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ELLY, LA MIGLIOR NEMICA DI GIORGIA – LA MELONI OGGI POMERIGGIO HA ALZATO LA CORNETTA E HA CHIAMATO LA SCHLEIN: LA DUCETTA HA “AUSPICATO” UNITÀ E COESIONE SUL CONFLITTO IN MEDIORIENTE, “CONFIDANDO CHE SI POSSA MARCIARE UNITI, PER SENSO DI RESPONSABILITÀ”. LA PREMIER NON SENTIRÀ GLI ALTRI LEADER DI OPPOSIZIONE: LE CONVIENE “PERSONALIZZARE” LA RIVALITÀ CON LA LEADER DEM, SEMPRE PIÙ DEBOLE DOPO LA “MORTE” DEL CAMPO LARGO DICHIARATA DA CONTE (CON PEPPINIELLO LA SORA GIORGIA SI TROVA D’ACCORDO SOLO PER LA RAI)

MO: MELONI SENTE SCHLEIN, MOMENTO DIFFICILE, AVANTI UNITI E COESI

ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

(Adnkronos) - La crisi in Medio Oriente in cima all'agenda della premier Giorgia Meloni. Dopo la riunione del G7 -con la condanna dell'attacco iraniano e l'impegno comune per una soluzione diplomatica- continuano i contatti della presidente del Consiglio con alleati e partner internazionali.

 

Bocche cucite a Palazzo Chigi su chi stia sentendo -l'ultima telefonata resa pubblica è quella di martedì scorso con il primo ministro libanese Najib Mikati-, ma chi l'ha vista in queste ore la descrive impegnatissima e fortemente preoccupata per un conflitto che allarga le sue ombre e che, a distanza di un anno da quel drammatico 7 ottobre, non accenna a spegnersi.

 

IL CAMPO LARGO VISTO DA ALTAN

Mentre il tavolo del governo sulla crisi mediorientale resta convocato in forma permanente -continui i contatti con Farnesina e Difesa-, oggi Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il Presidente della Repubblica del Kyrgyzstan, Sadyr Japarov, con cui ha siglato alcune intese, in particolare sul fronte della giustizia e della cultura.

 

Subito dopo ha sentito al telefono Elly Schlein per fare il punto sugli ultimi sviluppi del conflitto in Medio Oriente, auspicando unità e coesione -raccontano i beninformati- da parte di tutte le forze politiche in questo difficile frangente internazionale. Ben consapevole di come nell'opposizione si registrino sensibilità e posizioni diverse, Meloni confida si possa comunque marciare uniti, per senso di responsabilità e a maggior ragione considerando il ruolo che l'Italia riveste, al timone del G7.

 

Il presidente del Kyrgyzistan Sadyr Japarov con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi - foto lapresse

La premier, a quanto si apprende, non dovrebbe sentire da qui in avanti altri leader di opposizione, da Conte a Bonelli passando a Fratoianni, Renzi e Calenda: ha parlato con la leader del maggior partito del centrosinistra affinché anche agli altri arrivasse il suo messaggio di unità.

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