Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
aldo grasso
Consigli non richiesti. Ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita su La7 c’era Elly Schlein. Da vecchio studioso di comunicazione mi permetto alcuni suggerimenti. Per essere comprensibile, Schlein dovrebbe parlare più adagio, rispondere a tono e abbandonare ogni ideologismo (precisazioni, inquadramenti, proclami, princìpi…). In tv funziona il concreto (esempi, fatti, immagini) non l’astratto che è la tomba di ogni eloquio carismatico, in tv funziona una partecipazione più calda, personale e meno dottrinale.
elly schlein a piazzapulita
Un esempio: sul capitolo riforme, Schlein ha annunciato «barricate» sull’autonomia differenziata di Calderoli, perché «è una riforma che spacca il Paese». In questi casi, per aumentare l’attenzione dello spettatore, sarebbe il caso di spiegare prima cosa significhi «autonomia differenziata». Poi ha posto le sue condizioni per instaurare un dialogo costruttivo: «Queste sono le condizioni: se è un dialogo vero e se tiene insieme una moratoria delle autonomie». Un dialogo vero che tiene insieme una moratoria delle autonomie? Cosa significa?
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[…] A un certo punto, la pur brava Alessandra Sardoni le ha fatto una domanda chilometrica (vizio diffuso fra i giornalisti). Alle domande «omnibus» non si risponde, si chiede gentilmente una riformulazione. All’inizio dell’intervista, a domanda secca Schlein rispondeva in modo pertinente, rendendo vane tutte le bagatelle che abbiamo scritto sull’armocromia. Se viene mostrato un sondaggio con il Pd che cala di un punto, ci vuole la battuta pronta: «Dopo stasera risaliremo di due», cose del genere, cose un po’ galvanizzanti. Eviti, infine, di chiamare per nome il conduttore: «Mi faccia dire, Corrado…». Dica e basta. E scusi la mia intromissione.
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