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Continua la marcia trionfante di Jannik Sinner all’interno del circuito Atp. Il tennista altoatesino è arrivato in semifinale al Master 1000 di Indian Wells, come l’anno scorso e proprio come lo scorso anno sfiderà il suo rivale Carlos Alcaraz. Quest’anno la posta in gioco sarà più alta: chi vince sarà il numero 2 al mondo a partire da lunedì.
Il quotidiano spagnolo El País dedica un pezzo a Sinner e alla sua rivalità con Alcaraz.
Sinner è l’uomo da battere, lui e Alcaraz due opposti mossi dallo stesso fine
“Mentre l’Arabia Saudita continua ad essere minacciosa, il tennis si può consolare con la bella rivalità che si sta costruendo tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Ciò che conta davvero. Lo spagnolo e l’italiano, due modelli opposti con lo stesso obiettivo, si sfideranno oggi alla ricerca di un posto nella finale di Indian Wells.
Si sa: uno rappresenta la gioia, la creatività, il concetto più edonistico del gioco, e l’altro rappresenta il lavoro, la precisione, quel volto freddo e inespressivo in campo. Esatto, oggi Sinner fa paura. Le ragioni non mancano.
Senza dubbio, è ora l’uomo da battere, sulla scia di una striscia di 16 vittorie consecutive quest’anno — una in meno dal record di Sampras, Djokovic e Federer nel 1997, 2013 e 2018, rispettivamente — e senza neanche una defaillance ancora”.
«Scommetto che quest’anno diventerà già numero uno», ha detto recentemente una delle icone del tennis italiano e campione del Roland Garros nel 1976, Adriano Panatta.
«La vittoria è un momento positivo, ma è un momento che dura poco», dice il semifinalista, un ragazzo calmo, discreto dentro e fuori l’ambiente della competizione.
«Non avrei mai pensato di diventare così forte, ma imbattibile? Non lo sono. Ho semplicemente lavorato molto duramente per essere in questa posizione».
L’altoatesino è impressionante, solo Alcaraz può tenergli testa
Di Sinner “impressiona, soprattutto, la sua velocità nel disegnare (ndr il campo) e la sua determinazione. Solo Alcaraz, probabilmente, può attualmente seguire la sua scia quando si tratta di impostare il gioco e tirare i colpi, anche in termini di aggressività. Perché non aspetta, morde e basta. E prima è, meglio è”.
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