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Luca Tremolada per “Il Sole 24 Ore”
Quando Bobby Kotck, ceo di “Activision”, si lasciò sfuggire alla Miliken Conference investimenti nell'ordine di 500 milioni di dollari per “Destiny” (per Ps3, PS4, Xbox One e Xbox 360) si scordò di precisare che aveva in mente non un singolo titolo ma un videogame in grado di durare almeno dieci anni.
A legare “Activision” e “Bungie” (l'ex studio di sviluppo di Halo) c'è un contratto decennale che comprenderebbe tre titoli e un numero imprecisato di espansioni. L'ambizione è quella di lanciare sul mercato un videogioco longevo come nessun altro che, grazie al suo modello di business punta a incassare come nessun altro videogioco nella storia. Il precedente è “Grand Theft Auto V” che nelle prime 24 ore ha raccolto 800 milioni di dollari, aggiudicandosi il record del D-Day detenuto da “Call of Duty: Black Ops II” con 500 di dollari. In questo caso però il calcolo viene attribuito al singolo titolo.
IL MODELLO DI BUSINESS
Con “Destiny” la cassa potenzialmente continuerà a suonare nel corso del tempo perché il gioco è costruito per essere continuamente aggiornato con nuove espansioni che comprenderanno nuove missioni storia, attività cooperative e arene multiplayer competitive, così come un'ampia gamma di nuove armi, equipaggiamenti e armature da guadagnare.
La logica, in un certo senso, è mutuata dal free-to-play con la differenza che non si parte free. Il prezzo consigliato è 69,90 euro (sia la copia fisica che quella digitale), per l'edizione limitata solo digitale servono 99 euro, per quella fisica 109 euro mentre per l'extra-lusso tocca sborsare 159 euro. Per aggiudicarsi le espansioni c'è il Pass Espansioni disponibile al prezzo consigliato al pubblico di 34.99 euro, con "espansione I" (a dicembre) e la II al prezzo individuale di 19.99 al lancio.
Come sono andate le prenotazioni? Lo scorso mese di luglio oltre 4,6 milioni di persone hanno potuto provare “Destiny” in quella che è diventata la più grande beta di questa generazione di console. Milioni di persone sono attese a giocare il titolo completo a partire da oggi. Ad oggi inoltre ha già il record di gioco con il maggior numero di prenotazioni.
LA STORIA
La forma è quella dell'epopea spaziale. La space opera è un sottogenere della fantascienza. Guerre Stellari, per intenderci. O Dune. “Destiny” guarda in quella direzione. Essere altrove, nello Spazio e armati fino ai denti. La storia si scoprirà passo dopo passo, espansione dopo espansione. Per ora, sappiamo di essere dei guardiani. Soldati che abitano la Torre all'interno della Città, l'ultimo avamposto umano rimasto sulla Terra. La storia ha inizio con l'arrivo del Viaggiatore.
Grazie a lui l'umanità ha vissuto uno straordinario progresso tecnologico che l' ha spinta a colonizzare lo spazio. Un antico nemico del Viaggiatore rovina tutto riducendo ai minimi termini l'umanità e il sistema solare. I pochi sopravvissuti riescono a ritirarsi all'interno delle mura della Città. Dall'alto della Torre, sovrastato dalla misteriosa sfera che protegge l'avamposto sottostante, il giocatore partirà per affrontare le minacce che popolano l'universo e scoprirà la vera storia del Viaggiatore.
IL VIDEOGIOCO
Tecnicamente “Destiny” inserisce elementi di single e multiplayer online all'interno di un universo persistente (alla “World of Warcraft” per intenderci). La meccanica è quella dello sparatutto in prima persona con elementi di gioco di ruolo. Si potrà scorrazzare liberamente, unirsi ad amici collegati online per affrontare insieme missioni o decidere di giocare da soli. Seguire la storia o limitarsi a darsele di santa ragione nelle arene multiplayer .
Si potrà fare un po' quel che si vuole. In solitudine o in compagnia. Come ha potuto constatare chi ha giocato per interno la beta l'universo è davvero gigantesco. Potenzialmente è una esperienza senza precedenti. Molto però sarà legato alla capacità degli autori di costruire all'interno di un'opera e di una ambientazione che artisticamente è perfetta (un po' troppo pulitina per chi ama “Borderlands”, rassicurante invece per un fan di Halo) una storia se non appassionante (“Guerre Stellari” era tutto tranne che emozionante) quantomeno capace di durare nel tempo. Come una serie tv.
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