1. DAGOREPORT
Sui sottosegretari si è celebrato il primo scazzo fra Gentiloni e Maria Elena Boschi. La sottosegretaria s’è presentata nello studio del premier con un biglietto contenente un elenco di nomi dettati gentilmente da Renzi.
boschi e gentiloni
Gentiloni ha ascoltato l’elenco ed alla fine è stato secco: “no”. Meb ha provato ad insistere, ma il premier è stato irremovibile: quell’elenco non va, meglio rinviare. Sarebbero volate parole grosse fra i due.
A alla fine Paolino l’ha spuntata. Anche perché se avesse accettato il pizzino arrivato da Pontassieve avrebbe confermato l’idea di un Avatar renziano piovuto a Palazzo Chigi.
Piccolo particolare. Di solito, sia nella Prima sia nella Seconda Repubblica la nomina dei sottosegretari avviene dopo un paio di giorni dal giuramento del governo. Non era mai successo che passassero due settimane senza completare la squadra…
2. LE NOMINE SLITTANO A DOPO NATALE
Laura Cesaretti per il Giornale
GENTILONI
Sotto l'albero, quest'anno, saranno in molti a dilettarsi col totonomine. La partita dei sottosegretari, ultimo step per la costituzione del governo Gentiloni, è infatti rinviata alla prossima settimana, al Consiglio dei ministri di fine anno. «Lasciamo che festeggino il Santo Natale in serenità, pensando di tornare al proprio ministero», è la battuta sadica di un anonimo ma altolocato dirigente Pd.
In realtà, le conferme saranno molte, probabilmente la stragrande maggioranza di quelli che facevano parte dell'esecutivo guidato da Matteo Renzi. «Ci saranno meno cambiamenti possibili», dicono i ben informati, «tanto questo governo deve durare al massimo quattro o cinque mesi».
valeria fedeli paolo gentiloni
Qualche giro di poltrone però ci sarà, anche perché sono in campo due nuovi ministeri: lo Sport di Luca Lotti e la Coesione territoriale di Claudio De Vincenti, e dunque c'è un po' di spazio in più per nuove aggiunte. E c'è una nuova titolare al ministero dell'Istruzione, Valeria Fedeli, che potrebbe puntare ad un cambio di squadra (si fanno i nomi di due esperte della materia, le esponenti Pd Francesca Puglisi e Simona Malpezzi), e Anna Finocchiaro ai Rapporti con il Parlamento.
Tant'è che la nomina è slittata a dopo Natale perché «la quadra non è stata ancora trovata», spiega chi sta seguendo il dossier, e - come ad ogni nuovo governo che si forma - si lavora di bilancino per distribuire i posti rispettando gli equilibri della maggioranza e quelli interni alle correnti Pd. Un lavoro di cesello delegato dal premier Gentiloni ai capigruppo di Camera e Senato, Zanda e Rosato.
ROSATO ZANDA
Una delle questioni ancora aperte riguarda Ala, la formazione guidata da Denis Verdini e forte soprattutto al Senato: la riconferma di Enrico Zanetti - che viene da Scelta Civica ma si è alleato con i verdiniani - a viceministro dell'Economia è stata assicurata, ma nella maggioranza si confrontano due scuole di pensiero: quella più «dura» (di cui farebbe parte lo stesso premier) che sostiene che il suo posto basta e avanza, visto che i verdiniani non hanno neppure votato la fiducia al nuovo governo, e che comunque la loro nomina darebbe certamente adito a nuove pretestuose polemiche della minoranza Pd e delle opposizioni, che Gentiloni si risparmierebbe invece molto volentieri.
VERDINI
Tanto più che, come dice ironico un dirigente parlamentare del Pd, «il problema di questo esecutivo non sarà certo quello di trovare i voti: in tutto il Parlamento, a parte noi, non c'è un'anima che voglia andare alle elezioni. Quindi, con una scusa o con l'altra, qualcuno si sacrificherà sempre per tenerlo a galla, come si è visto anche nel voto sulle banche. E alla fine dovrà essere Paolo Gentiloni stesso a staccare la spina».
L'ala «morbida», rappresentata da tutti coloro che vogliono allargare la maggioranza attorno al governo per andare avanti più a lungo possibile, si batte invece per allargare la delegazione di Ala ed affiancare al viceministro Zanetti anche qualche sottosegretario del gruppo di Verdini.
