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    FABIO VOLO TORNA IN TV: ''QUANDO PUZZI DI POVERO, ANCHE SE HAI LA TUA RIVALSA E TI GUADAGNI UN PEZZO DI MONDO, VEDI SEMPRE GLI ALTRI PIÙ GRANDI, BRAVI E BELLI DI TE'' - CATTELAN? VENIVA A VEDERMI QUANDO NON ERA FAMOSO, MAGARI SI RICONOSCE IN ALCUNE COSE CHE FACCIO. COME PRESENTATORE È MOLTO PIÙ BRAVO DI ME, IO SONO PIÙ AUTORE'' - ''QUANDO FACEVO LE IENE ERO SIMPATICO A TUTTI. POI HO COMINCIATO A SCRIVERE LIBRI E SEMBRAVA CHE AVESSI PISCIATO IN SALOTTO A QUALCUNO''


     
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    IL TRAILER DELLA SERIE DI FABIO VOLO ''UNTRADITIONAL''

     

     

    Valerio Palmieri per ''Chi''

     

    fabio volo selfie da fazio fabio volo selfie da fazio

    Milano, esterno giorno, Arco della Pace. Siamo seduti al tavolo di un bar con Fabio Volo, che ordina un tè alla menta, mentre ci raggiunge Jóhanna, la sua fidanzata. «Fabio, dobbiamo andare a girare una scena insieme». Questo angolo sospeso della città, dove sembra che nessuno lavori, è anche il set della serie Untraditional, in onda dal 9 novembre sul canale Nove di Discovery Italia.

     

    Un progetto ideato e scritto da Fabio Volo, la prima fiction in Italia in cui i protagonisti sono personaggi famosi che interpretano se stessi. «Recito una versione politicamente scorretta di me stesso», spiega Volo, «e, nella serie, prometto alla mia compagna di portarla a vivere a New York. Per questo scrivo una storia ambientata lì, che propongo a varie emittenti. È l’occasione per fare ironia sul mio mondo».

     

    fabio volo johanna fabio volo johanna

    Si mette spesso al centro dei suoi racconti.

    «Racconto di me per raccontare il mondo, cerco di far emergere quello che riesco a trovare anche nella vita degli altri, sono come Platone (ride, ndr)».

     

    In radio (Il volo del mattino, radio Deejay, ndr) ha detto che, a 44 anni, si rende conto di ciò che non è diventato. Cosa le manca, con tutto quello che ha fatto?

    «Sono di natura un insoddisfatto, l’insoddisfazione è la mia benzina. Fino a 21 anni ho avuto una vita semplice e, quando puzzi di povero, anche se hai la tua rivalsa e ti guadagni un pezzo di mondo, vedi sempre gli altri più grandi, bravi e belli di te, sei come il leone che non si ribella all’addestratore perché non sa di essere così forte da poterlo mangiare».

     

    Lei, in realtà, se l’è mangiato l’addestratore.

    fabio volo da chi fabio volo da chi

    «Quando facevo Le Iene ero simpatico più o meno a tutti. Poi ho cominciato a scrivere libri e sembrava che avessi pisciato in salotto a qualcuno. Fino a che stavo in giardino ero simpatico, poi sono entrato in salotto, in camera da letto, mi sono fatto la doccia e, alla fine, mi sono comprato tutta la casa. E lì sono diventato meno simpatico».

     

    E adesso?

    «Mi hanno sparato in tutti i modi, ma sono rimasto in piedi, e allora dopo un po’ hanno smesso. Questo è un Paese strano: quando sei a terra tutti ti vogliono aiutare, quando sei in cima tutti ti vogliono abbattere».

    fabio volo da chi fabio volo da chi

     

    Qualcuno dice: “Fabio Volo è l’amico che ti porta via la fidanzata”.

    «Qualche volta l’ho fatto (ride, ndr), ma solo con la ex fidanzata, è una delle poche regole che mi sono dato. Dà fastidio lo stesso, ma almeno è la ex».

