FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA…
Estratto dell’articolo di Massimiliano Coccia www.linkiesta.it
alessandro di battista con mohammad hannoun
Quando nel dicembre del 2021 su Repubblica scrissi della rete di associazioni e organizzazioni non governative che in molti Paesi europei e in Italia utilizzavano le attività caritatevoli per inviare denaro ad Hamas nella striscia di Gaza, in pochi misero la questione al centro del dibattito politico.
Nonostante ci fosse stata la chiusura di un conto corrente bancario dell’Associazione Benefica di solidarietà con il popolo palestinese – Odv, capitanata dall’architetto Mohammed Hannoun, per svariate segnalazioni dell’antiriciclaggio, tutto rimase stipato nelle discussioni per gli addetti ai lavori. Fiorirono numerose interrogazioni parlamentari bipartisan ma nessun ministro dell’Interno ha mai dato risposta alla richiesta di chiarimenti.
La reazione da parte dell’architetto filo-Hamas Hannoun fu abbastanza standard, minacciò querele (che non arrivarono mai) e poi si rimise al lavoro organizzando viaggi nei campi profughi gestiti dalla Jihad e da Hamas, che videro la partecipazione tra gli altri di Alessandro Di Battista e della capogruppo in commissione Antimafia del Movimento Cinque 5 Stefania Ascari. Tuttavia la rete di vicinanza politica di Hannoun nel corso degli anni lo ha visto intrattenere incontri e rapporti con vari personaggi da Laura Boldrini a Stefano Fassina passando per Nicola Fratoianni.
Il personaggio, noto ai servizi di intelligence di mezza Europa e di Israele, è anche l’organizzatore di una conferenza annuale che mette insieme tutta la galassia delle associazioni pro-Hamas sul suolo europeo che lo scorso anno ha avuto proprio Stefania Ascari come ospite d’onore.
A luglio di quest’anno, a convalidare le ipotesi investigative tracciate dalle unità antiriciclaggio europee è arrivato anche il ministero della Difesa di Israele, che ha chiesto al nostro Paese il sequestro di cinquecentomila dollari che sono stati trasferiti da Hamas ad Hannoun, definito dal ministro Yoav Galant «leader dell’organizzazione terroristica Pcpa – Conferenza popolare per la fratellanza palestinese – affiliata ad Hamas e capo dell’associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese».
Una misura restrittiva che però al momento sembra non aver trovato riscontri nel nostro Paese. Da luglio infatti nessuna Procura, né quella Nazionale Antimafia e Antiterrorismo né quella di Genova, ha agito dando seguito alla richiesta israeliana e dalle parti della Guardia di Finanza nessuno sa nulla.
Anche per questo motivo Hannoun è libero di organizzare in queste ore manifestazioni a Milano e Genova che inneggiano all’Intifada fino alla vittoria e lanciare una nuova colletta per Gaza, che già in queste ore sta raccogliendo denaro sul suolo italiano. […]
Da molto tempo invece la Germania ha messo in campo misure di repressione e controllo sulle Ong che intrattengono rapporti con la striscia di Gaza e qualche anno fa l’International Association for Humanitarian Aid, fu disciolta e il suo patrimonio sequestrato per aver trasferito prima alla Società Islamica di Gaza e poi alla Fondazione palestinese Salam, oltre due milioni e mezzo di euro. […]
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