3. IL LUNGO RISIKO DEI SOTTOSEGRETARI
Marco Galluzzo per il Corriere della Sera
La componente politica di Denis Verdini, accompagnata dalla cellula parlamentare di Scelta Civica, ha chiesto quattro o cinque poltrone. Un riconoscimento politico di peso, con in testa i nomi di Saverio Romano e di Enrico Zanetti, viceministro dell' Economia nel governo Renzi.
ENRICO ZANETTI
Paolo Gentiloni, al momento, sembra molto restio a concederlo: potrebbe dimezzare la richiesta o non assecondarla tout court , andando avanti senza quei responsabili istituzionali che per quasi tre anni hanno puntellato il governo Renzi.
Nel risiko dei sottosegretari e dei viceministri, più di quaranta posti di sottogoverno, si muovono in queste ore richieste personali, piccole lobby che incrociano interessi parlamentari, alcune incertezze residue del Pd, e infine il nodo di Ala, la formazione di Verdini, che incrocia il tema della durata del governo. Ala prima si è chiamata fuori, poi ci ha ripensato e ora è in attesa di risposte da Palazzo Chigi: dentro o fuori, di certo non vuole più concedere niente gratis.
SAVERIO ROMANO
Per incastrare le tessere e le richieste Gentiloni si è preso un' altra settimana di tempo, le nomine arriveranno probabilmente il 29 dicembre. La tendenza generale è alla riconferma: nei principali dicasteri, all' Economia come al Viminale, alla Farnesina come all' Interno, tutto o quasi dovrebbe restare così com' era.
Eppure qualcosa si muove: Davide Faraone, sottosegretario all' Istruzione, potrebbe migrare, o al Mezzogiorno (è siciliano) o alle Infrastrutture. Emanuele Fiano, deputato pd, capogruppo in commissione Affari costituzionali a Montecitorio, viene anche lui dato come new entry: punta alla Difesa, o all' Interno, e forse persino ad una delega sui servizi segreti, che finora si è tenuto Paolo Gentiloni.
laura coccia
Manuela Ghizzoni, deputata del Pd, emiliana, potrebbe essere nominata all' Istruzione, mentre Laura Coccia, altra parlamentare del Pd, romana, classe '86, potrebbe approdare allo Sport, ministero neonato e affidato a Luca Lotti, che a sua volta sembra abbia vinto al partita per tenersi le deleghe sul Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica.
claudio de vincenti
Il nuovo premier non vedeva male l' affidamento della delega ad un altro neoministro, Claudio De Vincenti, attualmente senza portafoglio alla Coesione territoriale, anche lui, come Lotti, a Palazzo Chigi come sottosegretario prima della caduta di Renzi. Al momento sembra che la partita sia stata chiusa a favore di Lotti, braccio destro dell' ex premier per 1.000 giorni; longa manus , sempre di Renzi, secondo le opposizioni, nel governo attuale.
Un piccolo caso è quello dell' Interno: il nuovo ministro, Marco Minniti, è del Pd, come Filippo Bubbico, viceministro, che è anche bersaniano. Due esponenti del Pd alla testa del Viminale sarebbero un' anomalia istituzionale e dunque Bubbico potrebbe saltare, o spostarsi, per lasciare spazio ad un esponente dell' Ncd. Gioacchino Alfano, omonimo del leader del partito, ex sottosegretario alla Difesa, sarebbe in corsa.
davide faraone
Tre giorni fa, sulla Gazzetta Ufficiale , è stato pubblicato il decreto della presidenza del Consiglio che attribuisce le funzioni delegate al sottosegretario di Palazzo Chigi, ed ex ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. Oltre ad essere segretario del Consiglio dei ministri, Boschi è delegata ad autorizzare l' impiego degli aeromobili di Stato e svolgerà le attività di competenza del governo inerenti alla gestione amministrativa del Consiglio di Stato e dei Tar, della Corte dei conti, dell' Avvocatura dello Stato, nonché degli altri organi ed enti che alla Presidenza del Consiglio dei ministri fanno capo. Oltre ai compiti sulle autorità amministrative indipendenti.
BOSCHI AL QUIRINALE
È invece traballante la posizione di Cosimo Maria Ferri, magistrato, sottosegretario alla Giustizia, ottimi rapporti con Berlusconi e Verdini, da alcuni considerato in quota Ala.