AL LAVORO” - ELENA PAGLIARINI, L'INFERMIERA FOTOGRAFATA L'8 MARZO A CREMONA DA UNA COLLEGA MENTRE DORMIVA SULLA SCRIVANIA DOPO UN TURNO MASSACRANTE, È IN ATTESA DEL SECONDO TAMPONE CHE DIMOSTRI LA SUA GUARIGIONE: “QUELLA NOTTE ERA SUCCESSO DI TUTTO…”


     
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    Da www.repubblica.it

     

    INFERMIERA ELENA PAGLIARINI INFERMIERA ELENA PAGLIARINI

    Quella fotografia era diventata un'immagine simbolo nelle prime settimane dell'emergenza. Elena Pagliarini, infermiera del Pronto soccorso dell'ospedale di Cremona, era stata fotografata da un collega medico quando a fine turno, sfinita, si era addormentata con la testa sulla tastiera del computer, con la mascherina e il camice ancora indosso.

     

    Dopo quella fotografia l'infermiera ha scoperto di essere positiva ed è stata posta in isolamento, in attesa di guarire. Oggi - come racconta il sito Cremonasipuò, laboratorio politico del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti - dopo un primo tampone con esito negativo aspetta il responso del secondo. Se anche questo dovesse essere negativo potrà rientrare al suo lavoro, con i colleghi che da settimane sono in emergenza coronaviurs.

    ELENA PAGLIARINI - INFERMIERA DI CREMONA ELENA PAGLIARINI - INFERMIERA DI CREMONA

     

    "Era l'8 marzo, le 6 di mattina, la Festa della donna - ricorda Elena, 43 anni, dal 2005 in ospedale -. Durante la notte era successo di tutto, una notte fatta di corsa tra i letti dei pazienti gravi che con i loro sguardi angosciati chiedevano aiuto e non capivano cosa stesse succedendo. Avevo anche pianto".

     

    La foto è stata scattata, un'ora prima della fine del turno cominciato alle 9 della sera precedente, da un medico, la dottoressa Francesca Mangiatorti. "Non me ne sono accorta - continua l'infermiera -. Poco dopo l'istantanea è stata pubblicata su Facebook e da quel momento è iniziato il tam-tam". Il 10 marzo ha fatto il tampone, dal 13 è partito l'isolamento. Racconta sempre al sito Cremonasipuò: "Tutti i giorni mi sento con le mie colleghe, la mia seconda famiglia. Siamo un bel gruppo. Non parliamo mai di lavoro perché loro non vogliono preoccupare me e io non voglio preoccupare loro". Elena vive da sola. "Sto benissimo, grazie al cielo non ho nessun tipo di disturbo, a parte la mancanza del gusto e dell'olfatto. La quarantena è pesante ma mi anche dato modo di fare lunghe riflessioni, un lavoro di introspezione. Ho riscoperto il piacere di stare a casa e ritrovato quello di leggere. Per ammazzare il tempo ho sistemato gli armadi".

     

    L'attesa del secondo tampone è carica di progetti: "Non vedo l'ora di tornare in mezzo ai miei colleghi e alla mia professione, una professione che adoro. Tutti i giorni si rischia, ma è il mestiere che ho scelto, una scelta di cui sono fermamente convinta. Mi spaventa, invece, psicologicamente l'idea di incontrare gli sguardi che ho visto quella volta. Non li dimenticherò mai, mai. Ho ancora tanta angoscia nel mio cuore. Ho perso degli amici e il papà di uno di loro.

     

    Quando tutto questo finirà, dovremo guardarci intorno e vedere chi è rimasto. Ho paura che mancherà qualcuno di cui non mi sono accorta". Nei giorni scorsi l'infermiera ha mandato un messaggio al sindaco Galimberti, anche lui in isolamento essendo risultato positivo: "Volevo augurargli, essendo in quarantena anche lui, buona guarigione e ringraziarlo per ciò che sta facendo per l'ospedale e la città. Lo sento molto vicino. Tutto qui".

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