     

    Adesso che è fidanzato e ha due figli fa meno paura.

    «Sono sorpreso dalla mia fedeltà, sto bene con la mia donna e non voglio altro».

     

    Jóhanna insegnava pilates a New York e lei l’ha conquistata senza puntare sulla sua fama.

    «È il vantaggio di andare all’estero: essere riconosciuti è bello, ma la magia dell’anonimato è potente, e la scopri solo quando diventi famoso. Pasolini diceva che la popolarità è l’altra faccia della persecuzione».

     

    Con Jóhanna ha fatto due figli, dopo una vita da single.

    «È stata una cosa naturale, anche se, all’inizio, mi sentivo inadeguato. Gli uomini capiscono di essere padri grazie al senso di responsabilità, poi è la quotidianità che insegna loro a esserlo veramente».

    fabio volo da chi fabio volo da chi

     

    Anni fa rifiutò quasi un miliardo per una pubblicità.

    «Sì, era la pubblicità di una merendina. Vivevamo un periodo di schieramenti molto forti, c’erano mondi distinti, fare una pubblicità significava tradire i tuoi ideali e il tuo pubblico. Ora quella divisione non c’è più, tutti fanno tutto. Nella serie dico: “Non faccio la pubblicità” e il mio agente mi risponde: “Quel mondo che difendi non esiste più, adesso c’è Banderas che parla con le galline”».

     

    Infatti ha girato la pubblicità di una compagnia telefonica.

    «Potrei dire che adesso ho due figli, ma non è questo il motivo. C’erano le condizioni per farla, e l’ho fatta».

    fabio volo claudio bisio fabio volo claudio bisio

     

    Ora la pubblicità delle merendine la fa Linus, sarà la stessa che doveva fare lei?

    «Può darsi, magari lui costa meno (ride, ndr)».

     

    Alessandro Cattelan, per certi aspetti, la ricorda.

    «Cattelan veniva a vedermi quando non era famoso, magari si riconosce nel mio lavoro e in alcune cose che faccio, e le fa sue. Non credo mi copi, credo che sia parte di un filone. Come presentatore è molto più bravo di me, io sono più autore, non riuscirei a fare bene quella roba lì: finché racconto il mio mondo mi salvo, se conduco una cosa di un altro crollo in un secondo».

     

    Daniele Luttazzi l’ha accusata di essere fieramente qualunquista, di non esporsi.

    «Luttazzi? Salutamelo se lo vedi (ride, ndr)».

     

    I nuovi vertici Rai sono sotto assedio: Campo Dall’Orto, Daria Bignardi, persone che conosce bene, cos’hanno sbagliato?

    ornella vanoni e fabio volo a che tempo che fa ornella vanoni e fabio volo a che tempo che fa

    «Hanno sbagliato? Li conosco, sono molto bravi, la Rai è una struttura complessa dove, se devi impiegare la metà del tuo tempo per risolvere le rotture di palle, ti resta poco per esprimere la tua creatività».

     

    C’è stata una fase della sua carriera in cui è entrato in crisi?

    «Quando sono passato da essere single a diventare padre. Perché sull’essere single avevo costruito un’identità e, facendo un lavoro che è l’espressione di me, quel cambiamento era molto forte. È stato un periodo difficile e, se devo farmi un complimento, ho saputo reagire. A furia di dire che ero bravo e che tutto quello che toccavo diventava oro, quella transizione mi ha messo alla prova. Ho anche pensato di smettere e di fare altre cose, invece sono riuscito a riprendere e a passare dal rock al pop».

    fabio volo roberta armani sean penn fabio volo roberta armani sean penn

     

     Questa serie non è pop.

    «È la cosa più rock che abbia fatto nella mia carriera, d’altronde fra le cose che non ho ancora fatto in 44 anni c’è quella di scrivere una serie di successo in America (ride, ndr)».

     

     

     

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