1 - CHE COSA RESTA
Filippo Facci per “Libero quotidiano”
FILIPPO FACCI
Qualcosa rimarrà. Agonizza il grillismo politico, ma quello culturale è un segno dei tempi, e non riguarda solo i Cinque Stelle.
Il Movimento è nato il 4 ottobre 2009 e da allora a oggi ha registrato frotte di parlamentari che non hanno pagato la quota, la cassa in rosso, altri che hanno sentito scricchiolare la nave e sono già fuggiti, ora poi si scindono, i più erano prostituiti al governo con chiunque ci stesse (dalla Lega al Pd) e tutto pur di stare al potere: ma presto spariranno assieme a quell’aria severa e ottusa, futile e inconsistente, goffa e imbarazzante, svaporeranno quelle macchinette automatiche che mescolavano a random frasi fatte.
GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
Rimarrà l’asticella abbassata per tutti, la convalida politica e culturale degli idoli di un minuto, dei loro comici e satiri, dei loro servi di procura, di coloro che seguiteranno a legittimare a posteriori ogni analfabetismo, trasformeranno ogni giudizio in legittimità di giudizio, ogni apparenza in certezza, ogni capra qualunquista in elettore innocente. Rimarranno i social, la democrazia elettronica degli anonimi, dei frustrati, di chi non perdona ciò che non possiede a chi lo possiede.
LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE
Rimarranno una destra e una sinistra che per anni sono rimasti a guardare i cantieri grillini come fanno i vecchi, guardare i vacui tentativi di costruire sulle macerie, senza fare fondamenta, senza bonificare, senza abbattere nulla né costruirlo. Per anni abbiamo avuto il niente, e niente, tuttavia, sembra pronto a sostituirlo.
2 - POLVERE DI (5) STELLE: SIC TRANSIT GLORIA MUNDI.
Massimiliano Panarari per “La Stampa”
Polvere di (5) Stelle: sic transit gloria mundi. Tanto più se la "gloria" e il sogno di palingenesi palesavano già dall'inizio i segni della propria insostenibilità. E mettevano in bella mostra un codice genetico pieno zeppo di paradossi e contraddizioni che, prima o poi, finiscono necessariamente per presentare il conto.
luigi di maio giuseppe conte meme by carli
Salatissimo, come quello della capitolazione di fatto di Giuseppe Conte nella "madre di tutte le battaglie" sull'ultima risoluzione di maggioranza. Come, peraltro, era giusto che fosse, vista la posta in gioco (la credibilità dell'Italia nel suo sistema di alleanze internazionali). Insomma - ancora una volta -, tanto rumore pentastellato per nulla sul piano della politica generale.
Anche se non su quello della propria "politica interna" ed esistenziale, perché stavolta il Magma 5 Stelle ha ribollito così tanto da scindersi (dopo svariate espulsioni ed emorragie preparatorie), portando Luigi Di Maio e i suoi a fare armi e bagagli e a far decadere l'ex Movimento dal trono di partito più rappresentato alle Camere.
La «Supernova» delle origini è esplosa, e si è convertita in uno spettacolo pirotecnico di stelle cadute. Comunque la si pensi, da un paio di giorni a questa parte, le Guerre (penta)stellari hanno - finalmente - prodotto un esito chiaro. Una rottura all'insegna di due (grosso modo) distinte linee politiche, anche se non così "lineari".
meme sulla scissione di luigi di maio dal m5s by societaaperta
E, tra di esse, è quella contiana che continua a presentare (come da consuetudine dell'Avvocato del popolo, sempre colto ma anche "azzeccagarbugliesco") dei caratteri di ambiguità - a cominciare dall'atteggiamento nei confronti del premier Mario Draghi, destinatario da subito di (malriposte) diffidenze e, col passare del tempo, di un'evidente escalation di tentativi di sgambetto.
meme su luigi di maio 2
E, dunque, nel comprensibile - e rispettabilissimo - travaglio privato di alcuni degli attori coinvolti, si è trattato, a tutti gli effetti, di un evento salutare per il nostro affaticato sistema partitico. Oltre che di un passaggio obbligato nel ciclo vitale iper-accelerato (rispetto a quello della forma-partito della modernità) del M5S, «informe-partito» intermittente e postmoderno, che si è gonfiato di voti promettendo l'«insurrezione contro il sistema» e la rottamazione della casta, e ha finito per governare con tutti, nessuno escluso (una specialità politico-olimpionica che trova il proprio imbattuto recordman proprio nell'odierno presidente dei pentastellati).
