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La Stampa di Elkann elogia il ciclo felice di Elkann: “addio gestione spericolata” di Agnelli.
La Stampa oggi, sia pure in un trafilettino, ricorda che esattamente un anno fa Andrea Agnelli lasciava la Juve dopo una lunga presidenza. Quel giorno, scrive, finì un ciclo dai due volti, a lungo modello di virtuosismo finanziario e sportivo – lascia in eredità nove scudetti, lo Stadium, la Continassa, le Women, la Next Gen – poi esempio di gestione spericolata e miope, scoppiata in processi e buchi in bilancio”.
Oggi la Juve è tutt’altro e la Stampa ne tesse l’elogio titolando “il ciclo felice bianconero un anno dopo Agnelli”.
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“Un anno ed è cambiato tutto: filosofia e board nuovi, mercato low cost e talenti fatti in casa per abbattere il monte ingaggi e migliorare i conti, i frutti di una gestione oculata a prescindere dall’aumento di capitale. Il presidente Ferrero e l’ad Scavino sono stati determinanti per il risanamento economico, Giuntoli ha colmato il vuoto dell’area sportiva, Allegri ha sottoscritto rinunce e sacrifici costruendo una squadra comunque competitiva, la sola capace di reggere il passo dell’Inter. No, non è cambiato tutto: il tecnico c’era già e ha tenuto la barra nella tempesta, unico ad attraversare un anno che sembra un secolo”.
Gli elogi ad Allegri sembrano una risposta all’umore nero del livornese nei confronti del club.
A QUANTO AMMONTA IL DANNO DI AGNELLI ALLA JUVE?
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l’assenza dalla Champions a pesare: l’anno scorso i bianconeri hanno portato a casa circa 55 milioni di premi, saliti a 65 con l’Europa League. Considerati i 12-13 del botteghino e i malus degli sponsor (2 milioni di Jeep e anche Adidas potrebbe attivare «alcuni meccanismi di riduzione del corrispettivo fisso»), l’ammanco derivante dalla fallita partecipazione alle coppe è di circa 80 milioni rispetto al 2022-23. I mancati introiti complicano un quadro economico già compromesso.