FUNERAL-QUIRINAL - IL REPORTAGE DELLE ESEQUIE DI LORIS D’AMBROSIO MORTO CON “L’INSOPPORTABILE PESO DELL’ACCUSA DI AVER MANCATO AI PROPRI DOVERI” - NAPOLITANO E PAOLA SEVERINO IN LACRIME, ASSENTE MANCINO - SE IL FRATELLO DI BORSELLINO CHIEDE L’IMPEACHMENT DEL PRESIDENTE, LA SORELLA DI FALCONE ERA IN CHIESA A RICORDARE L’IMPEGNO CONTRO LA MAFIA DI D’AMBROSIO - DEPOSITATO ALLA CORTE COSTITUZIONALE IL RICORSO DEL COLLE CONTRO LA PROCURA DI PALERMO…

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1- IN CONSULTA ARRIVA IL RICORSO DEL COLLE
Corriere.it - È stato depositato alla Corte Costituzionale il ricorso per conflitto di attribuzione della Presidenza della Repubblica contro la Procura di Palermo per le decisioni che questa ha assunto sulle intercettazioni di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Lo fa sapere l'Avvocatura dello Stato.

2- FUNERAL-QUIRINAL
Silvia Gasparetto per l'ANSA

Piange, accompagnando con una mano appoggiata alla bara il suo ultimo saluto a Loris D'Ambrosio, fuori dalla chiesa di Santa Susanna. E' un presidente della Repubblica commosso e silente, dopo la rabbia non celata dei giorni scorsi, quello che partecipa, stretto alla famiglia, all'addio al suo consigliere giuridico, stroncato da un infarto, con ''l'insopportabile peso dell'accusa di aver mancato ai propri doveri'' come ha detto, anche lei in lacrime, il ministro Paola Severino nella sua orazione funebre.

E tanto era stato per D'Ambrosio il peso di vedersi coinvolto proprio nell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia che - ha rivelato il Guardasigilli - aveva presentato al Capo dello Stato le sue dimissioni, dopo la pubblicazione delle sue telefonate con Nicola Mancino. Dimissioni respinte con una lettera di Napolitano che, ha sottolineato ancora il ministro, gli fu ''di grande conforto''.

Cio' nonostante, D'Ambrosio ha ''molto sofferto'' perche' ''non riusciva a capacitarsi come potesse essere accusato, con tanta veemenza, di aver voluto interferire su indagini in tema di mafia, proprio la materia che aveva costituito il centro di un suo impegno cosi' intenso''.

Una cerimonia sobria, l'addio a D'Ambrosio, segnata dalla commozione, in cui anche la scelta delle letture e' stata emblematica. La prima, dal libro della Sapienza: 'le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le tocchera' ', letta da padre Domenico Pacchierini, cappellano della chiesa delle Monache Circestensi di Santa Susanna. E poi il Vangelo di Matteo, recitato dal cappellano del Quirinale don Franco Sartori: ''Beati i perseguitati per la giustizia, perche' di essi e' il regno dei cieli''.

Non e' voluta mancare la sorella di Giovanni Falcone, Maria, per testimoniare il ''grazie'' che gli italiani devono al magistrato (a lungo collaboratore di Falcone) per la lotta antimafia. Napolitano, accanto la moglie Clio e al segretario generale del Quirinale Donato Marra, ha ascoltato le parole del ministro, e poi quelle del procuratore generale della Cassazione Ernesto Lupo. E' apparso sofferente, il Capo dello Stato, con le mani strette alla panca in prima fila ed il fazzoletto portato spesso al volto per contenere la commozione.

''La mancata considerazione della storia personale - ha detto Lupo - ha avuto l'effetto di esasperare il clima'' e non far piu' ''distinguere tra chi compie un reato e chi lo combatte''. Le parole di Lupo sono suonate come una risposta indiretta alle polemiche che non si sono placate nemmeno oggi attorno alla fine di un ''lealissimo servitore dello Stato'', ''paziente e tenace uomo della tessitura''.

Cicchitto ha rilanciato: ''caduto sotto il fuoco di fanatici''. A stretto giro la risposta dell'Idv: ''ci attacca lui che e' un pidduista?''. Al funerale, celebrato in forma privata, hanno preso parte insieme alla famiglia (la moglie Antonella, i figli Silvia, Giulio e Valerio), molti alti rappresentanti delle istituzioni e della politica.

Per il governo, oltre al ministro Severino, anche il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri e il sottosegretario Gianni De Gennaro. Presenti moltissimi magistrati, tra cui Michele Vietti, vicepresidente del Csm, il direttore dell'Antimafia Pietro Grasso, l'ex vicepresidente dell'Anm Luca Palamara. Diversi i rappresentanti del mondo della politica, dall'ex sottosegretario Gianni Letta al leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, al presidente del Copasir Massimo D'Alema, Giuseppe Pisanu, Piero Fassino.

 

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