meme su luigi di maio 1
Del resto, se l'estremismo parolaio è la malattia infantile del grillismo, il trasformismo e il governismo ne rappresentano quelle senili - e, sicuramente, sono i secondi, più recenti malanni quelli che hanno contagiato trasversalmente gli ex descamisados dai quali era stata annunciata al popolo la "lieta novella" dell'apertura del Parlamento «come una scatoletta di tonno».
Così, mentre gli "ideali di gioventù" tramontavano di fronte alle dure repliche della realtà, l'assenza di un dibattito codificato e "trasparente" - per quanto possibile - fra le correnti ha generato una girandola di personalismi sempre più aggressivi, fino al duello finale in stile cavalleria rusticana tra Di Maio e Conte (supportato da un redivivo Roberto Fico), con i fedelissimi di quest' ultimo, perfino più realisti del re - come assai di frequente accade nelle umane vicende - intenti a ricoprire di contumelie l'ex capo politico.
luigi di maio giuseppe conte by osho
Un deterioramento e uno scadimento della controversia politica, trascinata sul terreno personale, di cui, in fin dei conti, non ci si deve particolarmente stupire, proprio perché il dna grillino contiene - specie nella sua base, ma non soltanto, per l'appunto - i filamenti originari del «Vaffa» rabbioso (e dell'hate politics).
Naufragata l'impresa di fondare una «Balena gialla» - che, al momento dei fasti elettorali, sembrava a portata di mano soprattutto dell'attuale ministro degli Esteri -, il M5S diventato partito notabilare si è attorcigliato nelle spire dei suoi numerosi nodi irrisolti. A partire dall'istituzionalizzazione a singhiozzo (oltre che costellata di opportunismi) e da una partitizzazione e strutturazione organizzativa decisamente incompiute.
BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO
E se dismetteva i panni antisistemici, continuava, però, invariabilmente a pascersi della comoda ambivalenza tra partito di governo e movimento di lotta. Dove alcuni figli delle (5) stelle appaiono in odore di essere pure dei «figli di Putin» o, quanto meno, si rivelano alquanto «Putin-comprensivi», in "coerenza" con la fase arrembante della loro storia (antipartitocratica, ma soprattutto antiliberale, antiamericana, anti-Ue). E, infatti, è sempre a quelle radici antioccidentali che rimanda il riflesso pavloviano grillino quando va a caccia di consensi. Ed è su questo richiamo della foresta che il titolare della Farnesina ha voluto (opportunamente) tirare una riga definitiva.
giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1
La formazione politica personale - il Movimento ha rappresentato a lungo il «partito bipersonale» di Casaleggio e Grillo che ostentava la retorica dell'«uno vale uno» - Conte non l'ha costruita, e ora il treno è perduto. Mentre l'antagonista Di Maio, che sapeva di non avere più agibilità - tra clima interno antipatizzante, coordinatori regionali esclusivamente di fede contiana e tabù del doppio mandato -, ha costituito i suoi gruppi parlamentari autonomi.
BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO
Quel che succederà, a naso, non lo sa neppure l'«Elevato» Oracolo genovese, il quale continua a sfornare post a metà tra la supposta visionarietà e un certo cerchiobottismo rispetto alle lotte intestine. La sola cosa certa è che la pattuglia dimaiana offre un elemento di stabilizzazione per il lavoro di Draghi, mentre i contiani, se non riusciranno a esercitare un potere di interdizione rivendibile in chiave elettoralistica, potrebbero passare dall'essere una spina nel fianco e un fattore di turbolenza alla fuoriuscita dall'esecutivo. Con la metamorfosi, in tutto e per tutto, di quel che resta del M5S in una bad company.
meme su di maio MEME SUL PIANO DI PACE DI LUIGI DI MAIO giuseppe conte luigi di maio enzo amendola giuseppe conte luigi di maio
giuseppe conte beppe grillo luigi di maio